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Filiera delle costruzioni: 2023 positivo, previsioni negative per il 2024

09 October 2024
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Nel 2023 si conferma la ripresa nella filiera delle costruzioni. Nel Rapporto Federcostruzioni, presentato durante l’evento inaugurale di SAIE – La Fiera delle Costruzioni: progettazione, edilizia, impianti, in corso a BolognaFiere fino al 12 ottobre, emergono i numeri positivi del 2023 e si fa un punto sui dati rpevisionali per fine 2024.

Durante lo scorso anno la produzione della filiera italiana delle costruzioni ha toccato quota €624 miliardi, in aumento di €44 miliardi (+6,9% in valori correnti; +4,2% al netto dell’inflazione settoriale) rispetto al 2022, che a sua volta aveva registrato una buona crescita. Tra il 2021 e il 2022, la filiera delle costruzioni è stata fondamentale per la ripartenza dell’economia italiana, arrivando a contribuire per quasi la metà, secondo stime governative, alla crescita del PIL nazionale. Nel 2023 bene soprattutto i comparti delle costruzioni in senso stretto, delle macchine edili, dei servizi di ingegneria e dei prodotti in legno. L’andamento positivo del 2023 è confermato anche dall’occupazione, cresciuta di 76mila unità (+2,5%). In tutto i lavoratori collegati al sistema delle costruzioni  ammontano a poco più di 3,1 milioni di unità. Positiva anche la bilancia commerciale, che presenta un surplus di +€34 miliardi, a conferma della vocazione all’export di tanti comparti della filiera.
 
Quali sono i dati previsionali per fine 2024? Secondo Federcostruzioni, il bilancio a fine anno non sarà con il segno più. È prevista, infatti, una flessione della produzione del -4,4% in termini reali, su cui pesano soprattutto il calo negli investimenti in costruzioni, che secondo ANCE sarà pari al -7,4%, ed i costi dell’energia che sono i più alti in Europa (128€/Mw/h). In particolare, secondo Ance, il settore risentirà del mancato apporto della manutenzione straordinaria (-27% su base annua), penalizzata dal venir meno delle specifiche agevolazioni fiscali (cessione del credito). A crescere sarà solo il comparto delle opere pubbliche, in espansione del +20%, grazie soprattutto all’impatto del PNRR.