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Passo dopo passo verso la sicurezza
Leggerezza, comfort e modernità nelle linee in tutta sicurezza per calzature tecnologicamente avanzate.
Il cliente (e le sue richieste) è al centro dell’attenzione delle aziende produttrici o distributrici di calzature da lavoro, e appare ovvio se ci si prende cura di una parte del corpo, in questo caso i piedi, affinché siano protetti durante le ore di lavoro, magari in situazioni non agevoli e pericolose per la propria incolumità. Soddisfare il cliente, affinché senta tutto il comfort ai suoi piedi, è quindi lo scopo principale. Ma non solo. Il settore dell’antinfortunistica, inerente la calzatura, segue sempre più la moda. In sintesi: le calzature di sicurezza non sono più solo 'essenziali e nere' hanno dichiarato le aziende di seguito presentate.
Il cambiamento è in atto e si privilegiano soluzioni tecniche sicure e il comfort.
Se nella moda lo studio e la ricerca su materiali e tessuti è la base per presentare delle novità da proporre al mercato, trattando di calzature da lavoro e antinfortunistiche, senza dubbio la sperimentazione e l’analisi sui vari componenti diventa fondamentale. E tale è non solo per lo scopo principale per cui sono create queste calzature, cioè proteggere i piedi durante una giornata di lavoro, ma anche perché chi le indossa desidera beneficiare di altri due aspetti che diventano sempre più rilevanti: il comfort e l’estetica. Spazio quindi al design, ai colori, ai dettagli che “fanno fashion”.
Le aziende, produttrici o distributrici di marchi, si avvalgono anche di veri e propri centri ricerca, al cui interno si effettuano continui test e valutazioni.
La ricerca in Rossini Trading si indirizza principalmente sul versante dei materiali. “Utilizzando nuovi materiali che abbinano leggerezza, resistenza ed elasticità è possibile ottenere, infatti, calzature che assicurano un ottimo livello di comfort e sicurezza” dichiarano dall’azienda.
I puntali di U-Group, Air Toe Composite e Air Toe Aluminium con foratura traspirante, per esempio, oltre a pesare il 50% in meno dei tradizionali puntali di sicurezza danno la possibilità al piede, tramite una speciale membrana, di respirare, pur mantenendo un livello di sicurezza elevato. Altro esempio di grande innovazione è la suola U-Grip, elaborata con un tecnopolimero di ultima generazione con risultati di resistenza allo scivolamento ritenuti straordinari, tanto che è stata creata una linea, la Skgrip, dove questa suola viene iniettata su tutti i modelli.
Ma oltre al comfort, ricordano da Seba Protezione, è primario che esista la rispondenza alle normative.
“Ritengo che la ricerca indirizzata a incrementare il livello di comfort - dichiarano da Plano Europe - sia uno dei fattori determinanti per convincere gli utilizzatori a indossare non solo questo ma tutti i dispositivi di protezione”.
Nasce però un dubbio: come può la sicurezza unirsi alla comodità e al minor peso della calzatura?
Da Ariete Group dichiarano che 'la diminuzione del peso influisce nella torsione delle calzature da lavoro, è quindi sconsigliato l’uso nei cantieri edili' per quanto riguarda la sicurezza negli ultimi due anni tutti hanno fatto passi da gigante in tal senso e nel comfort.
Anche in Diadora Utility l’utilizzo di materiali di “ultima generazione” assicurano che la scarpa Utility diventa sempre più sicura e confortevole. Della stessa opinione anche in Rossini che ricorda che esistono nuovi materiali o accorgimenti tecnici che permettono un ottimo bilanciamento di queste caratteristiche. “Esempi lampanti sono il puntale in composito e le lamine non in metallo che garantiscono un’ottima sicurezza e allo stesso tempo leggerezza e libertà di movimenti quali le torsioni”.
Inoltre, aggiunge Fab, le nuove lamine in tessuto antiperforazione che stanno sostituendo l’acciaio inox pesano di meno e sono più resistenti in caso di perforazione. Anche i puntali in composito sono meno pesanti rispetto all’acciaio e hanno la medesima resistenza contro l’impatto (200 J) prevista dalla normativa. Inoltre, aggiungono che “le calzature vengono testate prima di essere commercializzate e se non superano i test previsti dalle normative EN 20344 ed EN 20345 non possono essere commercializzate come dpi”.
E non dimentichiamo che le normative sono sempre più ferree. “Gli standard minimi garantiti devono essere comunque sempre superati - dichiarano in Seba - e non possiamo produrre calzature che non siano in regola con i requisiti minimi”.
Fanno eco da Lubi Service, dove si evidenzia la necessità per le aziende di coniugare investimenti sulla sicurezza e garanzia del risultato: "Le aziende sono disposte ad investire su prodotti selezionati e di qualità, con una spesa maggiore di quella che ne deriverebbe da scelte di marchi più low cost. Tuttavia, è necessario che i produttori garantiscano, oltre che la rispondenza alle norme internazionali, anche materiali di derivazione certificata, che siano resistenti e durevoli nel tempo".
Più cauti in Bonis dove si precisa che “è necessario trovare il giusto equilibrio, in base al tipo di impiego”.
Su questo argomento le aziende si dividono. C’è chi vende da catalogo i propri articoli con design esclusivo, chi in passato produceva prodotti a marchio dei clienti, ma con il cambiamento del mercato, è richiesto il servizio immediato e chi sviluppa modelli su misura appositamente per i clienti, con minimi quantitativi, nel caso per esempio di alcuni clienti con contratti particolari.
In Giasco, invece, le richieste variano da settore a settore e dalle esigenze del cliente che comunque ricerca sempre più scarpe di una certa fascia (medio alta), leggere, morbide e naturalmente Made in Italy.
I concept SK e Skgrip di U-Group, per esempio, con la loro suola antiscivolo, sono nati per logistiche, trasporti, posatori, ponteggi ecc., lavori dove lo scivolamento è spesso motivo di incidenti. L’azienda comunque crea, su richiesta dei clienti, modelli specifici, a seconda delle loro esigenze, sia in termini di caratteristiche e norme, sia di design e materiali.
In generale, confermano da Bonis, “vengono particolarmente richiesti prodotti leggeri, confortevoli, economici, tecnologicamente evoluti”.
“L’ultima modifica è stata nel 2004 - ricordano da Fab - con l’entrata in vigore delle nuove normative EN 20344, EN 20345, EN 20346 e EN 20347 che hanno aggiornato alcuni metodi di prova per la classificazione delle varie calzature”.
Adora aggiunge però che ci sono state comunque delle recenti innovazioni che hanno aumentato il livello di sicurezza del lavoratore e delle novità in particolar modo per quanto riguarda la suola antiscivolo.
“La norma in oggetto - spiegano da Plano Europe - prevede che le calzature debbano passare almeno una delle due prove di resistenza allo scivolamento sia a calzatura piana che inclinata di 7° sul tallone: un test viene effettuato su un piano in ceramica trattato con detergente e acqua (categoria SRA) e uno viene effettuato su un piano di acciaio trattato con glicerina (categoria SRB). Tutti i modelli Manovre by Plano hanno superato entrambi i test e perciò sono certificate SRC = SRA+ SRB”.
Se da una parte non si rilevano modifiche sostanziali in merito alle normative, dall'altra il mercato va nella direzione dei materiali in composito 'anche se prodotti naturali come la pelle fiore e le croste sono i migliori soprattutto nella durata' precisano da Ariete.
Ci sarà uno stallo nel mercato? È probabile nei prossimi due anni, secondo Ariete, determinato innanzitutto dal calo delle vendite dato dalla mancanza di liquidità, specialmente nel settore edile e di tutta la filiera di questo settore, e poi le banche che a loro volta hanno diminuito dal 10 al 30% gli affidamenti. 'Ci si dovrà adattare a un nuovo mercato fatto solo e soprattutto di servizio' è l'opinione dell'azienda.
Diadora Utility pone al centro dell’attenzione le richieste del cliente/consumatore, che diventa sempre più esigente nel ricercare prodotti che diano garanzia di sicurezza, ma che siano anche confortevoli, piacevoli da portare e tecnologicamente avanzati.
Anche Hodara ribadisce che il mercato è in crescita costante e indirizzato verso prodotti di maggiore qualità, finiture, design. Resiste statico lo zoccolo duro delle scarpe primo prezzo, ma c’è un’evoluzione del consumatore verso modelli più ricercati e curati.
Più analitica l’osservazione di Bonis secondo cui “la sensibilizzazione verso prodotti certificati da parte del buyer aziendale è ancora parecchio bassa. Si tende a guardare il prezzo a discapito della qualità. L'impiego di prodotti di scarso livello comporta 2 tipi di conseguenze: malessere e infortuni e quindi giornate lavorative perse o inefficienti, oppure mancato utilizzo dei dpi nel luogo di lavoro, a discapito della sicurezza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche in Seba: “la recente crisi ha orientato parte dei clienti verso una fascia di prezzo basso con il chiaro intento della ricerca del risparmio. Alla lunga il discorso non è proprio in questi termini, poiché le calzature economiche hanno comunque una durata limitata nel tempo, quindi prendendo una fascia di tempo maggiore il costo pagato diventa superiore”.
Parla dell’aspetto più tecnico Fab che afferma: “le uniche problematiche riguardano le nuove tecnologie che saranno utilizzate in futuro per ottimizzare la suola della calzatura (si parla molto in questo periodo di suole con alta resistenza allo scivolamento) e il comfort che ogni produttore dovrà migliorare per contrastare la forte concorrenza in questo settore”.
Quindi è giusto far conoscere l’importanza del Made in Italy, sinonimo di qualità e sicurezza, anche sotto l'aspetto chimico/fisico del prodotto.
Secondo Plano Europe, gli infortuni sul lavoro, la maggiore attenzione dell’opinione pubblica sul tema e i più recenti interventi legislativi in materia stanno diffondendo con sempre maggiore forza la cultura della sicurezza sul lavoro che spinge i professionisti dei più svariati settori a un approccio più serio, informato e tecnico al tema. Per questo si cerca di soddisfare le esigenze delle nuove categorie che si affacciano al mondo della protezione individuale.
E concludiamo con qualche nota positiva da parte di U-Group che dichiara: “ci attendiamo una ripresa da gennaio” e da parte di Giasco: “siamo tranquilli qualsiasi cosa avvenga; da 40 anni a questa parte ci adattiamo a tutto quanto ci viene richiesto”.
Il cliente (e le sue richieste) è al centro dell’attenzione delle aziende produttrici o distributrici di calzature da lavoro, e appare ovvio se ci si prende cura di una parte del corpo, in questo caso i piedi, affinché siano protetti durante le ore di lavoro, magari in situazioni non agevoli e pericolose per la propria incolumità. Soddisfare il cliente, affinché senta tutto il comfort ai suoi piedi, è quindi lo scopo principale. Ma non solo. Il settore dell’antinfortunistica, inerente la calzatura, segue sempre più la moda. In sintesi: le calzature di sicurezza non sono più solo 'essenziali e nere' hanno dichiarato le aziende di seguito presentate.
Il cambiamento è in atto e si privilegiano soluzioni tecniche sicure e il comfort.
LA RICERCA SUI DETTAGLIA
Se nella moda lo studio e la ricerca su materiali e tessuti è la base per presentare delle novità da proporre al mercato, trattando di calzature da lavoro e antinfortunistiche, senza dubbio la sperimentazione e l’analisi sui vari componenti diventa fondamentale. E tale è non solo per lo scopo principale per cui sono create queste calzature, cioè proteggere i piedi durante una giornata di lavoro, ma anche perché chi le indossa desidera beneficiare di altri due aspetti che diventano sempre più rilevanti: il comfort e l’estetica. Spazio quindi al design, ai colori, ai dettagli che “fanno fashion”.
Le aziende, produttrici o distributrici di marchi, si avvalgono anche di veri e propri centri ricerca, al cui interno si effettuano continui test e valutazioni.
La ricerca in Rossini Trading si indirizza principalmente sul versante dei materiali. “Utilizzando nuovi materiali che abbinano leggerezza, resistenza ed elasticità è possibile ottenere, infatti, calzature che assicurano un ottimo livello di comfort e sicurezza” dichiarano dall’azienda.
I puntali di U-Group, Air Toe Composite e Air Toe Aluminium con foratura traspirante, per esempio, oltre a pesare il 50% in meno dei tradizionali puntali di sicurezza danno la possibilità al piede, tramite una speciale membrana, di respirare, pur mantenendo un livello di sicurezza elevato. Altro esempio di grande innovazione è la suola U-Grip, elaborata con un tecnopolimero di ultima generazione con risultati di resistenza allo scivolamento ritenuti straordinari, tanto che è stata creata una linea, la Skgrip, dove questa suola viene iniettata su tutti i modelli.
Ma oltre al comfort, ricordano da Seba Protezione, è primario che esista la rispondenza alle normative.
“Ritengo che la ricerca indirizzata a incrementare il livello di comfort - dichiarano da Plano Europe - sia uno dei fattori determinanti per convincere gli utilizzatori a indossare non solo questo ma tutti i dispositivi di protezione”.
CALZATURE SICURA MA COMODE
Nasce però un dubbio: come può la sicurezza unirsi alla comodità e al minor peso della calzatura?
Da Ariete Group dichiarano che 'la diminuzione del peso influisce nella torsione delle calzature da lavoro, è quindi sconsigliato l’uso nei cantieri edili' per quanto riguarda la sicurezza negli ultimi due anni tutti hanno fatto passi da gigante in tal senso e nel comfort.
Anche in Diadora Utility l’utilizzo di materiali di “ultima generazione” assicurano che la scarpa Utility diventa sempre più sicura e confortevole. Della stessa opinione anche in Rossini che ricorda che esistono nuovi materiali o accorgimenti tecnici che permettono un ottimo bilanciamento di queste caratteristiche. “Esempi lampanti sono il puntale in composito e le lamine non in metallo che garantiscono un’ottima sicurezza e allo stesso tempo leggerezza e libertà di movimenti quali le torsioni”.
Inoltre, aggiunge Fab, le nuove lamine in tessuto antiperforazione che stanno sostituendo l’acciaio inox pesano di meno e sono più resistenti in caso di perforazione. Anche i puntali in composito sono meno pesanti rispetto all’acciaio e hanno la medesima resistenza contro l’impatto (200 J) prevista dalla normativa. Inoltre, aggiungono che “le calzature vengono testate prima di essere commercializzate e se non superano i test previsti dalle normative EN 20344 ed EN 20345 non possono essere commercializzate come dpi”.
E non dimentichiamo che le normative sono sempre più ferree. “Gli standard minimi garantiti devono essere comunque sempre superati - dichiarano in Seba - e non possiamo produrre calzature che non siano in regola con i requisiti minimi”.
Fanno eco da Lubi Service, dove si evidenzia la necessità per le aziende di coniugare investimenti sulla sicurezza e garanzia del risultato: "Le aziende sono disposte ad investire su prodotti selezionati e di qualità, con una spesa maggiore di quella che ne deriverebbe da scelte di marchi più low cost. Tuttavia, è necessario che i produttori garantiscano, oltre che la rispondenza alle norme internazionali, anche materiali di derivazione certificata, che siano resistenti e durevoli nel tempo".
Più cauti in Bonis dove si precisa che “è necessario trovare il giusto equilibrio, in base al tipo di impiego”.
MODELLI SU COMMESSA
Su questo argomento le aziende si dividono. C’è chi vende da catalogo i propri articoli con design esclusivo, chi in passato produceva prodotti a marchio dei clienti, ma con il cambiamento del mercato, è richiesto il servizio immediato e chi sviluppa modelli su misura appositamente per i clienti, con minimi quantitativi, nel caso per esempio di alcuni clienti con contratti particolari.
In Giasco, invece, le richieste variano da settore a settore e dalle esigenze del cliente che comunque ricerca sempre più scarpe di una certa fascia (medio alta), leggere, morbide e naturalmente Made in Italy.
I concept SK e Skgrip di U-Group, per esempio, con la loro suola antiscivolo, sono nati per logistiche, trasporti, posatori, ponteggi ecc., lavori dove lo scivolamento è spesso motivo di incidenti. L’azienda comunque crea, su richiesta dei clienti, modelli specifici, a seconda delle loro esigenze, sia in termini di caratteristiche e norme, sia di design e materiali.
In generale, confermano da Bonis, “vengono particolarmente richiesti prodotti leggeri, confortevoli, economici, tecnologicamente evoluti”.
NOVITA' SULLE NORME?
“L’ultima modifica è stata nel 2004 - ricordano da Fab - con l’entrata in vigore delle nuove normative EN 20344, EN 20345, EN 20346 e EN 20347 che hanno aggiornato alcuni metodi di prova per la classificazione delle varie calzature”.
Adora aggiunge però che ci sono state comunque delle recenti innovazioni che hanno aumentato il livello di sicurezza del lavoratore e delle novità in particolar modo per quanto riguarda la suola antiscivolo.
“La norma in oggetto - spiegano da Plano Europe - prevede che le calzature debbano passare almeno una delle due prove di resistenza allo scivolamento sia a calzatura piana che inclinata di 7° sul tallone: un test viene effettuato su un piano in ceramica trattato con detergente e acqua (categoria SRA) e uno viene effettuato su un piano di acciaio trattato con glicerina (categoria SRB). Tutti i modelli Manovre by Plano hanno superato entrambi i test e perciò sono certificate SRC = SRA+ SRB”.
Se da una parte non si rilevano modifiche sostanziali in merito alle normative, dall'altra il mercato va nella direzione dei materiali in composito 'anche se prodotti naturali come la pelle fiore e le croste sono i migliori soprattutto nella durata' precisano da Ariete.
QUALCHE RIFLESSIONE SUL MERCATO
Ci sarà uno stallo nel mercato? È probabile nei prossimi due anni, secondo Ariete, determinato innanzitutto dal calo delle vendite dato dalla mancanza di liquidità, specialmente nel settore edile e di tutta la filiera di questo settore, e poi le banche che a loro volta hanno diminuito dal 10 al 30% gli affidamenti. 'Ci si dovrà adattare a un nuovo mercato fatto solo e soprattutto di servizio' è l'opinione dell'azienda.
Diadora Utility pone al centro dell’attenzione le richieste del cliente/consumatore, che diventa sempre più esigente nel ricercare prodotti che diano garanzia di sicurezza, ma che siano anche confortevoli, piacevoli da portare e tecnologicamente avanzati.
Anche Hodara ribadisce che il mercato è in crescita costante e indirizzato verso prodotti di maggiore qualità, finiture, design. Resiste statico lo zoccolo duro delle scarpe primo prezzo, ma c’è un’evoluzione del consumatore verso modelli più ricercati e curati.
Più analitica l’osservazione di Bonis secondo cui “la sensibilizzazione verso prodotti certificati da parte del buyer aziendale è ancora parecchio bassa. Si tende a guardare il prezzo a discapito della qualità. L'impiego di prodotti di scarso livello comporta 2 tipi di conseguenze: malessere e infortuni e quindi giornate lavorative perse o inefficienti, oppure mancato utilizzo dei dpi nel luogo di lavoro, a discapito della sicurezza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche in Seba: “la recente crisi ha orientato parte dei clienti verso una fascia di prezzo basso con il chiaro intento della ricerca del risparmio. Alla lunga il discorso non è proprio in questi termini, poiché le calzature economiche hanno comunque una durata limitata nel tempo, quindi prendendo una fascia di tempo maggiore il costo pagato diventa superiore”.
Parla dell’aspetto più tecnico Fab che afferma: “le uniche problematiche riguardano le nuove tecnologie che saranno utilizzate in futuro per ottimizzare la suola della calzatura (si parla molto in questo periodo di suole con alta resistenza allo scivolamento) e il comfort che ogni produttore dovrà migliorare per contrastare la forte concorrenza in questo settore”.
Quindi è giusto far conoscere l’importanza del Made in Italy, sinonimo di qualità e sicurezza, anche sotto l'aspetto chimico/fisico del prodotto.
Secondo Plano Europe, gli infortuni sul lavoro, la maggiore attenzione dell’opinione pubblica sul tema e i più recenti interventi legislativi in materia stanno diffondendo con sempre maggiore forza la cultura della sicurezza sul lavoro che spinge i professionisti dei più svariati settori a un approccio più serio, informato e tecnico al tema. Per questo si cerca di soddisfare le esigenze delle nuove categorie che si affacciano al mondo della protezione individuale.
E concludiamo con qualche nota positiva da parte di U-Group che dichiara: “ci attendiamo una ripresa da gennaio” e da parte di Giasco: “siamo tranquilli qualsiasi cosa avvenga; da 40 anni a questa parte ci adattiamo a tutto quanto ci viene richiesto”.
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