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Occhiali: il punto di vista sulla sicurezza
Vedere bene e in tutta sicurezza è importante. Sempre, ma soprattutto in ambito lavorativo, perché l’inefficienza visiva incide sì sul benessere del lavoratore e sulla sua integrità fisica, ma influenza anche la qualità del lavoro e la capacità produttiva..
Nella vita quotidiana come nel mondo del lavoro, l'efficienza visiva ha un'importanza rilevante perché tutte le attività richiedono un forte impegno degli occhi. Per evitare danni, esistono gli “occhiali protettivi da lavoro” come quelli proposti in queste pagine. Si tratta di veri e propri DPI certificati nelle classi II e III, da usare in caso d’attività pericolose come molatura, tranciatura, saldatura, manipolazione di prodotti corrosivi e chimici o di masse incandescenti; ma anche per proteggere da polveri, trucioli e schizzi di liquidi; sbalzi termici (il freddo può causare lacrimazione protratta, il calore può provocare infiammazioni o ustioni) oppure sole e abbagliamento (raggi ultravioletti e infrarossi, laser). E se l’utilizzatore ha un difetto visivo? Non deve preoccuparsi, perché moltissimi produttori propongono gli stessi occhiali con lenti correttive oppure in versioni che si possono comodamente sovrapporre ai normali occhiali da vista.
Assieme a schermi e visiere, gli occhiali sono i più importanti dispositivi di protezione individuale, e in generale devono possedere un campo visivo ampio, essere robusti e resistenti, essere privi di sporgenze o irregolarità che possano causare danni o irritazioni cutanee. La ricerca ha fatto grandi passi avanti, e il mercato è in una situazione favorevole grazie a una maggiore sensibilità degli utenti verso il “fattore sicurezza”, anche se molta strada resta da percorrere. I materiali utilizzati sono ormai tutti fisiologicamente inerti, a bassa conducibilità termica, atossici e inodore, plasmati in forme e stili che strizzano l’occhio al fattore moda. La maggior parte degli occhiali è dotata di astine regolabili, magari colorate, oppure di bande elastiche di tessuto traspirante sempre regolabili in lunghezza. I pesi sono ridotti al minimo, per renderli confortevoli anche negli utilizzi prolungati. La parte ottica è perfettamente alloggiata nella montatura, facilmente pulibile e disinfettabile, con un’altezza e una larghezza tali da proteggere completamente l’operatore.
Oltre a essere pericolosi, molti lavori richiedono posizioni fisse o movimenti ripetitivi, con limitazione della visione in una zona circoscritta per più ore al giorno. Quando si protrae a lungo nel tempo, tale situazione può provocare il deterioramento del sistema visivo, oppure causare mal di testa, dolore agli occhi o vertigini. Ma con gli occhiali protettivi le attività più impegnative diventano più “leggere” per gli occhi. Lavorando al computer, per fare un esempio che può interessare tutti, gli occhiali polarizzanti che selezionano la luce affaticano meno gli occhi. Ottime sono le lenti verdi digradanti, più scure in alto per lo schermo e più chiare sotto per la tastiera.
Il sole può essere un amico ma anche un problema da risolvere. I raggi solari possono essere dannosi per gli occhi, e in casi estremi alterare cornea, retina e cristallino. Chi lavora all’aperto per tante ore, quindi, deve prendere in considerazione anche questo aspetto, e scegliere occhiali con lenti che riducano l'intensità luminosa e proteggano dai raggi UVA e UVB. Inoltre la luce troppo intensa, a causa dell'abbagliamento, riduce la capacità di vedere abbassando la qualità del lavoro.
Chi ha bisogno di un ausilio correttivo, oltre alle classiche lenti da sole/vista può scegliere quelle fotocromatiche, che cambiano colore scurendosi o schiarendosi in base all'intensità della luce, le quali offrono il vantaggio di garantire la visibilità ottimale anche negli ambienti chiusi. Un'altra lente oggi disponibile anche da vista è quella con trattamento polarizzante, che agisce sulla luce eliminando il riverbero, aumentando il contrasto ed eliminando i riflessi. Con queste lenti tutto appare più nitido, ma sono più costose. E una soluzione più economica è quella di aggiungere una mascherina con lenti da sole da sovrapporre agli occhiali da vista.
Le caratteristiche che gli occhiali devono possedere per poter garantire la sicurezza del lavoratore non sono univoche, bensì strettamente collegate alla tipologia di protezione necessaria a una determinata applicazione. Tali dispositivi servono per evitare infortuni agli occhi causati da agenti meccanici, chimici, termici o da radiazioni (visibili, ultraviolette, infrarosse, ionizzanti, laser), e i lavoratori esposti a uno di questi pericoli devono essere muniti di occhiali adeguati al tipo di rischio da prevenire. Per essere corretta, la scelta deve essere di volta in volta fondata sulla valutazione esatta della fonte del rischio, sull’adattamento all’anatomia del viso e l’assenza completa di alterazioni cromatiche.
Per quanto concerne i dipendenti, è il datore di lavoro ad avere l’obbligo di fornire il DPI più adatto al tipo di lavoro da svolgere. Mentre chi deve scegliere in prima persona è bene sappia quali sono le norme a cui i produttori devono sottostare, e che cosa significano. Oltre a puntare su design, leggerezza e praticità, quindi, è utile considerare anche il valore delle varie omologazioni, che sono: EN 166, specifiche; EN 167, metodi di prova per caratteristiche ottiche; EN 168, metodi di prova per caratteristiche non ottiche; EN 169, filtri per saldatura; EN 170, filtri per protezione da raggi ultravioletti; EN 171, filtri per protezione da raggi infrarossi; EN 172, filtri per uso solare in campo industriale; EN 379, filtri per saldatura ad arco elettrico; EN 207/208, filtri per protezione da raggi laser; UNI 9103, filtri radioprotettivi (raggi X).
Le montature di tutti gli occhiali a marchio sono realizzate con materiali di prima qualità, morbidi e anallergici, che rendono assolutamente confortevole e delicato il contatto con la pelle. La flessibilità dei materiali utilizzati permette anche il perfetto adattamento alla morfologia del viso, rendendo meno pesante indossare per tutto il giorno un occhiale “ingombrante” come quello protettivo. Per le lenti, i materiali sono sempre di elevata qualità ottica, per escludere completamente le alterazioni cromatiche che affaticano la vista. In generale, per gli occhiali a stanghetta il materiale principale è il policarbonato, sia per le lenti sia per la montatura; mentre quelli a maschera hanno la montatura di PVC o nylon con lenti sempre di policarbonato.
Le montature puntano tutte a offrire il massimo in termini di comfort e sicurezza. La sicurezza è garantita da materiali morbidissimi che consentono la perfetta adesione alla zona temporale, dalle stanghette regolabili sia in lunghezza sia in inclinazione o dal nasello antiscivolo che mantiene l’occhiale in posizione anche abbassando la testa. Il comfort è invece dato dalla barra frontale imbottita e aerata, per esempio, che permette una migliore ventilazione, oppure dall’estrema leggerezza. Non bisogna però dimenticare l’estetica anche nel settore professionale, perché è importante consentire all’operatore di lavorare in completa armonia con il proprio occhiale, e una forma gradevole non va certo a discapito della funzione protettiva.
Le lenti più gettonate sono realizzate in policarbonato, un materiale molto resistente agli impatti che offre protezione dai raggi dannosi UVA e UVB. I vari colori e trattamenti, poi, le rendono più o meno adatte per i diversi ambienti e condizione d’illuminazione. Le lenti trasparenti antiappannamento, per esempio, riducono l’effetto condensa, quelle scure sono dedicate a un utilizzo esterno, quelle ambrate garantiscono un buon contrasto anche con scarsa luminosità (interno/esterno per ridurre i riflessi) e quelle a specchio argentate riducono la quantità di luce e di calore che attraversa la lente. Al contrario del vetro, il policarbonato non causa lesioni in caso di rottura, e permette di realizzare lenti facilmente intercambiabili che possono subire molteplici trattamenti (antigraffio, antiappannamento, antistatico, antiabbagliamento).
Derivando da un grande nome nell'ottica oftalmica, la Galileo di Venezia, Infield Safety ha sempre avuto uno speciale occhio di riguardo alla qualità delle lenti. Specifica per il settore della ferramenta, ha creato la linea Sportline, che comprende prodotti professionali a forte contenuto tecnico disponibili in un packaging accattivante che può attrarre anche un acquisto meno ragionato e più emotivo. Ogni single pack di PVC trasparente contiene una busta porta occhiali in microfibra antigraffio, utilizzabile anche per la pulizia delle lenti. Nei negozi di ferramenta sono venduti in scatole a colori da sei o dieci pezzi, che si trasformano in espositori da scaffale. Tutti i modelli sono antigraffio e antiappannamento, e alcuni sono anche forniti completi di due lenti (da sole e trasparente), per privati o artigiani che desiderano qualcosa di più di un semplice pezzo di plastica per proteggere gli occhi anche solo per usare il trapano.
La scelta degli occhiali di sicurezza deve essere effettuata nel rispetto delle procedure elencate negli articoli 42 e 43 del DL 626/94, che è la pietra miliare della sicurezza sui posti di lavoro. Agli utilizzatori consigliamo di scegliere sempre protezioni marcate CE (conformità dei requisiti essenziali di sicurezza attestati dal fabbricante) e di puntare sui modelli ergonomici, che ostacolano il meno possibile i gesti da compiere e le posizioni da assumere nell’attività lavorativa. Dal momento che le normative vigenti “non consentono la commercializzazione di occhiali privi dei requisiti di sicurezza, forse solo il fattore estetico e il prezzo possono influire diversamente sulla preferenza dell'hobbista”, dice Giovanni Bonadonna di Ferritalia. Anche se la distinzione tra hobbistico e professionale “non corrisponde a una precisa segmentazione di prodotto”, chiarisce Giorgio Moschini di Plano Europe. “Infatti i rischi ai quali tutti gli utilizzatori sono sottoposti e le normative relative alla protezione degli occhi non fanno alcun tipo di differenza, e la vista è uno degli organi più delicati, che tutti noi dovremmo proteggere non solo dai rischi meccanici ma anche dall’esposizione diretta ai raggi UV. Partendo dal presupposto che sul mercato si trovino tutti prodotti certificati, oggi la scelta avviene sulla base di caratteristiche come regolazione delle stanghette o dei naselli, terminali morbidi, paracolpi e parasudore, comfort, valutazione estetica, notorietà del marchio, qualità e prezzo”.
In base all'allegato II del DL 475/1992 (2.2), i dispositivi di protezione individuale come gli occhiali devono essere sufficientemente aerati per limitare il sudore oppure dotati di materiali che assorbano il sudore. Sempre secondo lo stesso DL, devono limitare il meno possibile il campo visivo (2.3), e avere un grado di neutralità ottica compatibile con la natura dell’attività. Se devono proteggere da sostanze pericolose e agenti infettivi (3.10.2), è necessario che ne impediscano la penetrazione e la diffusione attraverso chiusura ermetica o stagna. Per ambienti con agenti particolarmente pericolosi le protezioni devono essere sottoposte a prove che permettano di classificarle in base alla loro efficacia.
Secondo l'allegato V del DL 626, occhiali, visiere o maschere devono sempre essere utilizzati nel corso delle seguenti attività: saldatura, molatura e tranciatura; scalpellatura, lavorazione e finitura di pietre; meccanica con uso di estrattori di bulloni o impiego di macchine per asportare trucioli; fucinatura a stampo, rimozione e frammentazione di schegge; sabbiatura, manipolazione di prodotti acidi e alcalini, disinfettanti e detergenti corrosivi; impiego di pompe a getto liquido, manipolazione di masse incandescenti fuse o lavori in prossimità delle stesse; attività esposte a calore radiante; impiego di laser.
La sicurezza ha un nuovo look[titolo]
Nella vita quotidiana come nel mondo del lavoro, l'efficienza visiva ha un'importanza rilevante perché tutte le attività richiedono un forte impegno degli occhi. Per evitare danni, esistono gli “occhiali protettivi da lavoro” come quelli proposti in queste pagine. Si tratta di veri e propri DPI certificati nelle classi II e III, da usare in caso d’attività pericolose come molatura, tranciatura, saldatura, manipolazione di prodotti corrosivi e chimici o di masse incandescenti; ma anche per proteggere da polveri, trucioli e schizzi di liquidi; sbalzi termici (il freddo può causare lacrimazione protratta, il calore può provocare infiammazioni o ustioni) oppure sole e abbagliamento (raggi ultravioletti e infrarossi, laser). E se l’utilizzatore ha un difetto visivo? Non deve preoccuparsi, perché moltissimi produttori propongono gli stessi occhiali con lenti correttive oppure in versioni che si possono comodamente sovrapporre ai normali occhiali da vista.
Assieme a schermi e visiere, gli occhiali sono i più importanti dispositivi di protezione individuale, e in generale devono possedere un campo visivo ampio, essere robusti e resistenti, essere privi di sporgenze o irregolarità che possano causare danni o irritazioni cutanee. La ricerca ha fatto grandi passi avanti, e il mercato è in una situazione favorevole grazie a una maggiore sensibilità degli utenti verso il “fattore sicurezza”, anche se molta strada resta da percorrere. I materiali utilizzati sono ormai tutti fisiologicamente inerti, a bassa conducibilità termica, atossici e inodore, plasmati in forme e stili che strizzano l’occhio al fattore moda. La maggior parte degli occhiali è dotata di astine regolabili, magari colorate, oppure di bande elastiche di tessuto traspirante sempre regolabili in lunghezza. I pesi sono ridotti al minimo, per renderli confortevoli anche negli utilizzi prolungati. La parte ottica è perfettamente alloggiata nella montatura, facilmente pulibile e disinfettabile, con un’altezza e una larghezza tali da proteggere completamente l’operatore.
Oltre a essere pericolosi, molti lavori richiedono posizioni fisse o movimenti ripetitivi, con limitazione della visione in una zona circoscritta per più ore al giorno. Quando si protrae a lungo nel tempo, tale situazione può provocare il deterioramento del sistema visivo, oppure causare mal di testa, dolore agli occhi o vertigini. Ma con gli occhiali protettivi le attività più impegnative diventano più “leggere” per gli occhi. Lavorando al computer, per fare un esempio che può interessare tutti, gli occhiali polarizzanti che selezionano la luce affaticano meno gli occhi. Ottime sono le lenti verdi digradanti, più scure in alto per lo schermo e più chiare sotto per la tastiera.
Lavorare all’aperto e in piena luce
Il sole può essere un amico ma anche un problema da risolvere. I raggi solari possono essere dannosi per gli occhi, e in casi estremi alterare cornea, retina e cristallino. Chi lavora all’aperto per tante ore, quindi, deve prendere in considerazione anche questo aspetto, e scegliere occhiali con lenti che riducano l'intensità luminosa e proteggano dai raggi UVA e UVB. Inoltre la luce troppo intensa, a causa dell'abbagliamento, riduce la capacità di vedere abbassando la qualità del lavoro.
Chi ha bisogno di un ausilio correttivo, oltre alle classiche lenti da sole/vista può scegliere quelle fotocromatiche, che cambiano colore scurendosi o schiarendosi in base all'intensità della luce, le quali offrono il vantaggio di garantire la visibilità ottimale anche negli ambienti chiusi. Un'altra lente oggi disponibile anche da vista è quella con trattamento polarizzante, che agisce sulla luce eliminando il riverbero, aumentando il contrasto ed eliminando i riflessi. Con queste lenti tutto appare più nitido, ma sono più costose. E una soluzione più economica è quella di aggiungere una mascherina con lenti da sole da sovrapporre agli occhiali da vista.
Le caratteristiche della sicurezza
Le caratteristiche che gli occhiali devono possedere per poter garantire la sicurezza del lavoratore non sono univoche, bensì strettamente collegate alla tipologia di protezione necessaria a una determinata applicazione. Tali dispositivi servono per evitare infortuni agli occhi causati da agenti meccanici, chimici, termici o da radiazioni (visibili, ultraviolette, infrarosse, ionizzanti, laser), e i lavoratori esposti a uno di questi pericoli devono essere muniti di occhiali adeguati al tipo di rischio da prevenire. Per essere corretta, la scelta deve essere di volta in volta fondata sulla valutazione esatta della fonte del rischio, sull’adattamento all’anatomia del viso e l’assenza completa di alterazioni cromatiche.
Per quanto concerne i dipendenti, è il datore di lavoro ad avere l’obbligo di fornire il DPI più adatto al tipo di lavoro da svolgere. Mentre chi deve scegliere in prima persona è bene sappia quali sono le norme a cui i produttori devono sottostare, e che cosa significano. Oltre a puntare su design, leggerezza e praticità, quindi, è utile considerare anche il valore delle varie omologazioni, che sono: EN 166, specifiche; EN 167, metodi di prova per caratteristiche ottiche; EN 168, metodi di prova per caratteristiche non ottiche; EN 169, filtri per saldatura; EN 170, filtri per protezione da raggi ultravioletti; EN 171, filtri per protezione da raggi infrarossi; EN 172, filtri per uso solare in campo industriale; EN 379, filtri per saldatura ad arco elettrico; EN 207/208, filtri per protezione da raggi laser; UNI 9103, filtri radioprotettivi (raggi X).
Policarbonato per lenti e montature
Le montature di tutti gli occhiali a marchio sono realizzate con materiali di prima qualità, morbidi e anallergici, che rendono assolutamente confortevole e delicato il contatto con la pelle. La flessibilità dei materiali utilizzati permette anche il perfetto adattamento alla morfologia del viso, rendendo meno pesante indossare per tutto il giorno un occhiale “ingombrante” come quello protettivo. Per le lenti, i materiali sono sempre di elevata qualità ottica, per escludere completamente le alterazioni cromatiche che affaticano la vista. In generale, per gli occhiali a stanghetta il materiale principale è il policarbonato, sia per le lenti sia per la montatura; mentre quelli a maschera hanno la montatura di PVC o nylon con lenti sempre di policarbonato.
Le montature puntano tutte a offrire il massimo in termini di comfort e sicurezza. La sicurezza è garantita da materiali morbidissimi che consentono la perfetta adesione alla zona temporale, dalle stanghette regolabili sia in lunghezza sia in inclinazione o dal nasello antiscivolo che mantiene l’occhiale in posizione anche abbassando la testa. Il comfort è invece dato dalla barra frontale imbottita e aerata, per esempio, che permette una migliore ventilazione, oppure dall’estrema leggerezza. Non bisogna però dimenticare l’estetica anche nel settore professionale, perché è importante consentire all’operatore di lavorare in completa armonia con il proprio occhiale, e una forma gradevole non va certo a discapito della funzione protettiva.
Le lenti più gettonate sono realizzate in policarbonato, un materiale molto resistente agli impatti che offre protezione dai raggi dannosi UVA e UVB. I vari colori e trattamenti, poi, le rendono più o meno adatte per i diversi ambienti e condizione d’illuminazione. Le lenti trasparenti antiappannamento, per esempio, riducono l’effetto condensa, quelle scure sono dedicate a un utilizzo esterno, quelle ambrate garantiscono un buon contrasto anche con scarsa luminosità (interno/esterno per ridurre i riflessi) e quelle a specchio argentate riducono la quantità di luce e di calore che attraversa la lente. Al contrario del vetro, il policarbonato non causa lesioni in caso di rottura, e permette di realizzare lenti facilmente intercambiabili che possono subire molteplici trattamenti (antigraffio, antiappannamento, antistatico, antiabbagliamento).
Il privato dal ferramenta
Derivando da un grande nome nell'ottica oftalmica, la Galileo di Venezia, Infield Safety ha sempre avuto uno speciale occhio di riguardo alla qualità delle lenti. Specifica per il settore della ferramenta, ha creato la linea Sportline, che comprende prodotti professionali a forte contenuto tecnico disponibili in un packaging accattivante che può attrarre anche un acquisto meno ragionato e più emotivo. Ogni single pack di PVC trasparente contiene una busta porta occhiali in microfibra antigraffio, utilizzabile anche per la pulizia delle lenti. Nei negozi di ferramenta sono venduti in scatole a colori da sei o dieci pezzi, che si trasformano in espositori da scaffale. Tutti i modelli sono antigraffio e antiappannamento, e alcuni sono anche forniti completi di due lenti (da sole e trasparente), per privati o artigiani che desiderano qualcosa di più di un semplice pezzo di plastica per proteggere gli occhi anche solo per usare il trapano.
Marcatura CE e DL 626
La scelta degli occhiali di sicurezza deve essere effettuata nel rispetto delle procedure elencate negli articoli 42 e 43 del DL 626/94, che è la pietra miliare della sicurezza sui posti di lavoro. Agli utilizzatori consigliamo di scegliere sempre protezioni marcate CE (conformità dei requisiti essenziali di sicurezza attestati dal fabbricante) e di puntare sui modelli ergonomici, che ostacolano il meno possibile i gesti da compiere e le posizioni da assumere nell’attività lavorativa. Dal momento che le normative vigenti “non consentono la commercializzazione di occhiali privi dei requisiti di sicurezza, forse solo il fattore estetico e il prezzo possono influire diversamente sulla preferenza dell'hobbista”, dice Giovanni Bonadonna di Ferritalia. Anche se la distinzione tra hobbistico e professionale “non corrisponde a una precisa segmentazione di prodotto”, chiarisce Giorgio Moschini di Plano Europe. “Infatti i rischi ai quali tutti gli utilizzatori sono sottoposti e le normative relative alla protezione degli occhi non fanno alcun tipo di differenza, e la vista è uno degli organi più delicati, che tutti noi dovremmo proteggere non solo dai rischi meccanici ma anche dall’esposizione diretta ai raggi UV. Partendo dal presupposto che sul mercato si trovino tutti prodotti certificati, oggi la scelta avviene sulla base di caratteristiche come regolazione delle stanghette o dei naselli, terminali morbidi, paracolpi e parasudore, comfort, valutazione estetica, notorietà del marchio, qualità e prezzo”.
In base all'allegato II del DL 475/1992 (2.2), i dispositivi di protezione individuale come gli occhiali devono essere sufficientemente aerati per limitare il sudore oppure dotati di materiali che assorbano il sudore. Sempre secondo lo stesso DL, devono limitare il meno possibile il campo visivo (2.3), e avere un grado di neutralità ottica compatibile con la natura dell’attività. Se devono proteggere da sostanze pericolose e agenti infettivi (3.10.2), è necessario che ne impediscano la penetrazione e la diffusione attraverso chiusura ermetica o stagna. Per ambienti con agenti particolarmente pericolosi le protezioni devono essere sottoposte a prove che permettano di classificarle in base alla loro efficacia.
Secondo l'allegato V del DL 626, occhiali, visiere o maschere devono sempre essere utilizzati nel corso delle seguenti attività: saldatura, molatura e tranciatura; scalpellatura, lavorazione e finitura di pietre; meccanica con uso di estrattori di bulloni o impiego di macchine per asportare trucioli; fucinatura a stampo, rimozione e frammentazione di schegge; sabbiatura, manipolazione di prodotti acidi e alcalini, disinfettanti e detergenti corrosivi; impiego di pompe a getto liquido, manipolazione di masse incandescenti fuse o lavori in prossimità delle stesse; attività esposte a calore radiante; impiego di laser.
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