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Analisi » Il caldo intelligente ed ecologico

Il caldo intelligente ed ecologico

03 March 2010
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A legna o a gas, con o senza canna fumaria, a pellet o elettriche, catalitiche o radianti, a infrarossi o a combustibili; di ghisa, maiolica, ceramica o pietra ollare: oggi le stufe sono declinate in molteplici varianti, e possono essere inserite in qualsiasi contesto abitativo. Le più moderne coniugano design e tecnologia, pur rimanendo pratiche nell’utilizzo. Sempre più ecologiche, hanno emissioni che rispettano l’ambiente e dotazioni che garantiscono il risparmio energetico.

Da elementi destinati a riscaldare gli ambienti, oggi le stufe sono ideali anche per cucinare e arredare, e creano spazi confortevoli da condividere con amici e parenti. Così come il camino, che però rimane di difficile inserimento in abitazioni non predisposte, contribuiscono a rendere la casa calda e accogliente grazie alla fiamma a vista e ai materiali d’impatto, evocando le belle tradizioni del passato. Nelle case moderne e di città, le stufe non sono certo l’unica fonte di riscaldamento, e quasi sempre affiancano i tradizionali termosifoni. Ma sono utili perché, oltre all’aspetto funzionale, sono importanti complementi d’arredo. Anche chi ha difficoltà a realizzare una canna fumaria, sul mercato può trovare modelli funzionanti senza, collocabili in qualsiasi residenza. Molte stufe possono infatti essere allacciate a condotti fumi anche di modeste dimensioni, consentendo un buon funzionamento con collegamento direttamente in facciata.
Rispetto ai camini, però, anche le moderne stufe con canna fumaria offrono libertà d’installazione, essendo collegabili tramite specifiche tubazioni. Sempre in confronto al carismatico camino, dal punto di vista dell’atmosfera le stufe alimentate a pellet la fanno da padrone. Perché la fiamma si avvicina molto a quella ottenuta con la vera legna, in grado di creare un braciere salutare dall’atmosfera inconfondibile. Nelle case di montagna la stufa a legna è sempre stata una tradizione, ma oggi anche in città vi è attenzione per questo tipo di riscaldamento, grazie al maggiore rispetto per ambiente e consumi energetici. Oltre a stufe elettriche o a gas, molte delle aziende citate propongono modelli a legna, pregevoli sotto l’aspetto funzionale ma anche estetico, con particolare riguardo alla resa termica. Molti i materiali utilizzati, e tra questi spiccano la ghisa, l’alluminio e l’acciaio. Ma indipendentemente dai materiali, le stufe di ultima generazione sono particolarmente curate sotto il profilo dell’isolamento, tanto da non rappresentare un pericolo per le persone che inavvertitamente vi entrano a contatto.

Alte rese bassi consumi


Prima di scegliere un modello, della stufa è importante conoscere la resa termica (calore prodotto con una determinata quantità di combustibile), anche se il fattore è influenzato dall’isolamento dell’ambiente che la ospita e quindi spesso non ovviabile. In ogni caso la resa può essere ottimizzata agendo sull’aria che alimenta la combustione e la portata d’espulsione dei fumi prodotti dalla combustione, e mantenuta tale con una regolare manutenzione della canna fumaria. Generalmente le stufe tradizionali diffondono calore per irraggiamento, più salutare rispetto a quello per convenzione. Il sistema a irraggiamento è tipico delle stufe di pietra e di quelle antiche di ghisa, mentre alcune sono in grado di riscaldare con entrambi i metodi. Come principio, l’irraggiamento sfrutta il calore radiante simile a quello emesso dal sole. La propagazione è più lenta, con ridotto sollevamento di polveri. Nella diffusione per convenzione la stufa scalda l'aria fredda prelevata da una fessura per reimmetterla nell'ambiente. Il calore si diffonde naturalmente mediante la circolazione spontanea delle masse d'aria calda, attraverso feritoie poste sui lati della stufa, o in modo forzato se i moti convettivi sono accelerati dall'azione di un ventilatore.
Altro elemento da verificare al momento della scelta sono le emissioni di anidride carbonica e di polveri sottili, i cui limiti sono imposti per legge. Le stufe a legna offrono prestazioni sempre più elevate in quanto garantiscono basse emissioni di gas serra, soprattutto anidride carbonica, contenuti consumi energetici e un risparmio sulle spese di combustibile rispetto a metano, gpl o gasolio. I miglioramenti apportati si riflettono sul rendimento termico e i consumi ridotti, aumentando il primo e riducendo i secondi. I modelli a legna più recenti sono costruiti in modo da offrire elevate prestazioni in termini di rese caloriche e gestione pulita della combustione. Le stufe moderne sono più efficienti e pulite dal punto di vista ecologico perché la tecnologia con cui sono costruite ha ottimizzato la combustione, cioè la reazione chimica tra la legna (combustibile) e l'ossigeno (comburente), a differenza di quella che si sviluppava nei caminetti e nelle vecchie stufe che spesso produceva monossido di carbonio (CO).

Stufe a legna o a pellet?


La stufa a legna è una valida concorrente di quella a pellet, e prima di scegliere occorre ricordare la diversa qualità del calore prodotto: per irraggiamento la prima, in massima parte per convezione la seconda. Ma anche la legna, con il suo bilancio positivo in termini di emissioni rispetto ad altri combustibili utilizzati per il riscaldamento, nella fase di combustione produce composti che possono avere impatto negativo sulla salute dell’uomo e l’ambiente. In questo caso, quindi, è importante ridurre e controllare le emissioni, le quali devono rimanere entro i limiti imposti dalla normativa vigente. Per farlo occorre ottimizzare i consumi incrementando la resa termica attraverso superfici di scambio più ampie, lunghi percorsi obbligati per i fumi e scambiatori efficienti, magari di ghisa.
Per l’elevato contenuto ecologico, i prodotti più richiesti sono quelli funzionanti a pellet. Nei punti vendita i clienti cercano sempre più spesso caratteristiche mirate alla salvaguardia dell’ambiente, soffermandosi su prodotti con alto rendimento, combustibili ecologici e basse emissioni di monossido di carbonio e anidride carbonica. Non è da trascurare inoltre la richiesta di prodotti di design moderno e ridotte dimensioni, per far fronte all’esigenza del poco spazio a disposizione nelle case moderne.

Evoluzione tecnologica del fuoco


Partendo dalle esigenze del consumatore finale, i produttori hanno sviluppato tecnologie in grado di garantire un prodotto di design ricco di performance ma facile da usare. Con Active System, per esempio, MCZ ha creato all’interno della stufa un dispositivo capace di adeguare l’aria comburente alla quantità di pellet presente nel braciere e di bruciarlo in modo efficiente indipendentemente dal tipo di collegamento alla canna fumaria. Il telecomando e il timer completo di programmi preimpostati lo rendono adatto anche a chi non ha dimestichezza con gli apparati tecnologici. Comfort Air è invece un sistema brevettato che estrae il calore prodotto dal termocamino con efficacia, usando un estrattore posto sul retro del diffusore di uscita dell’aria calda. Rispetto ai sistemi tradizionali, permette d’incrementare del 30% il calore immesso nell’ambiente, rendendo la distribuzione rapida e uniforme. Permette anche di filtrare l’aria in ingresso, limitando le polveri. Nel diffusore monodirezionale vi è una vaschetta che vaporizza l’acqua con l’uscita dell’aria calda, assicurando la corretta umidificazione dell’ambiente.
Le stufe a pellet PVG montano dispositivi per una rapida diffusione del calore e si avvalgono del doppio scarico dei fumi, che garantisce la più completa libertà di scelta nella collocazione. Invece la linea laser è dotata del sistema di combustione a gestione elettronica, che assicura combustione pulita e priva di rischi, programmazioni economiche e intelligenti, sistemi di sicurezza conformi alla legge. Ungaro propone invece gli scambiatori di calore di rame, che consentono di ottenere il massimo rendimento in breve tempo. Mentre Ravelli punta sul brevetto dello scambiatore, che consente alla caldaia di funzionare in modo ottimale producendo energia pulita dalla combustione del pellet. Celsius unisce il controllo elettronico al controllo della temperatura di combustione, per comandare e controllare l’azione combinata di ventola dei gas di combustione, coclea e temperatura. Il sistema garantisce ottimali condizioni di combustione e di funzionamento, in quanto il flusso del combustibile è proporzionale alla temperatura impostata. Grazie al sistema d’alimentazione automatizzata, poi, il rifornimento del combustibile è automatico, con autonomia fino a ventisette ore in continuo e oltre due giorni alternato.
Con Woodbox Technology, brevettata a livello mondiale da Nestor Martin, Zeta Linea garantisce all’interno della camera di combustione un elevato innalzamento di temperatura (circa 700 °C), con il controllo delle immissioni d’aria per favorire la completa combustione delle parti gassose prodotte dalla trasformazione della legna in carbone. La combustione per gassificazione della legna garantisce elevato rendimento termico e, nella fase di carbonizzazione, sfrutta la completa combustione delle restanti parti solide, ormai trasformate in carbone, garantendo riscaldamento in assenza di fiamma fino al raggiungimento di un’autonomia di almeno dieci ore. Ecoplus è invece il sistema proposto da De Manincor, dove l’aria secondaria preriscaldata fatta confluire sopra la fiamma alimenta una seconda combustione che brucia completamente i gas incombusti sprigionati dalla legna, riducendo le emissioni di monossido di carbonio.


Arrivano i “vigili del fumo”
Molti lavori di pulizia e manutenzione si possono effettuare con praticità, in quanto i componenti delle stufe moderne sono montati per essere facilmente raggiungibili. La frequenza di pulizia e gli intervalli di manutenzione dipendono dal combustibile usato, e un rivenditore specializzato può fornire informazioni in merito. Per quanto concerne la canna fumaria, invece, occorre rivolgersi a personale specializzato, preparato da Anfus, l'Associazione nazionale che raccoglie e rappresenta in Italia e all'estero le categorie di fumisti posatori e/o costruttori di caminetti, termocamini, stufe, forni e barbecue. Si tratta di veri e propri “spazzacamini”, manutentori e verificatori d’impianti fumari, specializzati in tecniche d’installazione, pulizia e manutenzione.



Emissioni limitate per legge
Nel catalogo UNI, queste sono le norme che riguardano i requisiti e i metodi di prova del riscaldamento domestico: EN 13240:2006, stufe a combustibile solido; EN 14785:2006, apparecchi per il riscaldamento domestico; EN 15250:2007, apparecchi a lento rilascio di calore alimentati a combustibili solidi; EN 15544:2009, dimensionamento delle stufe tradizionali di maiolica/intonacate costruite in opera.
Per le stufe a pellet è prevista la marcatura CE relativa a: parte elettrica, direttiva bassa tensione, LVD 2006/95, che controlla aspetti della sicurezza elettrica e della costruzione; compatibilità elettromagnetica, direttiva EMC 89/336, che controlla le emissioni e la suscettibilità; parte costruttiva, direttiva macchine 98/37, che definisce la sicurezza degli organi in movimento.
Per quanto riguarda le verifiche della combustione (misura della potenza, rendimento ed emissioni di CO al 13% d’ossigeno rilevati a potenza massima e ridotta) vale la norma EN 14785:2006, che prevede limiti precisi da rispettare per poter considerare il prodotto a norma.


La fiera di riferimento
Progetto Fuoco è la mostra internazionale di impianti e attrezzature per la produzione di calore ed energia dalla combustione di legna che si terrà a Verona dal 24 al 28 febbraio 2010. La settima edizione vedrà esposta la migliore produzione internazionale di impianti e attrezzature per la produzione di calore ed energia. Molti gli incontri in programma, tra cui il forum internazionale sul pellet realizzato in collaborazione con AIEL e il seminario “Strutture di legno”, sicurezza fuoco e norme tecniche (DM 14 genn. 2008), con la partecipazione di docenti universitari e specialisti.