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Distribuzione brico-garden: non aumentano i negozi nel 2017
L’analisi della rete di negozi legati alle grandi insegne del giardinaggio e del diy operanti in Italia evidenzia una forte stabilità nei primi sei mesi del 2017, contrariamente al trend positivo dell’ultimo biennio.
Dopo un 2016 che, con un +2,9%, sembrava aver invertito la tendenza rispetto alla sostanziale stabilità registrata nel 2015 (+1,2%) e nel 2014 (+0,3%), i primi sei mesi del 2017 tornano a segnare un altro stop allo sviluppo del commercio organizzato specializzato nel bricolage e nel giardinaggio in Italia.
Al 30 giugno 2017 erano infatti 1.104 i negozi, che rappresentano una crescita dell’1,47% rispetto a un anno prima, cioè al primo semestre 2016, ma si tratta soltanto di 4 negozi in più rispetto ai 1.100 di sei mesi fa, cioè a fine 2016. Rispetto all’ultimo semestre, le metrature sono addirittura diminuite: dai 2,306 milioni di mq del 2016 ai 2,302 milioni di mq del primo semestre 2017. Il mercato in realtà non è rimasto fermo e questi numeri rappresentano il saldo tra le nuove aperture e le chiusure: sia come chiusure effettive sia come abbandoni dalle varie offerte di affiliazione. Nel primo semestre 2017 abbiamo registrato una maggiore attività dei centri bricolage, rispetto ai centri giardinaggio, che hanno aumentato ulteriormente il gap: 691 centri bricolage (+4) contro 413 garden center e agri-center (stabili).
Se confrontiamo i dati dell’ultimo anno, cioè rispetto al primo semestre 2016, possiamo segnalare una forte crescita di Bricofer e Brico Ok.
Bricofer ha un saldo positivo di 13 negozi, ma ha aperto ben 18 negozi dall’1 luglio 2016 al 10 giugno 2017 con l’apertura di Porto Torres.
Brico Ok ha invece 7 negozi in più, frutto di nuove aperture (6 nel secondo semestre 2016) e di nessuna chiusura.
Rispetto al primo semestre 2016, hanno registrato una buona performance anche Evoluzione Brico e Fdt Group. Evoluzione Brico ha completato il processo di unione tra ItalBrico e Bricolarge con un saldo positivo di ben 3 punti vendita: dai 36 del giugno 2016 ai 39 attuali.
Fdt Group chiude con un saldo attivo di 2 punti vendita, ma ha realizzato 4 nuove aperture nell’ultimo anno (Casalmaggiore, Cento, Sassoferrato e Grosseto, ex negozio Obi).
L’analisi dei dati regionali evidenzia ancora una volta le enormi potenzialità di crescita, specialmente nel sud del Paese: fa infatti impressione pensare che in Lombardia, con 515.000 mq espositivi, si trovi il 22% dell’offerta nazionale. Per dare un’idea più chiara, in Lombardia c’è una superficie espositiva pari a Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo messe insieme. Così come fa riflettere che a Milano ci siano 181.000 mq espositivi (per 1,34 milioni di abitanti), quasi pari alla somma di Campania, Puglia e Sicilia, per un totale di 14,8 milioni di abitanti.
Margini di crescita ci sono per esempio in Puglia: con 4 milioni di abitanti offre 49.800 mq espositivi in 17 negozi, contro i 53.050 mq dei 24 centri dell’Umbria con 884.000 abitanti. Spicca anche la Sicilia, con 5 milioni di abitanti, che offre 69.800 mq espositivi, meno del Friuli che con
77.000 mq ha 1,2 milioni di abitanti.
Dopo un 2016 che, con un +2,9%, sembrava aver invertito la tendenza rispetto alla sostanziale stabilità registrata nel 2015 (+1,2%) e nel 2014 (+0,3%), i primi sei mesi del 2017 tornano a segnare un altro stop allo sviluppo del commercio organizzato specializzato nel bricolage e nel giardinaggio in Italia.
Al 30 giugno 2017 erano infatti 1.104 i negozi, che rappresentano una crescita dell’1,47% rispetto a un anno prima, cioè al primo semestre 2016, ma si tratta soltanto di 4 negozi in più rispetto ai 1.100 di sei mesi fa, cioè a fine 2016. Rispetto all’ultimo semestre, le metrature sono addirittura diminuite: dai 2,306 milioni di mq del 2016 ai 2,302 milioni di mq del primo semestre 2017. Il mercato in realtà non è rimasto fermo e questi numeri rappresentano il saldo tra le nuove aperture e le chiusure: sia come chiusure effettive sia come abbandoni dalle varie offerte di affiliazione. Nel primo semestre 2017 abbiamo registrato una maggiore attività dei centri bricolage, rispetto ai centri giardinaggio, che hanno aumentato ulteriormente il gap: 691 centri bricolage (+4) contro 413 garden center e agri-center (stabili).
I FATTI DELL’ULTIMO ANNO
Se confrontiamo i dati dell’ultimo anno, cioè rispetto al primo semestre 2016, possiamo segnalare una forte crescita di Bricofer e Brico Ok.Bricofer ha un saldo positivo di 13 negozi, ma ha aperto ben 18 negozi dall’1 luglio 2016 al 10 giugno 2017 con l’apertura di Porto Torres.
Brico Ok ha invece 7 negozi in più, frutto di nuove aperture (6 nel secondo semestre 2016) e di nessuna chiusura.
Rispetto al primo semestre 2016, hanno registrato una buona performance anche Evoluzione Brico e Fdt Group. Evoluzione Brico ha completato il processo di unione tra ItalBrico e Bricolarge con un saldo positivo di ben 3 punti vendita: dai 36 del giugno 2016 ai 39 attuali.
Fdt Group chiude con un saldo attivo di 2 punti vendita, ma ha realizzato 4 nuove aperture nell’ultimo anno (Casalmaggiore, Cento, Sassoferrato e Grosseto, ex negozio Obi).
AUMENTANO LE CITTÀ E IL NORD EST
Analizzando l’ubicazione dei punti vendita, in funzione del posizionamento cittadino o in provincia, emerge che il 20% dei negozi sono nelle città e l’80% nelle periferie. Nel caso della metratura, in città troviamo il 27% dello spazio espositivo totale, in crescita rispetto al 26% del 2016. Un altro macro-segnale che emerge è l’aumento delle superfici espositive nel nord est: oggi rappresentano il 25% dello spazio totale, con un aumento di un punto percentuale rispetto al 24% del giugno 2016. A danno delle Regioni del nord ovest, che controllano il 38% dello spazio totale (era il 37% nel giugno 2016). Una tendenza che era già emersa a fine 2016 e viene confermata anche in questo primo semestre.L’analisi dei dati regionali evidenzia ancora una volta le enormi potenzialità di crescita, specialmente nel sud del Paese: fa infatti impressione pensare che in Lombardia, con 515.000 mq espositivi, si trovi il 22% dell’offerta nazionale. Per dare un’idea più chiara, in Lombardia c’è una superficie espositiva pari a Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo messe insieme. Così come fa riflettere che a Milano ci siano 181.000 mq espositivi (per 1,34 milioni di abitanti), quasi pari alla somma di Campania, Puglia e Sicilia, per un totale di 14,8 milioni di abitanti.
Margini di crescita ci sono per esempio in Puglia: con 4 milioni di abitanti offre 49.800 mq espositivi in 17 negozi, contro i 53.050 mq dei 24 centri dell’Umbria con 884.000 abitanti. Spicca anche la Sicilia, con 5 milioni di abitanti, che offre 69.800 mq espositivi, meno del Friuli che con
77.000 mq ha 1,2 milioni di abitanti.
TUTTI STANNO INVESTENDO NELL’E-COMMERCE
Delle 25 realtà distributive analizzate ben 16, cioè il 64%, fa e-commerce: era il 46% un anno fa, nel giugno 2016. Oltre ai gruppi che già avevano affrontato l’esperienza dell’e-commerce, nell’ultimo anno si sono aggiunti Obi Italia, Fdt Group, Granbrico e Bricocenter che per ora permette la prenotazione online e il ritiro nel punto vendita. È bene però precisare che in alcuni consorzi non sono state sviluppate esperienze comuni, poiché i singoli associati già operano online: vale per esempio per Bricolife con il Gruppo Cfadda in Sardegna, Eurobrico in Trentino, Izzi Fai Da Te in Molise e Unipam Orizzonte nel Lazio che operano con e-shop personali; ma anche per Giardinia, che ha tra i suoi associati Agribrianza di Concorezzo (MB), Donetti di Romagnano Sesia (NO), Garden Piccolo Giardino di Foggia, il Centro Verde Giovannelli di Massa, Spazio Verde di Terni e Garden Vicenza Verde che operano online.Approfondisci
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