Analisi » Guanti da lavoro: quale prodotto per il 2008?
Guanti da lavoro: quale prodotto per il 2008?
Partiamo da alcuni dati: la Commissione Europea ha posto come limite il 2012 per ridurre, con opportune strategie, gli infortuni e le malattie sul lavoro nell’Unione Europea; secondo l’Eurostat-European Statistics on Accidents at Work (ESAW), le "estremità superiori" sono le parti del corpo che subiscono il numero maggiore di infortuni, contando per il 43,2% di tutti gli incidenti sul lavoro esclusi quelli mortali.
Sulla base di questi dati si capisce quale importanza abbia la conoscenza, l’uso, il corretto impiego dei dispositivi di protezione di sicurezza, ovviamente anche le norme che regolano e controllano gli ambienti di lavoro. È dalla ricerca e dallo sviluppo di questi articoli che nascono prodotti più sicuri, ma anche più confortevoli, dove il concetto di protezione si riferisce sia alla difesa dall’agente esterno sia al benessere del corpo.
Di seguito riserviamo la nostra attenzione alle mani e alla loro protezione sul luogo di lavoro. Parliamo di guanti, usati sempre di più e in diversi ambienti. La conseguenza? Molte richieste e differenti necessità. Ecco come evolve la produzione e quali novità sono previste.
La prima distinzione da compiere di fronte a una scelta di guanti è il materiale di cui sono composti.
Nella distribuzione Rival di guanti Showa si trova l’accoppiamento di due differenti materiali: uno per il supporto in maglia che costituisce il guanto stesso e uno a copertura del supporto per aggiungere caratteristiche antiscivolo, meccaniche e/o chimiche al guanto. I materiali utilizzati da Showa per i supporti sono principalmente quattro. Il cotone/poliestere (per guanti con buon comfort e buona resistenza nei lavori anche pesanti); il Nylon (per guanti che devono offrire la massima sensibilità); il Kevlar (per guanti antitaglio per lavori estremamente pesanti e anticalore); HPPE polietilene ad alta prestazione (per guanti dove oltre alle proprietà antitaglio serve anche la massima sensibilità per maneggiare oggetti delicati e talvolta taglienti).
Questi supporti vengono abbinati a cinque differenti materiali tramite spalmatura o con rivestimento totale, più o meno spessi secondo il modello di guanti e al tipo di operazioni che dovranno svolgere: lattice naturale di prima scelta (garantisce ottimo comfort, buona presa anche su oggetti bagnati e buona resistenza all'abrasione); PVC (quello di Showa rimane morbido anche a basse temperature ambientali ed è resistente agli idrocarburi oltre che agli agenti chimici per cui il PVC è abitualmente consigliato); nitrile (quello di Showa è di elevata qualità, molto elastico e ha una grande resistenza all'abrasione e buona a oli e altri agenti chimici per cui il nitrile è abitualmente consigliato); poliuretano microforato traspirante (utilizzato con spessori minimi come antiscivolo per migliorare la presa su guanti per lavori di precisione a elevata sensibilità, senza però togliere traspirazione alla mano); infine tra le novità vi è il Foam NBR in schiuma di nitrile, che dona una maggiore protezione alla mano e una ancora migliore presa su oggetti anche unti; per guanti a elevata sensibilità e lavori di precisione senza comprometterne la traspirazione.
In casa 2G si utilizza la pelle. Esempio sono i modelli realizzati con una combinazione di pelle di tipo bovino e ovino, quest’ultima con proprietà di assorbimento della sudorazione e traspiranti.
Una gamma a filo continuo è proposta da Ansell Italy. Si tratta di una fibra tecnologica all’interno della quale è inserito un filo di acciaio con in mezzo del Kevlar, che entrambi garantiscono la resistenza al taglio. La combinazione con le altre fibre assicura la resistenza all’abrasione. Per la parte interna, al fine di aumentare il comfort e ridurre la sudorazione, viene impiegato del cotone. In alcuni modelli del guanto, inoltre, viene aggiunto un palmo di pelle per aumentare la presa, la longevità e un effetto cuscino.
Per soddisfare le richieste di protezione EN 407 ai rischi contro il calore, Bolmax impiega soprattutto la fibra aramidica.
Tra le fibre sintetiche a elevate prestazioni, che comprendono Kevlar, Dyneema, Spectra, Comasec Italia impiega Techcor, una sua esclusiva.
Il nitrile trova ampio spazio negli articoli Kleenguard, nelle varie tipologie, proposti da Kimberly-Clark Professional. Si tratta di un materiale paragonabile al lattice in termini di prestazioni, che offre però maggiore sicurezza, poiché non provoca reazioni allergiche associate all’utilizzo di prodotti contenenti tracce di lattice.
La scelta di Antis Group Pad Gloves division prevede Nylon per le maglie di supporto e PU o nitrile o la combinazione dei due materiali (AWT) per il rivestimento. Il Nylon senza cuciture consente una maglia molto elastica e ben aderente dando molta destrezza alla mano, mentre il rivestimento protegge palmo e dita e in alcuni modelli anche il dorso da oli, vernici e grassi. La presa è quindi più ferma ed è possibile lavorare in situazioni di rischio meccanico per la mano. In altri modelli si è preferito invece il poli/cotton rivestito in Latex.
Ulteriore suddivisione ci viene indicata da Sperian Protection Italia, che specifica l’uso di altri filati per la maglia, oltre quelli già citati, come il poliammide, per guanti di largo consumo e il Dyneema, con elevate proprietà antitaglio. Viene poi aggiunto del filato elastico (Lycra o Elastan) per incrementare l'aderenza e il comfort. Ogni gomma impiegata per la spalmatura ha poi delle caratteristiche precise. Le gomme utilizzate per la spalmatura differiscono a seconda della destinazione d'uso: il poliuretano offre resistenza alla polvere ed è adatto per molteplici usi; il lattice è resistente all'acqua e impiegato per esempio in edilizia; il nitrile è resistente agli oli e impiegato tra gli altri nel comparto dell’industria meccanica.
L’esperienza di Summitech è solida, in quanto la propria casa madre è una consociata del gruppo giapponese Sumitomo Rubber, nome noto nella produzione di pneumatici (marchi Dunlop, Good Year, Falken). Nasce così la profonda conoscenza nella lavorazione di tutte le gomme naturali o sintetiche. Oggi i guanti da lavoro proposti hanno supporti tessili o filati, che garantiscono un alto grado di protezione ma che al tempo stesso sono sempre più leggeri, confortevoli e affaticano meno la mano. Gli ultimi guanti lanciati sul mercato italiano sono prodotti in nitrile e in lattice naturale, spalmati su supporti filati in Nylon, per una maggiore aderenza e sensibilità; in cotone, per un maggiore comfort, buon assorbimento della traspirazione e basso impatto ambientale; in fibre antitaglio per una protezione meccanica aggiuntiva.
Unisaf precisa che “le maggiori richieste del mercato riguardano una quasi inalterata tattilità della mano "guantata" che lavora, unita a un’elevata resistenza meccanica”. Diventare invulnerabili, o quasi, è il sogno di molti.
Concludiamo questa prima parte dell’analisi con gli articoli di Martin Abrasivi. Materiali impiegati sono Durafit, il cuoio sintetico molto morbido e resistente, TPR, la gomma termoplastica flessibile, che offre protezione per le nocche, il dorso e la punta delle dita, Clarino, il cuoio sintetico di rinforzo, utilizzato per il palmo dei guanti, che permette di aumentare la presa, Lycra, il materiale traspirante riposto tra le dita e Spandex, il materiale elasticizzato, dall'elevato comfort, utilizzato per il dorso delle mani. Tranne il modello in vero cuoio, questi guanti sono lavabili in lavatrice, compreso il Light.
Svolti all’interno delle sedi aziendali o all’esterno da enti certificatori, i test sono garanzia per un prodotto affidabile. Infatti, Seba Protezione spiega che per i guanti a categoria 2 e 3, le prove tecniche a seconda dell'utilizzo vengono effettuate da laboratori europei preposti al rilascio dei certificati di conformità.
Per i rischi meccanici si eseguono test in laboratorio per verificarne l’idoneità per la certificazione EN 388; la resistenza al taglio viene testata in accordo con la norma EN 374 in base alla quale vengono testate la resistenza all’abrasione, allo strappo e alla perforazione. La EN 407 è la normativa europea per i guanti che devono proteggere dal rischio calore, la EN 420 riguarda i requisiti generali, la EN 470 è inerente i rischi calore e fuoco, mentre la EN 511 per quelli termici-freddo. In Comasec Italia si effettuano test e relativi studi sul comfort e grip con attrezzature e metodologie di studio di esclusiva aziendale; Ariete Group afferma che “le prove tecniche sono effettuate a cicli di 4/6 mesi, ma ormai la qualità dei prodotti ha raggiunto una stabilità”.
Per esempio, Pad Gloves si rivolge a Cimac, un ente autorizzato preposto alla certificazione del livello di protezione contro i rischi meccanici secondo le norme europee CE, EN 420 ed EN 388.
A maggiore garanzia dei guanti proposti da Martin Abrasivi, le prove tecniche vengono effettuate in America, nella sede della Mechanix Wear, in base alle esigenze delle più prestigiose competizioni di auto e moto americane (Nascar, Superbike ecc.). Inoltre i guanti sono certificati in base alla normativa 89/686 della Comunità Europea.
I guanti di Ansell Italy sono certificati e riportano stampati i pittogrammi previsti con le indicazioni del loro livello di prestazione. Grazie alla fibra di acciaio la resistenza al taglio viene mantenuta anche dopo diversi cicli di lavaggio in quanto l’acciaio non viene danneggiato neanche da notevoli procedure di lavaggio.
Qualcuno propone che i limiti delle norme citate siano aumentati per incentivare le aziende produttrici a lavorare sempre meglio con soluzioni più avanzate.
Ogni azienda che fa parte del comparto guanti riceve delle richieste specifiche e per dare una risposta a chi si interfaccia quotidianamente con l’utilizzatore finale deve investire in ricerca e sviluppo ma anche attenzione al rivenditore. Egli avrà infatti il duplice vantaggio di crescere la propria conoscenza e contemporaneamente aumentare la sua competenza di fronte al richiedente. Percorrendo questa strada il rivenditore avrà un interlocutore affidabile che fornirà la corretta soluzione per la soddisfazione del cliente finale, oltre al conseguente aumento delle vendite.
Non sempre però vengono realizzate le richieste che giungono alle aziende. A tal proposito Rival afferma che “per lo più sono richieste da categorie lavorative di nicchia, per lavori molto particolari che rappresentano un numero limitato di consumo in paia, tale da non poter coprire i costi di ricerca, sviluppo e produzione”.
Ricordiamo che ogni categoria lavorativa fa richieste mirate in base alle esigenze degli operatori addetti alle varie tipologie di lavoro (un prodotto antitaglio oppure anticalore). “La richiesta più particolare – raccontano in Ariete - è stata di un’azienda che doveva manipolare un prodotto con altissime temperature, oltre i 500 °C adottando un guanto in kevlar® e silicone: siamo riusciti a risolvere i loro problemi”.
Naturalmente, più è ampia la gamma produttiva maggiori sono le tipologie in vendita, come dimostra il catalogo Gamma comprendente dal guanto da giardinaggio per il fai da te al guanto antivibrazione per l’uso del martello pneumatico.
Un’ottima presa e destrezza manuale abbinata a un buon livello di protezione da tagli e lacerazioni sono le maggiori richieste di molte categorie lavorative.
Il settore metalmeccanico e quello delle costruzioni guidano le richieste per guanti sensibili, traspiranti, confortevoli, duraturi e con un adeguato rapporto prezzo-prestazioni. Il grado di protezione è estremamente importante qualunque sia l’attività svolta. Per conoscerlo prima dell’acquisto, è sufficiente leggerlo sul guanto, come nel caso della produzione Pad Gloves, riferendosi al pittogramma relativo alla categoria di rischio stabilito dalla norma EN 388.
Per citare qualche modello particolare, esistono i dielettrici, quelli in maglia di acciaio e quelli antivibrazione di Sperian Protection Italia.
Summitech invece riceve richieste dai settori della meccanica e del vetro in merito a guanti impermeabili, che garantiscano un’elevata protezione dal taglio unita a buona sensibilità e presa; dal settore edile e ferramenta, guanti con buona presa, medio-alta resistenza meccanica, buon comfort e durata.
Per i guanti si offre più di un semplice espositore. Fare formazione è imprescindibile e per questo motivo esso diventa una guida immediata per l’utilizzatore finale che deve identificare il guanto adatto per la propria esigenza. I supporti da banco o da terra offrono oggi informazioni; possono essere in legno e alluminio come ha scelto Martin Abrasivi per valorizzare il marchio Mechanix, possono essere multipli oppure esclusivi, per i guanti che vengono concessi in comodato gratuito dove è possibile mostrare gli articoli. Kimberly-Clark Professional ha predisposto per il punto vendita dei piccoli espositori disegnati per attirare l’attenzione dell’utilizzatore finale e aiutare la vendita del prodotto. Per alcuni modelli di guanti sono anche disponibili dei piccoli espositori dotati di un mini-kit per poter effettuare un test del prodotto direttamente all’interno del punto vendita.
Non mancano le brochure per fornire tutte le informazioni necessarie, anche in più lingue, oltre al supporto telefonico e alle indicazioni presenti sui siti aziendali. Qualcuno offre principalmente un aiuto di tipo tecnico, istruendo il rivenditore sia sulle normative sia sulle novità che vengono realizzate in base alle nuove esigenze che nascono nelle diverse categorie lavorative. Le visite presso l’utilizzatore finale, in affiancamento al rivenditore, aiutano a risolverne le esigenze di protezione.
Per promuovere maggiormente il marchio “Summitech Professional”, l’azienda proporrà ai rivenditori espositori, poster e vetrofanie per i punti vendita, oltre a una serie di seminari informativi con particolare attenzione al quadro normativo, alla necessità “etica” di proteggere le mani del lavoratore e quali prodotti devono essere usati per ogni tipologia di lavorazione.
In Pad Gloves ogni partita viene controllata affinché le caratteristiche tecniche e di vestibilità dichiarate siano sempre reali.
Il tempo della pelle (bovina, di capretto, la pelle crosta ecc.) sta ormai cedendo il passo ai materiali tecnici che assicurano all’utilizzatore maggiore produttività sul lavoro, grazie all'elevata ergonomia, e maggior sicurezza, grazie alla qualità. La pelle invece aumenta sempre di costo ed è limitata nelle prestazioni.
“Le esigenze sono variabili – precisano da 2G - e la produzione deve essere in grado di seguire i cambiamenti del mercato, trovando sempre idee innovative al fine di fornire il prodotto ideale all’utilizzatore”.
Ma le proposte non bastano. È quanto emerge dalle considerazioni di Ansell Italy, che punta alla conoscenza e alla consapevolezza sull’importanza della scelta del guanto appropriato per la giusta applicazione. E di questo l’azienda ne è convinta tanto da aggiungere che è possibile ridurre il numero degli infortuni grazie a una scelta della protezione delle mani specifica per il rischio che si presenta in ogni singola attività lavorativa. Ha dichiarato infatti Werner Heintz, senior vice-president and regional director Europe for Ansell Healthcare, che dalle verifiche effettuate sui guanti in grandi aziende multinazionali, 7 guanti su 10 che vengono forniti non offrono la protezione ottimale verso il rischio a cui sono esposti i lavoratori.
Per molte aziende appare quindi chiaro che questo mercato abbia un interessante potenziale di sviluppo: basti pensare al crescente livello di incidenti sul lavoro, riguardanti in larga misura le mani, che si verificano in Italia. Di pari passo dovrebbe andare quindi una maggiore attenzione da parte dei datori di lavoro e una maggiore consapevolezza dei rischi derivanti da un mancato o cattivo utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori stessi. L’ottimismo sulle prospettive è evidente, poiché il mercato è in continua espansione, grazie alle norme sempre più severe che controllano gli ambienti di lavoro, ma anche alla crescente responsabilità e competenza degli utilizzatori finali.
In particolare, nella fascia di prezzo bassa e molto bassa affermano da Unisaf che “la competizione è ai limiti della convenienza commerciale, come tutte le commodities. È nella fascia alta e medio alta, quindi, che si gioca la partita dell'innovazione, sia essa tecnologica o estetica”.
Odibì però osserva che “il futuro non è roseo, le grandi e medie aziende delocalizzano la produzione verso Est, le piccole aziende e gli artigiani chiudono. La crescita del settore nell’ultimo quinquennio è principalmente legata all’attenzione degli organi di controllo (ASL) che obbligano le aziende ad adottare i DPI”.
Anche Summitech precisa che “il mercato subirà un assestamento in termini di fatturato e probabilmente una contrazione quantitativa per prodotti generici e di scarsa qualità a favore di prodotti più specifici e qualificati, che garantiscano effettiva protezione della mano o risolvano problematiche connesse al settore di utilizzo”.
Per concludere, poiché il mercato dei dpi è strettamente legato all’andamento dell’economia nazionale e al Pil, se ci sono “mani che lavorano” si venderanno guanti per proteggerle!
Sulla base di questi dati si capisce quale importanza abbia la conoscenza, l’uso, il corretto impiego dei dispositivi di protezione di sicurezza, ovviamente anche le norme che regolano e controllano gli ambienti di lavoro. È dalla ricerca e dallo sviluppo di questi articoli che nascono prodotti più sicuri, ma anche più confortevoli, dove il concetto di protezione si riferisce sia alla difesa dall’agente esterno sia al benessere del corpo.
Di seguito riserviamo la nostra attenzione alle mani e alla loro protezione sul luogo di lavoro. Parliamo di guanti, usati sempre di più e in diversi ambienti. La conseguenza? Molte richieste e differenti necessità. Ecco come evolve la produzione e quali novità sono previste.
Materiali: dalla pelle ai sintetici
La prima distinzione da compiere di fronte a una scelta di guanti è il materiale di cui sono composti.
Nella distribuzione Rival di guanti Showa si trova l’accoppiamento di due differenti materiali: uno per il supporto in maglia che costituisce il guanto stesso e uno a copertura del supporto per aggiungere caratteristiche antiscivolo, meccaniche e/o chimiche al guanto. I materiali utilizzati da Showa per i supporti sono principalmente quattro. Il cotone/poliestere (per guanti con buon comfort e buona resistenza nei lavori anche pesanti); il Nylon (per guanti che devono offrire la massima sensibilità); il Kevlar (per guanti antitaglio per lavori estremamente pesanti e anticalore); HPPE polietilene ad alta prestazione (per guanti dove oltre alle proprietà antitaglio serve anche la massima sensibilità per maneggiare oggetti delicati e talvolta taglienti).
Questi supporti vengono abbinati a cinque differenti materiali tramite spalmatura o con rivestimento totale, più o meno spessi secondo il modello di guanti e al tipo di operazioni che dovranno svolgere: lattice naturale di prima scelta (garantisce ottimo comfort, buona presa anche su oggetti bagnati e buona resistenza all'abrasione); PVC (quello di Showa rimane morbido anche a basse temperature ambientali ed è resistente agli idrocarburi oltre che agli agenti chimici per cui il PVC è abitualmente consigliato); nitrile (quello di Showa è di elevata qualità, molto elastico e ha una grande resistenza all'abrasione e buona a oli e altri agenti chimici per cui il nitrile è abitualmente consigliato); poliuretano microforato traspirante (utilizzato con spessori minimi come antiscivolo per migliorare la presa su guanti per lavori di precisione a elevata sensibilità, senza però togliere traspirazione alla mano); infine tra le novità vi è il Foam NBR in schiuma di nitrile, che dona una maggiore protezione alla mano e una ancora migliore presa su oggetti anche unti; per guanti a elevata sensibilità e lavori di precisione senza comprometterne la traspirazione.
In casa 2G si utilizza la pelle. Esempio sono i modelli realizzati con una combinazione di pelle di tipo bovino e ovino, quest’ultima con proprietà di assorbimento della sudorazione e traspiranti.
Una gamma a filo continuo è proposta da Ansell Italy. Si tratta di una fibra tecnologica all’interno della quale è inserito un filo di acciaio con in mezzo del Kevlar, che entrambi garantiscono la resistenza al taglio. La combinazione con le altre fibre assicura la resistenza all’abrasione. Per la parte interna, al fine di aumentare il comfort e ridurre la sudorazione, viene impiegato del cotone. In alcuni modelli del guanto, inoltre, viene aggiunto un palmo di pelle per aumentare la presa, la longevità e un effetto cuscino.
Per soddisfare le richieste di protezione EN 407 ai rischi contro il calore, Bolmax impiega soprattutto la fibra aramidica.
Tra le fibre sintetiche a elevate prestazioni, che comprendono Kevlar, Dyneema, Spectra, Comasec Italia impiega Techcor, una sua esclusiva.
Il nitrile trova ampio spazio negli articoli Kleenguard, nelle varie tipologie, proposti da Kimberly-Clark Professional. Si tratta di un materiale paragonabile al lattice in termini di prestazioni, che offre però maggiore sicurezza, poiché non provoca reazioni allergiche associate all’utilizzo di prodotti contenenti tracce di lattice.
La scelta di Antis Group Pad Gloves division prevede Nylon per le maglie di supporto e PU o nitrile o la combinazione dei due materiali (AWT) per il rivestimento. Il Nylon senza cuciture consente una maglia molto elastica e ben aderente dando molta destrezza alla mano, mentre il rivestimento protegge palmo e dita e in alcuni modelli anche il dorso da oli, vernici e grassi. La presa è quindi più ferma ed è possibile lavorare in situazioni di rischio meccanico per la mano. In altri modelli si è preferito invece il poli/cotton rivestito in Latex.
Ulteriore suddivisione ci viene indicata da Sperian Protection Italia, che specifica l’uso di altri filati per la maglia, oltre quelli già citati, come il poliammide, per guanti di largo consumo e il Dyneema, con elevate proprietà antitaglio. Viene poi aggiunto del filato elastico (Lycra o Elastan) per incrementare l'aderenza e il comfort. Ogni gomma impiegata per la spalmatura ha poi delle caratteristiche precise. Le gomme utilizzate per la spalmatura differiscono a seconda della destinazione d'uso: il poliuretano offre resistenza alla polvere ed è adatto per molteplici usi; il lattice è resistente all'acqua e impiegato per esempio in edilizia; il nitrile è resistente agli oli e impiegato tra gli altri nel comparto dell’industria meccanica.
L’esperienza di Summitech è solida, in quanto la propria casa madre è una consociata del gruppo giapponese Sumitomo Rubber, nome noto nella produzione di pneumatici (marchi Dunlop, Good Year, Falken). Nasce così la profonda conoscenza nella lavorazione di tutte le gomme naturali o sintetiche. Oggi i guanti da lavoro proposti hanno supporti tessili o filati, che garantiscono un alto grado di protezione ma che al tempo stesso sono sempre più leggeri, confortevoli e affaticano meno la mano. Gli ultimi guanti lanciati sul mercato italiano sono prodotti in nitrile e in lattice naturale, spalmati su supporti filati in Nylon, per una maggiore aderenza e sensibilità; in cotone, per un maggiore comfort, buon assorbimento della traspirazione e basso impatto ambientale; in fibre antitaglio per una protezione meccanica aggiuntiva.
Unisaf precisa che “le maggiori richieste del mercato riguardano una quasi inalterata tattilità della mano "guantata" che lavora, unita a un’elevata resistenza meccanica”. Diventare invulnerabili, o quasi, è il sogno di molti.
Concludiamo questa prima parte dell’analisi con gli articoli di Martin Abrasivi. Materiali impiegati sono Durafit, il cuoio sintetico molto morbido e resistente, TPR, la gomma termoplastica flessibile, che offre protezione per le nocche, il dorso e la punta delle dita, Clarino, il cuoio sintetico di rinforzo, utilizzato per il palmo dei guanti, che permette di aumentare la presa, Lycra, il materiale traspirante riposto tra le dita e Spandex, il materiale elasticizzato, dall'elevato comfort, utilizzato per il dorso delle mani. Tranne il modello in vero cuoio, questi guanti sono lavabili in lavatrice, compreso il Light.
Prove tecniche
Svolti all’interno delle sedi aziendali o all’esterno da enti certificatori, i test sono garanzia per un prodotto affidabile. Infatti, Seba Protezione spiega che per i guanti a categoria 2 e 3, le prove tecniche a seconda dell'utilizzo vengono effettuate da laboratori europei preposti al rilascio dei certificati di conformità.
Per i rischi meccanici si eseguono test in laboratorio per verificarne l’idoneità per la certificazione EN 388; la resistenza al taglio viene testata in accordo con la norma EN 374 in base alla quale vengono testate la resistenza all’abrasione, allo strappo e alla perforazione. La EN 407 è la normativa europea per i guanti che devono proteggere dal rischio calore, la EN 420 riguarda i requisiti generali, la EN 470 è inerente i rischi calore e fuoco, mentre la EN 511 per quelli termici-freddo. In Comasec Italia si effettuano test e relativi studi sul comfort e grip con attrezzature e metodologie di studio di esclusiva aziendale; Ariete Group afferma che “le prove tecniche sono effettuate a cicli di 4/6 mesi, ma ormai la qualità dei prodotti ha raggiunto una stabilità”.
Per esempio, Pad Gloves si rivolge a Cimac, un ente autorizzato preposto alla certificazione del livello di protezione contro i rischi meccanici secondo le norme europee CE, EN 420 ed EN 388.
A maggiore garanzia dei guanti proposti da Martin Abrasivi, le prove tecniche vengono effettuate in America, nella sede della Mechanix Wear, in base alle esigenze delle più prestigiose competizioni di auto e moto americane (Nascar, Superbike ecc.). Inoltre i guanti sono certificati in base alla normativa 89/686 della Comunità Europea.
I guanti di Ansell Italy sono certificati e riportano stampati i pittogrammi previsti con le indicazioni del loro livello di prestazione. Grazie alla fibra di acciaio la resistenza al taglio viene mantenuta anche dopo diversi cicli di lavaggio in quanto l’acciaio non viene danneggiato neanche da notevoli procedure di lavaggio.
Qualcuno propone che i limiti delle norme citate siano aumentati per incentivare le aziende produttrici a lavorare sempre meglio con soluzioni più avanzate.
Il professionista ricerca…
Ogni azienda che fa parte del comparto guanti riceve delle richieste specifiche e per dare una risposta a chi si interfaccia quotidianamente con l’utilizzatore finale deve investire in ricerca e sviluppo ma anche attenzione al rivenditore. Egli avrà infatti il duplice vantaggio di crescere la propria conoscenza e contemporaneamente aumentare la sua competenza di fronte al richiedente. Percorrendo questa strada il rivenditore avrà un interlocutore affidabile che fornirà la corretta soluzione per la soddisfazione del cliente finale, oltre al conseguente aumento delle vendite.
Non sempre però vengono realizzate le richieste che giungono alle aziende. A tal proposito Rival afferma che “per lo più sono richieste da categorie lavorative di nicchia, per lavori molto particolari che rappresentano un numero limitato di consumo in paia, tale da non poter coprire i costi di ricerca, sviluppo e produzione”.
Ricordiamo che ogni categoria lavorativa fa richieste mirate in base alle esigenze degli operatori addetti alle varie tipologie di lavoro (un prodotto antitaglio oppure anticalore). “La richiesta più particolare – raccontano in Ariete - è stata di un’azienda che doveva manipolare un prodotto con altissime temperature, oltre i 500 °C adottando un guanto in kevlar® e silicone: siamo riusciti a risolvere i loro problemi”.
Naturalmente, più è ampia la gamma produttiva maggiori sono le tipologie in vendita, come dimostra il catalogo Gamma comprendente dal guanto da giardinaggio per il fai da te al guanto antivibrazione per l’uso del martello pneumatico.
Un’ottima presa e destrezza manuale abbinata a un buon livello di protezione da tagli e lacerazioni sono le maggiori richieste di molte categorie lavorative.
Il settore metalmeccanico e quello delle costruzioni guidano le richieste per guanti sensibili, traspiranti, confortevoli, duraturi e con un adeguato rapporto prezzo-prestazioni. Il grado di protezione è estremamente importante qualunque sia l’attività svolta. Per conoscerlo prima dell’acquisto, è sufficiente leggerlo sul guanto, come nel caso della produzione Pad Gloves, riferendosi al pittogramma relativo alla categoria di rischio stabilito dalla norma EN 388.
Per citare qualche modello particolare, esistono i dielettrici, quelli in maglia di acciaio e quelli antivibrazione di Sperian Protection Italia.
Summitech invece riceve richieste dai settori della meccanica e del vetro in merito a guanti impermeabili, che garantiscano un’elevata protezione dal taglio unita a buona sensibilità e presa; dal settore edile e ferramenta, guanti con buona presa, medio-alta resistenza meccanica, buon comfort e durata.
Proposte per il punto vendita
Per i guanti si offre più di un semplice espositore. Fare formazione è imprescindibile e per questo motivo esso diventa una guida immediata per l’utilizzatore finale che deve identificare il guanto adatto per la propria esigenza. I supporti da banco o da terra offrono oggi informazioni; possono essere in legno e alluminio come ha scelto Martin Abrasivi per valorizzare il marchio Mechanix, possono essere multipli oppure esclusivi, per i guanti che vengono concessi in comodato gratuito dove è possibile mostrare gli articoli. Kimberly-Clark Professional ha predisposto per il punto vendita dei piccoli espositori disegnati per attirare l’attenzione dell’utilizzatore finale e aiutare la vendita del prodotto. Per alcuni modelli di guanti sono anche disponibili dei piccoli espositori dotati di un mini-kit per poter effettuare un test del prodotto direttamente all’interno del punto vendita.
Non mancano le brochure per fornire tutte le informazioni necessarie, anche in più lingue, oltre al supporto telefonico e alle indicazioni presenti sui siti aziendali. Qualcuno offre principalmente un aiuto di tipo tecnico, istruendo il rivenditore sia sulle normative sia sulle novità che vengono realizzate in base alle nuove esigenze che nascono nelle diverse categorie lavorative. Le visite presso l’utilizzatore finale, in affiancamento al rivenditore, aiutano a risolverne le esigenze di protezione.
Per promuovere maggiormente il marchio “Summitech Professional”, l’azienda proporrà ai rivenditori espositori, poster e vetrofanie per i punti vendita, oltre a una serie di seminari informativi con particolare attenzione al quadro normativo, alla necessità “etica” di proteggere le mani del lavoratore e quali prodotti devono essere usati per ogni tipologia di lavorazione.
In Pad Gloves ogni partita viene controllata affinché le caratteristiche tecniche e di vestibilità dichiarate siano sempre reali.
E nel futuro…
Il tempo della pelle (bovina, di capretto, la pelle crosta ecc.) sta ormai cedendo il passo ai materiali tecnici che assicurano all’utilizzatore maggiore produttività sul lavoro, grazie all'elevata ergonomia, e maggior sicurezza, grazie alla qualità. La pelle invece aumenta sempre di costo ed è limitata nelle prestazioni.
“Le esigenze sono variabili – precisano da 2G - e la produzione deve essere in grado di seguire i cambiamenti del mercato, trovando sempre idee innovative al fine di fornire il prodotto ideale all’utilizzatore”.
Ma le proposte non bastano. È quanto emerge dalle considerazioni di Ansell Italy, che punta alla conoscenza e alla consapevolezza sull’importanza della scelta del guanto appropriato per la giusta applicazione. E di questo l’azienda ne è convinta tanto da aggiungere che è possibile ridurre il numero degli infortuni grazie a una scelta della protezione delle mani specifica per il rischio che si presenta in ogni singola attività lavorativa. Ha dichiarato infatti Werner Heintz, senior vice-president and regional director Europe for Ansell Healthcare, che dalle verifiche effettuate sui guanti in grandi aziende multinazionali, 7 guanti su 10 che vengono forniti non offrono la protezione ottimale verso il rischio a cui sono esposti i lavoratori.
Per molte aziende appare quindi chiaro che questo mercato abbia un interessante potenziale di sviluppo: basti pensare al crescente livello di incidenti sul lavoro, riguardanti in larga misura le mani, che si verificano in Italia. Di pari passo dovrebbe andare quindi una maggiore attenzione da parte dei datori di lavoro e una maggiore consapevolezza dei rischi derivanti da un mancato o cattivo utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori stessi. L’ottimismo sulle prospettive è evidente, poiché il mercato è in continua espansione, grazie alle norme sempre più severe che controllano gli ambienti di lavoro, ma anche alla crescente responsabilità e competenza degli utilizzatori finali.
In particolare, nella fascia di prezzo bassa e molto bassa affermano da Unisaf che “la competizione è ai limiti della convenienza commerciale, come tutte le commodities. È nella fascia alta e medio alta, quindi, che si gioca la partita dell'innovazione, sia essa tecnologica o estetica”.
Odibì però osserva che “il futuro non è roseo, le grandi e medie aziende delocalizzano la produzione verso Est, le piccole aziende e gli artigiani chiudono. La crescita del settore nell’ultimo quinquennio è principalmente legata all’attenzione degli organi di controllo (ASL) che obbligano le aziende ad adottare i DPI”.
Anche Summitech precisa che “il mercato subirà un assestamento in termini di fatturato e probabilmente una contrazione quantitativa per prodotti generici e di scarsa qualità a favore di prodotti più specifici e qualificati, che garantiscano effettiva protezione della mano o risolvano problematiche connesse al settore di utilizzo”.
Per concludere, poiché il mercato dei dpi è strettamente legato all’andamento dell’economia nazionale e al Pil, se ci sono “mani che lavorano” si venderanno guanti per proteggerle!
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