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Il più recente ritratto delle Ferramenta italiane - parte II
La profilazione delle ferramenta italiane da parte di Marketing & Telematica - società di servizi di trade intelligence con sede ad Arese, in provincia di Milano - con un’analisi che prende in considerazione in particolare l’andamento dell’attività e la segmentazione della clientela.
Prima di scendere nel dettaglio dell’analisi delle performance di vendita, riprendiamo un dato già presentato il mese scorso, relativo alla distribuzione territoriale delle ferramenta italiane: il presidio del territorio da parte dei punti vendita risulta sempre molto capillare e le maglie della rete si stringono in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sicilia (tabella 1, grafico 1).
Una ferramenta su due a livello italiano dichiara una andamento dell’attività stabile nell’ultimo anno, il 41% denuncia un peggioramento del trend delle vendite e solo il 7,8% ha messo a segno una performance positiva (tabella 2, grafico 2).
Scendendo nel dettaglio delle singole aree territoriali, il Nord spicca per la quota sopra la media di dichiarazioni di stabilità (oltre il 54%), il Nord Est per la quota più elevata in assoluto di ferramenta che dichiarano un buon trend di vendite (10,8% rispetto a una media del 7,8% a livello italiano), il Sud per il dato decisamente sopra la media di ferramenta che soffrono un calo delle vendite (48% rispetto a una media nazionale del 41,3%).
Confermata ancora una volta la configurazione “familiare” della ferramenta tradizionale italiana, dall’aggiornamento di M&T emerge che solo una ferramenta su 10 conta più di 6 addetti, oltre al titolare. Il 56,7% ne conta 1 o 2, il 17,4% 3 e il 15,9% da 4 a 6 (tabella 3, grafico 3).
Quanto alle peculiarità territoriali, il Nord Est spicca ancora come l’area che accoglie le ferramenta più strutturate anche dal punto di vista delle risorse umane: qui il 15% delle realtà profilate si colloca nella fascia di addetti più elevata; ad essa segue il Nord Ovest (12%) mentre è il Sud a chiudere la classifica (6,3%). Quest’ultima area emerge come quella ove sono più alte le quote di ferramenta con 1 addetto (27,2% contro una media nazionale del 23,4%) e con 2 (36% su un dato medio del 33,3%).
M&T è in grado di definire anche il peso dei clienti privati, dei clienti professionali e delle aziende sul totale della clientela delle ferramenta italiane. Dall’analisi a livello nazionale emerge che i clienti privati nel 55,7% dei casi pesano per oltre il 60% sul totale clientela, mentre solo per il 15,4% delle ferramenta pesano meno del 30%. Per quanto riguarda i clienti professionali, in due casi su tre rappresentano fino al 30% della clientela e solo nel 7,8% dei casi superano il 60%. Valori quasi analoghi per la clientela aziendale, che per il 63,6% dei casi non supera il 30% della clientela.
A livello di Aree Nielsen si evidenziano alcune specificità: il Sud spicca per la quota ben sopra la media di ferramenta in cui la clientela aziendale rappresenta meno del 30% della clientela totale; nel Centro si evidenzia invece la quota più alta di ferramenta in cui i privati superano il 60% della clientela totale.
Prima di scendere nel dettaglio dell’analisi delle performance di vendita, riprendiamo un dato già presentato il mese scorso, relativo alla distribuzione territoriale delle ferramenta italiane: il presidio del territorio da parte dei punti vendita risulta sempre molto capillare e le maglie della rete si stringono in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Campania e Sicilia (tabella 1, grafico 1).
L’andamento dell’attività
Una ferramenta su due a livello italiano dichiara una andamento dell’attività stabile nell’ultimo anno, il 41% denuncia un peggioramento del trend delle vendite e solo il 7,8% ha messo a segno una performance positiva (tabella 2, grafico 2).
Scendendo nel dettaglio delle singole aree territoriali, il Nord spicca per la quota sopra la media di dichiarazioni di stabilità (oltre il 54%), il Nord Est per la quota più elevata in assoluto di ferramenta che dichiarano un buon trend di vendite (10,8% rispetto a una media del 7,8% a livello italiano), il Sud per il dato decisamente sopra la media di ferramenta che soffrono un calo delle vendite (48% rispetto a una media nazionale del 41,3%).
Le risorse umane
Confermata ancora una volta la configurazione “familiare” della ferramenta tradizionale italiana, dall’aggiornamento di M&T emerge che solo una ferramenta su 10 conta più di 6 addetti, oltre al titolare. Il 56,7% ne conta 1 o 2, il 17,4% 3 e il 15,9% da 4 a 6 (tabella 3, grafico 3).
Quanto alle peculiarità territoriali, il Nord Est spicca ancora come l’area che accoglie le ferramenta più strutturate anche dal punto di vista delle risorse umane: qui il 15% delle realtà profilate si colloca nella fascia di addetti più elevata; ad essa segue il Nord Ovest (12%) mentre è il Sud a chiudere la classifica (6,3%). Quest’ultima area emerge come quella ove sono più alte le quote di ferramenta con 1 addetto (27,2% contro una media nazionale del 23,4%) e con 2 (36% su un dato medio del 33,3%).
La segmentazione della clientela
M&T è in grado di definire anche il peso dei clienti privati, dei clienti professionali e delle aziende sul totale della clientela delle ferramenta italiane. Dall’analisi a livello nazionale emerge che i clienti privati nel 55,7% dei casi pesano per oltre il 60% sul totale clientela, mentre solo per il 15,4% delle ferramenta pesano meno del 30%. Per quanto riguarda i clienti professionali, in due casi su tre rappresentano fino al 30% della clientela e solo nel 7,8% dei casi superano il 60%. Valori quasi analoghi per la clientela aziendale, che per il 63,6% dei casi non supera il 30% della clientela.
A livello di Aree Nielsen si evidenziano alcune specificità: il Sud spicca per la quota ben sopra la media di ferramenta in cui la clientela aziendale rappresenta meno del 30% della clientela totale; nel Centro si evidenzia invece la quota più alta di ferramenta in cui i privati superano il 60% della clientela totale.
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