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Il mercato argentino della ferramenta
Abbiamo intervistato Sergio Angiulli, presidente di CAFARA, l’associazione nazionale argentina dei negozi di ferramenta, per conoscere più da vicino il mercato di un Paese lontano geograficamente dal nostro, ma al tempo stesso legato al nostro da radici profonde.
Due nazioni distanti oltre 11mila chilometri, ma il cui legame ha radici profonde: Italia e Argentina sono due Paesi vicini per storia e tradizioni. Non dimentichiamo che, tra la fine dell’800 e 1970 circa, sono stati oltre 3 milioni gli italiani emigrati in Argentina (fonte Wikipedia): oggi, secondo alcuni
studi, si stima che il 60% della popolazione ha origini italiane.
Proprio in virtù di questo legame speciale, abbiamo voluto indagare sul mercato della ferramenta nel Paese sudamericano, e per farlo abbiamo intervistato Sergio Angiulli, presidente di CAFARA, l’associazione nazionale argentina dei negozi di ferramenta.
“Personalmente ho avuto la possibilità di essere in Italia quattro volte, in virtù delle mie origini italiane da parte di tutti e quattro i miei nonni, emigrati in Argentina dall’Italia: grazie per questa opportunità!”: inizia così questa piacevole e interessante chiacchierata con Sergio Angiulli, il quale ci ha presentato le dinamiche principali del mercato argentino della ferramenta.
MondoPratico: Com’è strutturato il mercato della ferramenta in Argentina? Negozi tradizionali, grandi magazzini fai da te, grossisti? Quali sono i numeri del mercato?
Sergio Angiulli: In Argentina, i negozi di ferramenta sono nella maggior parte dei casi piccole e medie imprese familiari. Sono negozi molto specializzati, dove praticamente non c’è standardizzazione dei prodotti, come avviene invece in altri Paesi.
Non esistono grandi negozi di bricolage, e i pochi presenti non sono legati al settore della ferramenta, ma a prodotti d’arte e artigianato.
So che, invece, in Europa le grandi superfici di fai da te offrono ai consumatori prodotti per la casa come rivestimenti, vernici e decorazione.
In Argentina non abbiamo questo tipo di negozi, possiamo trovare alcuni di questi prodotti nei grandi magazzini o nei punti vendita specializzati in rivestimenti.
MondoPratico: Quali sono le categorie merceologiche che trainano il mercato? Qual è la tendenza attuale in Argentina?
Sergio Angiulli: I settori che trainano il mercato sono quelli costi tuiti dall’intera “catena del valore”: importatori, distributori, commercio, fabbriche, costruzioni, clienti.
Per quanto riguarda il giardinaggio e gli articoli per la casa, per entrare nel dettaglio delle merceologie, dipende molto dalla collocazione geografica del negozio.
L’Argentina è un paese molto grande: nelle grandi città le vendite di giardinaggio, ad esempio, si limitano alla decorazione degli appartamenti.
Nelle città, dove i consumatori hanno spazi e giardini molto più grandi a disposizione, il discorso ovviamente cambia, e il giardinaggio è un’attività molto apprezzata.
Le vendite di prodotti garden raggiungono cifre interessanti anche grazie agli acquisti degli argentini della media e alta società, che hanno seconde case situate nelle periferie delle grandi città, dove prevale il verde.
Gli articoli per la casa, invece, sono venduti principalmente nelle grandi città, dove c’è tanta scelta di prodotti e registrano maggiori vendite rispetto ai centri più piccoli.
MondoPratico: Il periodo della pandemia ha aiutato molto il nostro settore, dando nuovo slancio al commercio locale e alla cura della casa: è stato così anche in Argentina?
Sergio Angiulli: In Argentina, così come in Italia, siamo stati dichiarati essenziali sin dalla prima ora, richiesta che è stata fatta al Governo prima che venisse stabilita la quarantena estesa, dato che quotidianamente seguivamo ciò che succedeva in Europa. In quei momenti eravamo una delle poche
attività rimaste in piedi e il nostro lavoro è cresciuto, nella maggior parte dei casi, fino al 30%.
Nel nostro Paese i negozi di ferramenta non servono solo le case, ma anche le istituzioni: ospedali, scuole, oltre alle aziende locali.
MondoPratico: Il costo delle materie prime e i ritardi nelle importazioni dalla Cina, negli ultimi tempi, hanno creato non poche difficoltà in Europa: avete riscontrato gli stessi problemi in Argentina?
Sergio Angiulli: Totalmente e forse più che in Italia, visto che il nostro Paese è lontano dall’Asia e l’economia argentina negli ultimi anni non ha avuto la forza per poter importare tutto il necessario.
In questo momento non possiamo avere tutti i prodotti che il mercato richiede.
MondoPratico: I negozi di ferramenta in Italia sono storicamente poco aperti al “nuovo” e, ad esempio, l’e-commerce non è ancora diffuso nel nostro settore come in altri: la situazione è simile in Argentina o i negozianti sono in media più “evoluti”?
Sergio Angiulli: In Argentina, la maggior parte dei negozi di ferramenta si sta convertendo all’online. L’esperienza d’acquisto nei negozi di ferramenta è migliorata per i clienti finali: i punti vendita sono passati dall’essere luoghi bui, dove le vetrine erano praticamente inesistenti, a negozi con grandi esposizioni di macchine e oggetti in genere, negozi illuminati e climatizzati.
Teniamo presente che nelle città che si trovano da Buenos Aires a nord, il caldo in estate raggiunge solitamente i 42°.
Oggi praticamente tutte le attività commerciali dispongono di condizionatori d’aria: ciò può sembrare un’ovvietà, ma fino a pochi anni fa non lo era…
Per quanto riguarda l’e-commerce, questo canale è aumentato notevolmente e, oggi, il 60% delle vendite viene raccolto tramite l’online e i più grandi negozi di ferramenta vendono anche attraverso i loro negozi virtuali.
L’Argentina è un paese giovane, dove c’è ancora molto da fare e dove si sta costruendo molto. Tutto questo movimento, in un Paese così grande, dà ovviamente lavoro ai tanti negozi di ferramenta dislocati su tutto il territorio, salvo alcune limitazioni all’importazione, come quelle che abbiamo al momento.
- Abitanti: 46 044 703 (2022)
- Punti vendita di ferramenta: 5.000 negozi “puri” e 5.000 punti vendita (supermercati, colorifici, stazioni di servizio, negozi di alimentari) che vendono anche prodotti di ferramenta.
L’obiettivo dell’ente è la difesa e lo sviluppo del commercio al dettaglio di ferramenta. La vision è che le PMI argentine possano sviluppare le loro attività al massimo del loro potenziale commerciale e professionale. La mission è generare azioni che favoriscano lo sviluppo del settore, attraverso l’azione sindacale, la difesa dell’economia di quartiere, l’identità della prossimità, nonché promuovere la formazione, lo sviluppo tecnologico e la
promozione dell’industria nazionale.
Due nazioni distanti oltre 11mila chilometri, ma il cui legame ha radici profonde: Italia e Argentina sono due Paesi vicini per storia e tradizioni. Non dimentichiamo che, tra la fine dell’800 e 1970 circa, sono stati oltre 3 milioni gli italiani emigrati in Argentina (fonte Wikipedia): oggi, secondo alcuni
studi, si stima che il 60% della popolazione ha origini italiane.
Proprio in virtù di questo legame speciale, abbiamo voluto indagare sul mercato della ferramenta nel Paese sudamericano, e per farlo abbiamo intervistato Sergio Angiulli, presidente di CAFARA, l’associazione nazionale argentina dei negozi di ferramenta.
“Personalmente ho avuto la possibilità di essere in Italia quattro volte, in virtù delle mie origini italiane da parte di tutti e quattro i miei nonni, emigrati in Argentina dall’Italia: grazie per questa opportunità!”: inizia così questa piacevole e interessante chiacchierata con Sergio Angiulli, il quale ci ha presentato le dinamiche principali del mercato argentino della ferramenta.
MondoPratico: Com’è strutturato il mercato della ferramenta in Argentina? Negozi tradizionali, grandi magazzini fai da te, grossisti? Quali sono i numeri del mercato?
Sergio Angiulli: In Argentina, i negozi di ferramenta sono nella maggior parte dei casi piccole e medie imprese familiari. Sono negozi molto specializzati, dove praticamente non c’è standardizzazione dei prodotti, come avviene invece in altri Paesi.
Non esistono grandi negozi di bricolage, e i pochi presenti non sono legati al settore della ferramenta, ma a prodotti d’arte e artigianato.
So che, invece, in Europa le grandi superfici di fai da te offrono ai consumatori prodotti per la casa come rivestimenti, vernici e decorazione.
In Argentina non abbiamo questo tipo di negozi, possiamo trovare alcuni di questi prodotti nei grandi magazzini o nei punti vendita specializzati in rivestimenti.
MondoPratico: Quali sono le categorie merceologiche che trainano il mercato? Qual è la tendenza attuale in Argentina?
Sergio Angiulli: I settori che trainano il mercato sono quelli costi tuiti dall’intera “catena del valore”: importatori, distributori, commercio, fabbriche, costruzioni, clienti.
Per quanto riguarda il giardinaggio e gli articoli per la casa, per entrare nel dettaglio delle merceologie, dipende molto dalla collocazione geografica del negozio.
L’Argentina è un paese molto grande: nelle grandi città le vendite di giardinaggio, ad esempio, si limitano alla decorazione degli appartamenti.
Nelle città, dove i consumatori hanno spazi e giardini molto più grandi a disposizione, il discorso ovviamente cambia, e il giardinaggio è un’attività molto apprezzata.
Le vendite di prodotti garden raggiungono cifre interessanti anche grazie agli acquisti degli argentini della media e alta società, che hanno seconde case situate nelle periferie delle grandi città, dove prevale il verde.
Gli articoli per la casa, invece, sono venduti principalmente nelle grandi città, dove c’è tanta scelta di prodotti e registrano maggiori vendite rispetto ai centri più piccoli.
MondoPratico: Il periodo della pandemia ha aiutato molto il nostro settore, dando nuovo slancio al commercio locale e alla cura della casa: è stato così anche in Argentina?
Sergio Angiulli: In Argentina, così come in Italia, siamo stati dichiarati essenziali sin dalla prima ora, richiesta che è stata fatta al Governo prima che venisse stabilita la quarantena estesa, dato che quotidianamente seguivamo ciò che succedeva in Europa. In quei momenti eravamo una delle poche
attività rimaste in piedi e il nostro lavoro è cresciuto, nella maggior parte dei casi, fino al 30%.
Nel nostro Paese i negozi di ferramenta non servono solo le case, ma anche le istituzioni: ospedali, scuole, oltre alle aziende locali.
MondoPratico: Il costo delle materie prime e i ritardi nelle importazioni dalla Cina, negli ultimi tempi, hanno creato non poche difficoltà in Europa: avete riscontrato gli stessi problemi in Argentina?
Sergio Angiulli: Totalmente e forse più che in Italia, visto che il nostro Paese è lontano dall’Asia e l’economia argentina negli ultimi anni non ha avuto la forza per poter importare tutto il necessario.
In questo momento non possiamo avere tutti i prodotti che il mercato richiede.
MondoPratico: I negozi di ferramenta in Italia sono storicamente poco aperti al “nuovo” e, ad esempio, l’e-commerce non è ancora diffuso nel nostro settore come in altri: la situazione è simile in Argentina o i negozianti sono in media più “evoluti”?
Sergio Angiulli: In Argentina, la maggior parte dei negozi di ferramenta si sta convertendo all’online. L’esperienza d’acquisto nei negozi di ferramenta è migliorata per i clienti finali: i punti vendita sono passati dall’essere luoghi bui, dove le vetrine erano praticamente inesistenti, a negozi con grandi esposizioni di macchine e oggetti in genere, negozi illuminati e climatizzati.
Teniamo presente che nelle città che si trovano da Buenos Aires a nord, il caldo in estate raggiunge solitamente i 42°.
Oggi praticamente tutte le attività commerciali dispongono di condizionatori d’aria: ciò può sembrare un’ovvietà, ma fino a pochi anni fa non lo era…
Per quanto riguarda l’e-commerce, questo canale è aumentato notevolmente e, oggi, il 60% delle vendite viene raccolto tramite l’online e i più grandi negozi di ferramenta vendono anche attraverso i loro negozi virtuali.
L’Argentina è un paese giovane, dove c’è ancora molto da fare e dove si sta costruendo molto. Tutto questo movimento, in un Paese così grande, dà ovviamente lavoro ai tanti negozi di ferramenta dislocati su tutto il territorio, salvo alcune limitazioni all’importazione, come quelle che abbiamo al momento.
ARGENTINA
- Superficie: 2 780 403 km²- Abitanti: 46 044 703 (2022)
- Punti vendita di ferramenta: 5.000 negozi “puri” e 5.000 punti vendita (supermercati, colorifici, stazioni di servizio, negozi di alimentari) che vendono anche prodotti di ferramenta.
CAFARA
- CAFARA (letteralmente Camara Ferreterias y Afines de la Republica Argentina) è stata fondata il 3 settembre 1905 e riunisce tutto il settore della ferramenta del Paese ed è attualmente una delle istituzioni argentine con la più lunga tradizione ed esperienza.L’obiettivo dell’ente è la difesa e lo sviluppo del commercio al dettaglio di ferramenta. La vision è che le PMI argentine possano sviluppare le loro attività al massimo del loro potenziale commerciale e professionale. La mission è generare azioni che favoriscano lo sviluppo del settore, attraverso l’azione sindacale, la difesa dell’economia di quartiere, l’identità della prossimità, nonché promuovere la formazione, lo sviluppo tecnologico e la
promozione dell’industria nazionale.
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