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Elettroutensili: 2010 in ripresa
Completiamo la panoramica sul comparto elettroutensili indagando il segmento delle troncatrici, levigatrici e smerigliatrici. Un settore ottimista che punta alla ricerca per offrire alte prestazioni anche all’hobbista.
Dopo la panoramica su queste pagine sui trapani, nel mese di marzo, passiamo ora in rassegna altre tipologie di elettroutensili.
Il calo nelle vendite del 2009 è stato dichiarato dalle aziende interpellate per questo comparto, i cui dati disponibili da Assutel (Associazione Italiana Aziende Produttrici Utensili Elettrici) indicano l’andamento del segmento professionale e semiprofessionale, per il 2009, con un decremento del -23,0% in valore nel primo e del -15,8% nel secondo (percentuali distribuite nelle varie tipologie di prodotto). Non si dispone invece di un rilevamento sul segmento hobbistico.
Di seguito riportiamo le opinioni delle aziende.
Che siano produttrici o distributrici, le aziende hanno valutato il primo trimestre/semestre del 2010 come positivo. Nonostante i cali di vendita, talvolta ritenuti “importanti”, registrati nel 2009, quest’anno c’è un segnale di ripresa.
Le percentuali più positive riguardano le vendite di nuovi prodotti, mentre quelli già a catalogo hanno “sofferto” maggiormente. “Credo che mai come ora il mercato cambi rapidamente - dichiara Fabrizio Pasini, socio amministratore di Compa - e da parte nostra si tratta di seguirlo, anticiparlo e comunque interpretarlo nel migliore dei modi per poter essere sulla breccia. Non credo ci sia più spazio per molte posizioni intermedie tra l'essere presenti con i prodotti di punta richiesti dal mercato al momento e altre posizioni inferiori dove purtroppo non c'è più spazio né mercato”.
Nell’analisi del trend del 2009, un cauto ottimismo è segnalato da Massimo Muneratti, product manager di Ferritalia, il quale dichiara che “il rallentamento della domanda è stato forse inferiore a ciò che si temeva stesse accadendo. La situazione attuale è infatti meno grave di quello che sembrava dovesse accadere, anzi, in molte zone, il trend risulta certamente favorevole”.
Dalle ultime notizie di cronaca, tra gli articoli che vengono contraffatti ci sono anche gli elettroutensili. Abbiamo quindi chiesto alle aziende del comparto la loro opinione in merito.
“Il solo modo di contrastare la contraffazione dei marchi - dichiarano da Stayer - è che a livello politico in Europa ci si impegni a bloccare qualsiasi importazione di tali prodotti perseguendo i commercianti con pene severe”.
Un caso particolare è quello di Compa, in cui Fabrizio Pasini spiega che l’azienda ha “prodotti made in Italy, prodotti da noi progettati ma fabbricati altrove e infine anche prodotti interamente fabbricati nel far east dove noi svolgiamo la funzione di controllo e assistenza post-vendita. Infine credo che il marchio che vende sul mercato faccia la differenza con il suo nome, sulla base del quale il consumatore può avere più o meno sicurezza di assistenza e garanzia”.
Anche Roberto Viglietta, amministratore delegato di Viglietta Group, afferma che “in fase di acquisto dedichiamo molto tempo alla scelta dell’elettroutensile e dei vari prodotti che devono rispondere alle nostre esigenze di qualità, professionalità e massima efficienza, oltre che a essere certificati e a norma. Per quanto ci riguarda, per contrastare il fenomeno dei marchi falsi, la Viglietta Group punta sul rapporto di fiducia instaurato con la propria clientela che da anni ormai ci conosce e ci segue nelle nostre scelte”.
Le aziende sono comunque certe che la differenza di qualità tra un prodotto originale e una copia sia ancora molto evidente e l’utilizzatore ne diventa consapevole quando utilizza una macchina durante il proprio lavoro.
Le strategie non mancano per difendersi, come precisa Guglielmo Flandina responsabile vendite Italia in Femi. “La prima e più importante è legata alla ricerca e all’innovazione continua che permettono di presentare modelli sempre nuovi e aggiornati ai nostri clienti. In questo modo chi copia rimane sempre un passo indietro… Inoltre, qualora fosse necessario, i propri brevetti e le proprie esclusività possono essere difese nelle sedi opportune per tutelare il patrimonio di ricerca e di sviluppo legato al marchio di chi come Femi è produttore”.
Altro suggerimento viene da Techtronic Industries Italia. “I responsabili dei punti vendita e le stesse catene della GDS sono in grado di fare da filtro e devono avere come primo obiettivo quello di preservare la qualità dell’offerta rivolta al loro e nostro consumatore… Da luglio 2010, a fianco della forza vendita dedicata al canale grossismo e tradizionale, sono state introdotte agenzie specializzate che si occuperanno di supportare e seguire i punti vendita della GDS sull’intero territorio nazionale nella vendita dei nostri marchi Ryobi, Homelite e AEG”.
È altrettanto importante, secondo Massimo Muneratti di Ferritalia, “che i venditori siano informati circa i marchi primari più frequentemente utilizzati per la falsificazione e che inoltre riescano a ottenere la collaborazione dei clienti rivenditori circa le reali quotazioni d'offerta da parte degli importatori e/o pseudo fabbricanti presenti sul mercato”.
A causa di quella che viene definita da Stayer come la “despecializzazione generalizzata da parte del pubblico” per la mancanza di artigiani, si pensa che uno strumento per diversi impieghi sarebbe sicuramente apprezzato per impieghi saltuari e poco impegnativi.
Ma quali sarebbero i vantaggi? Secondo Fabrizio Pasini di Compa “il vantaggio teorico è di poter risparmiare utilizzando uno stesso strumento per più lavori anche se non previsti; lo svantaggio ovviamente sono i tempi e la qualità della realizzazione della lavorazione effettuata con uno strumento non appropriato. Una soluzione ottimale per la lavorazione per legno è offerta dalle cosiddette macchine “combinate”, cioè una macchina che racchiude in sé più operazioni, permettendo di conseguenza di avere con l'ingombro e la spesa (quasi) di un’unica macchina, più macchine con lavorazioni specifiche che utilizzano magari un solo motore per più operazioni ecc.”.
Anche Massimo Muneratti di Ferritalia parla di vantaggio sotto il profilo economico d'acquisto, riferito naturalmente a un utilizzo professionale molto generico oppure hobbistico poco frequente.
Minore ingombro e maggiore praticità sono certamente garantite, ma Roberto Viglietta di Viglietta Group, ricorda che “per lavori specifici è sempre meglio utilizzare l'elettroutensile idoneo”. Stessa opinione in Techtronic Industries Italia che precisa come sia necessario se si vuole raggiungere facilmente buoni risultati.
Guglielmo Flandina di Femi ci presenta un caso concreto, quello delle troncatrici da legno, in cui “le macchine con piano superiore che consente una doppia funzione porta all’utilizzatore dei vantaggi. Il taglio di troncatura/spezzonatura del pezzo e di legno e la rifilatura sul piano superiore sono due operazioni che il cliente abitualmente si trova a dover fare e poterle fare con un solo strumento è indubbiamente molto più comodo e pratico”.
Uno strumento unico, secondo l’opinione di Mauro Mazza, responsabile vendite Italia di Startek Gruppo Lavorwash, “è valido per i lavori da effettuare in opera. Evita quindi all’utilizzatore di attrezzarsi con diversi utensili da trasportare. Consideriamo anche che spesso manca l’utensile necessario per una rifinitura non preventivata”.
In conclusione, è vero che un unico strumento offre flessibilità, ma non garantisce lo stesso livello nei risultati su applicazioni specifiche.
Diciamo innanzi tutto che se un hobbista deve fare per la prima volta questo tipo di acquisto ha bisogno di un consiglio. Ecco quindi che, come dichiarano in Stayer, “anche la rivendita tradizionale con un esperto che consiglia può ancora giocare un buon ruolo in tal senso”.
D’altra parte, come afferma Mauro Mazza di Startek, “non è possibile fare una classifica in quanto fanno proposte diverse e diversificate. Dipende da molti fattori, primo fra tutti l’introduzione del marchio presso uno o più canali di vendita”.
Per Fabrizio Pasini di Compa “più si innalza la qualità del prodotto e più questo è presente nel tradizionale e nell'utensileria specializzata. Ho l'impressione però che in realtà ormai la tipologia di prodotto si stia mescolando e distribuendo in maniera indefinita su tutti i canali. E cioè la grande distribuzione inizia ad aprire anche a prodotti più professionali e i negozi tradizionali e specializzati presentano anche prodotti da basso prezzo, anche perché in realtà credo che sempre più prodotti con requisiti più elevati vengano presentati con prezzi sempre più competitivi”.
Dopo la panoramica su queste pagine sui trapani, nel mese di marzo, passiamo ora in rassegna altre tipologie di elettroutensili.
Il calo nelle vendite del 2009 è stato dichiarato dalle aziende interpellate per questo comparto, i cui dati disponibili da Assutel (Associazione Italiana Aziende Produttrici Utensili Elettrici) indicano l’andamento del segmento professionale e semiprofessionale, per il 2009, con un decremento del -23,0% in valore nel primo e del -15,8% nel secondo (percentuali distribuite nelle varie tipologie di prodotto). Non si dispone invece di un rilevamento sul segmento hobbistico.
Di seguito riportiamo le opinioni delle aziende.
Timidi segnali di ripresa
Che siano produttrici o distributrici, le aziende hanno valutato il primo trimestre/semestre del 2010 come positivo. Nonostante i cali di vendita, talvolta ritenuti “importanti”, registrati nel 2009, quest’anno c’è un segnale di ripresa.
Le percentuali più positive riguardano le vendite di nuovi prodotti, mentre quelli già a catalogo hanno “sofferto” maggiormente. “Credo che mai come ora il mercato cambi rapidamente - dichiara Fabrizio Pasini, socio amministratore di Compa - e da parte nostra si tratta di seguirlo, anticiparlo e comunque interpretarlo nel migliore dei modi per poter essere sulla breccia. Non credo ci sia più spazio per molte posizioni intermedie tra l'essere presenti con i prodotti di punta richiesti dal mercato al momento e altre posizioni inferiori dove purtroppo non c'è più spazio né mercato”.
Nell’analisi del trend del 2009, un cauto ottimismo è segnalato da Massimo Muneratti, product manager di Ferritalia, il quale dichiara che “il rallentamento della domanda è stato forse inferiore a ciò che si temeva stesse accadendo. La situazione attuale è infatti meno grave di quello che sembrava dovesse accadere, anzi, in molte zone, il trend risulta certamente favorevole”.
Contraffazione dei marchi, un problema da non sottovalutare
Dalle ultime notizie di cronaca, tra gli articoli che vengono contraffatti ci sono anche gli elettroutensili. Abbiamo quindi chiesto alle aziende del comparto la loro opinione in merito.
“Il solo modo di contrastare la contraffazione dei marchi - dichiarano da Stayer - è che a livello politico in Europa ci si impegni a bloccare qualsiasi importazione di tali prodotti perseguendo i commercianti con pene severe”.
Un caso particolare è quello di Compa, in cui Fabrizio Pasini spiega che l’azienda ha “prodotti made in Italy, prodotti da noi progettati ma fabbricati altrove e infine anche prodotti interamente fabbricati nel far east dove noi svolgiamo la funzione di controllo e assistenza post-vendita. Infine credo che il marchio che vende sul mercato faccia la differenza con il suo nome, sulla base del quale il consumatore può avere più o meno sicurezza di assistenza e garanzia”.
Anche Roberto Viglietta, amministratore delegato di Viglietta Group, afferma che “in fase di acquisto dedichiamo molto tempo alla scelta dell’elettroutensile e dei vari prodotti che devono rispondere alle nostre esigenze di qualità, professionalità e massima efficienza, oltre che a essere certificati e a norma. Per quanto ci riguarda, per contrastare il fenomeno dei marchi falsi, la Viglietta Group punta sul rapporto di fiducia instaurato con la propria clientela che da anni ormai ci conosce e ci segue nelle nostre scelte”.
Le aziende sono comunque certe che la differenza di qualità tra un prodotto originale e una copia sia ancora molto evidente e l’utilizzatore ne diventa consapevole quando utilizza una macchina durante il proprio lavoro.
Le strategie non mancano per difendersi, come precisa Guglielmo Flandina responsabile vendite Italia in Femi. “La prima e più importante è legata alla ricerca e all’innovazione continua che permettono di presentare modelli sempre nuovi e aggiornati ai nostri clienti. In questo modo chi copia rimane sempre un passo indietro… Inoltre, qualora fosse necessario, i propri brevetti e le proprie esclusività possono essere difese nelle sedi opportune per tutelare il patrimonio di ricerca e di sviluppo legato al marchio di chi come Femi è produttore”.
Altro suggerimento viene da Techtronic Industries Italia. “I responsabili dei punti vendita e le stesse catene della GDS sono in grado di fare da filtro e devono avere come primo obiettivo quello di preservare la qualità dell’offerta rivolta al loro e nostro consumatore… Da luglio 2010, a fianco della forza vendita dedicata al canale grossismo e tradizionale, sono state introdotte agenzie specializzate che si occuperanno di supportare e seguire i punti vendita della GDS sull’intero territorio nazionale nella vendita dei nostri marchi Ryobi, Homelite e AEG”.
È altrettanto importante, secondo Massimo Muneratti di Ferritalia, “che i venditori siano informati circa i marchi primari più frequentemente utilizzati per la falsificazione e che inoltre riescano a ottenere la collaborazione dei clienti rivenditori circa le reali quotazioni d'offerta da parte degli importatori e/o pseudo fabbricanti presenti sul mercato”.
Più applicazioni con lo stesso strumento
A causa di quella che viene definita da Stayer come la “despecializzazione generalizzata da parte del pubblico” per la mancanza di artigiani, si pensa che uno strumento per diversi impieghi sarebbe sicuramente apprezzato per impieghi saltuari e poco impegnativi.
Ma quali sarebbero i vantaggi? Secondo Fabrizio Pasini di Compa “il vantaggio teorico è di poter risparmiare utilizzando uno stesso strumento per più lavori anche se non previsti; lo svantaggio ovviamente sono i tempi e la qualità della realizzazione della lavorazione effettuata con uno strumento non appropriato. Una soluzione ottimale per la lavorazione per legno è offerta dalle cosiddette macchine “combinate”, cioè una macchina che racchiude in sé più operazioni, permettendo di conseguenza di avere con l'ingombro e la spesa (quasi) di un’unica macchina, più macchine con lavorazioni specifiche che utilizzano magari un solo motore per più operazioni ecc.”.
Anche Massimo Muneratti di Ferritalia parla di vantaggio sotto il profilo economico d'acquisto, riferito naturalmente a un utilizzo professionale molto generico oppure hobbistico poco frequente.
Minore ingombro e maggiore praticità sono certamente garantite, ma Roberto Viglietta di Viglietta Group, ricorda che “per lavori specifici è sempre meglio utilizzare l'elettroutensile idoneo”. Stessa opinione in Techtronic Industries Italia che precisa come sia necessario se si vuole raggiungere facilmente buoni risultati.
Guglielmo Flandina di Femi ci presenta un caso concreto, quello delle troncatrici da legno, in cui “le macchine con piano superiore che consente una doppia funzione porta all’utilizzatore dei vantaggi. Il taglio di troncatura/spezzonatura del pezzo e di legno e la rifilatura sul piano superiore sono due operazioni che il cliente abitualmente si trova a dover fare e poterle fare con un solo strumento è indubbiamente molto più comodo e pratico”.
Uno strumento unico, secondo l’opinione di Mauro Mazza, responsabile vendite Italia di Startek Gruppo Lavorwash, “è valido per i lavori da effettuare in opera. Evita quindi all’utilizzatore di attrezzarsi con diversi utensili da trasportare. Consideriamo anche che spesso manca l’utensile necessario per una rifinitura non preventivata”.
In conclusione, è vero che un unico strumento offre flessibilità, ma non garantisce lo stesso livello nei risultati su applicazioni specifiche.
Il canale più favorito
Diciamo innanzi tutto che se un hobbista deve fare per la prima volta questo tipo di acquisto ha bisogno di un consiglio. Ecco quindi che, come dichiarano in Stayer, “anche la rivendita tradizionale con un esperto che consiglia può ancora giocare un buon ruolo in tal senso”.
D’altra parte, come afferma Mauro Mazza di Startek, “non è possibile fare una classifica in quanto fanno proposte diverse e diversificate. Dipende da molti fattori, primo fra tutti l’introduzione del marchio presso uno o più canali di vendita”.
Per Fabrizio Pasini di Compa “più si innalza la qualità del prodotto e più questo è presente nel tradizionale e nell'utensileria specializzata. Ho l'impressione però che in realtà ormai la tipologia di prodotto si stia mescolando e distribuendo in maniera indefinita su tutti i canali. E cioè la grande distribuzione inizia ad aprire anche a prodotti più professionali e i negozi tradizionali e specializzati presentano anche prodotti da basso prezzo, anche perché in realtà credo che sempre più prodotti con requisiti più elevati vengano presentati con prezzi sempre più competitivi”.
Ecoelit: recupero a favore dell’ambiente | |
Ecoelit, Consorzio Nazionale Volontario Accumulatori ed Elettroutensili, dal 1996 ha come obiettivo la tutela dell’ambiente attraverso una duplice azione: riciclare e riutilizzare i metalli pesanti presenti nelle batterie esauste, dopo il processo di riconversione, e il recupero delle componenti plastiche, metalliche, ferrose delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche presenti per esempio negli elettroutensili. |
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