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L'edilizia trascina al ribasso il comparto serrature

13 November 2012
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Livelli di fatturato rimasti pressochè immutati rispetto al 2010 (solo +0,4%) e cifre in negativo per il mercato estero. In sintesi, è questo il quadro emerso dall'analisi congiunturale di Assoferma, l'associazione all'interno di Anima che rappresenta il comparto delle serrature, ferramenta e maniglie.
A frenare l'intero settore è soprattutto la crisi generalizzata che sta travolgendo da diversi anni il comparto delle costruzioni. Sono infatti venuti meno quelli che erano stati i due motori dell’edilizia nel decennio tra il 1996 e il 2006: la costruzione di nuove abitazioni residenziali e la spesa per opere pubbliche. In questo contesto si è andata ad inserire la crisi finanziaria globale che, bloccando il flusso del credito ha trasformato il rallentamento dell’attività, iniziato nel 2006, in un crollo a picco di cui ancora oggi non si riesce a prevedere la fine. I dati parlano chiaro. Per quanto concerne l’anno 2011 del comparto delle serrature, i  livelli di fatturato sono rimasti invariati rispetto al 2010 (+0,4%). Ancora nei primi sei mesi del 2012 si rilevano segni di sofferenza per il settore che non configurano un trend positivo (-0,4%). Di segno negativo anche il mercato estero, principalmente costituito dai mercati europei; uniche eccezioni: l’attività di export verso la Germania (+8%), la forte espansione verso Austria (+23%) e Slovacchia (+11%). Fra i paesi extra UE, si evidenzia un incremento dell’export in Arabia Saudita (+19%).
Stabili i livelli occupazionali, grazie anche al ricorso a provvedimenti straordinari (cassa integrazione e contratti di solidarietà).
Non si lascia andare a tragici pessimismi il presidente di Assoferma Sergio Mottura, che ha osservato: “I dati di settore emersi dall’analisi congiunturale rispecchiano appieno la situazione di un settore che da molto tempo vive le difficoltà dell’intero comparto delle costruzioni, accusandone di riflesso i contraccolpi. La crisi dilagante non ha però smorzato la nostra volontà di resistere e far fronte attivamente alla difficile congiuntura”.