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Fabrizio Ovidio, la crescita passa dal magazzino automatico
Il noto grossista veneto Fabrizio Ovidio lancia un’importante novità: il nuovo magazzino autostore che renderà più snello ed efficiente l’assetto logistico, con evidenti vantaggi per la clientela. Il titolare Giovanni Gemignani con Alessandro Boraso, amministrazione, e Massimo Trevisan, ufficio acquisti, ci svelano in anteprima questo progetto.
“L’investimento è stato realizzato nell’ambito del piano di sviluppo industriale approvato dalla società, con l’intento di liberare capacità produttiva, ottimizzare la saturazione volumetrica di stoccaggio, conseguire maggiore velocità e flessibilità operativa nelle operazioni di picking”: Giovanni Gemignani, titolare del grossista veneto Fabrizio Ovidio (socio Gieffe) insieme a Alessandro Boraso, amministrazione, e Massimo Trevisan, ufficio acquisti, ci descrivono così l’investimento fatto per il nuovo magazzino automatizzato, che oggi conferisce un ulteriore valore aggiunto sul mercato all’azienda veneta.
MondoPratico: Partiamo dalla grande novità del 2024, il nuovo magazzino automatico: quali sono state le motivazioni che vi hanno portato a fare questo importante investimento e quale ritorno vi aspetti?
Fabrizio Ovidio: Dopo un’intensa attività di valutazione delle principali soluzioni per l’automazione intralogistica disponibili nel mercato, abbiamo selezionato la tecnologia (ASRS) Autostore per la gestione della minuteria e dei prodotti di piccola dimensione.
L’impianto, realizzato da Element Logic Italia, è composto da 12.000 bins, 13 robots, 3 baie carosello.
A completamento di tale sistema è stata realizzata una linea di movimentazione, trasporto e smistamento automatico dei colli diretti all’area di spedizione/consolidamento pallet.
Tale investimento è stato realizzato nell’ambito del piano di sviluppo industriale approvato dalla società, con l’intento di liberare capacità produttiva, ottimizzare la saturazione volumetrica di stoccaggio, conseguire maggiore velocità e flessibilità operativa nelle operazioni di picking. Tali interventi permetteranno di consolidare la nostra posizione di leadership, anche tecnologica, consentendoci di proporci al mercato quale player evoluto, capace di garantire i migliori livelli di efficienza e servizio a un mercato sempre più esigente e orientato all’omnicanalità.
È un progetto molto ambizioso che comporta un importante investimento sia sul profilo finanziario sia sul piano delle risorse umane, con procedure innovative che stravolgono (positivamente) l’assetto logistico.
MondoPratico: Il nostro mercato negli ultimi anni ha goduto dell’effetto della pandemia, salvo poi subire notevoli problemi a causa della situazione geopolitica, dell’aumento dei prezzi di materie prime e dei ritardi (e dei costi) delle importazioni: qual è a vostro parere la situazione attuale e come pensate che si svilupperanno i prossimi mesi?
F.O.: Dal 2020 ad oggi possiamo tranquillamente dire di aver visto di tutto. Con l’arrivo improvviso della pandemia l’intero comparto degli acquisti ha dovuto completamente rivedere e stravolgere il modo di acquistare. Il must era “avere materiale”; non c’era molto spazio quindi per le trattative per spuntare condizioni di maggior favore, anzi ci si trovava quasi sempre a dover accettare continui aumenti di prezzi senza margine di manovra, con l’unico e solo obiettivo di evadere più ordini possibili e soddisfare sempre più clienti.
Abbiamo visto listini prezzi variare di settimana in settimana e percepito che la priorità dei nostri clienti rivenditori era quella di soddisfare un’improvvisa e crescente domanda della gente comune che, chiusa in casa, si dedicava sempre più al fai da te.
Passata la pandemia, confidavamo in una sorta di stabilizzazione del mercato a livello globale. Ciò non è avvenuto, dato che già nel febbraio
2022, con lo scoppio del conflitto Russia–Ucraina, si è dovuto gestire al meglio l’approvvigionamento di materiale, talvolta obbligandoci a trovare nuove fonti produttive alternative.
Solo a metà 2023, nonostante la situazione in Ucraina non si fosse risolta, abbiamo visto che su alcune merceologie i prezzi incominciavano a flettere, sebbene molto lentamente. Anche in questo caso si sono rese necessarie nuove strategie e politiche commerciali, con l’intento di far beneficiare i clienti di condizioni più convenienti, senza mai trascurare il materiale giacente a magazzino, a volte acquistato a prezzi ben più sfavorevoli.
La nuova crisi in Estremo Oriente ha reso molto più complesso e oneroso sotto ogni profilo il reperimento di merci provenienti da Paesi extra UE. I noli marittimi hanno ripreso quota in breve tempo e i lead times si sono dilatati, passando dai 40 giorni canonici di navigazione, ai 60-70 giorni dalla data di carico dei container.
A tutte queste complicazioni di carattere geopolitico va aggiunto il fatto che da metà 2023 i consumi e i volumi delle vendite si stanno ridimensionando e assumono sempre più le “sembianze” degli anni pre-pandemia.
MondoPratico: A vostro parere, come è cambiato in questi ultimi anni il cliente della ferramenta? Quali sono le armi a disposizione dei negozianti per mantenere attiva la clientela e intercettare i nuovi potenziali clienti? La velocità del servizio è sempre più richiesta dai vostri clienti negozianti: come fate a garantirla?
F.O.: Il consumatore di ferramenta, di articoli per il fai da te, elettroutensili, giardinaggio e home è un cliente che si è notevolmente “evoluto”
nel tempo. È un consumatore attento alla qualità del prodotto, e soprattutto molto attento al prezzo. Naviga abitualmente sul web e acquista moltissimo in internet. Notiamo però che più il valore intrinseco del prodotto da acquistare cresce, meno si rivolge ai siti web per l’acquisto.
Spesso infatti preferisce avere consigli, supporto e consulenza dal punto vendita sapendo di poter poi contare anche su un servizio di assistenza post-vendita adeguato in caso di bisogno.
Le armi in mano al negozio tradizionale sono il servizio e la consulenza, la fiducia data da anni di presenza nel mercato, la certezza che il prezzo fatto non è speculativo, ma rispecchia le “necessità di sopravvivenza” del negoziante. Guai però perdere vendite, guai cedere alla logica del “se me lo chiedono lo ordino”, stare al passo con il mercato, con le novità con le esigenze del consumatore è obbligatorio.
Il cliente rivenditore si sta reinventando, cercando di dare maggiore visibilità al proprio negozio per fronteggiare sia il mondo web sia la Gdo di settore (sempre molto incalzante e aggressiva).
Uno degli strumenti che tutt’ora sortisce buoni effetti e maggiore calpestio nel punto vendita è il classico “giornalino promozionale cartaceo”. Recenti statistiche e sondaggi di mercato dimostrano che presentarsi al pubblico con un volantino promozionale fa incrementare sia il numero di clienti sia il numero degli scontrini, creando attrattività e curiosità nel consumatore.
Dal canto nostro si cerca di garantire velocità (l’investimento nell’automazione del magazzino è proiettato a questo fine…) nell’evasione e nelle
consegne, perché solo con il servizio al cliente si può essere competitivi rispetto alla concorrenza.
MondoPratico: Il Triveneto è un’area che storicamente è sempre stata ben coperta dai distributori all’ingrosso di ferramenta, e negli ultimi anni ha visto anche l’approdo di nuovi grossisti geograficamente più lontani: come si resiste a questa concorrenza così agguerrita?
F.O.: Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito alla scomparsa di alcune realtà locali operanti nel canale ingrosso di ferramenta. Questo ha permesso di abbattere qualsiasi forma di “barriera geografica”, lasciando spazio all’entrata massiva di molti player provenienti da svariate parti d’Italia.
La concorrenza è sempre stata un fattore stimolante per il mercato; la competitività fa emergere il meglio di ogni realtà. Quando però correttezza e gentlemen agreement passano in secondo piano e subentra un’eccessiva mania di “espansionismo”, si creano delle situazioni spiacevoli di politiche al ribasso. Noi cerchiamo di guardare avanti, facendoci a volte promotori di una nuova forma di concorrenza, interfacciandoci anche con alcuni competitors, definendo politiche e dinamiche comuni che tutelino il corretto posizionamento dei prezzi.
Ovvio che poi ognuno fa il suo gioco, e qui le strategie commerciali vanno dalla profondità di gamma al servizio alle azioni promozionali…
MondoPratico: Come immaginate il nostro mercato in futuro? Grossisti, negozianti, e-commerce, grande distribuzione: chi pensate rischi di essere tagliato fuori in futuro?
F.O.: Come si è detto prima, in poco più di quattro anni abbiamo visto di tutto; siamo diventati resilienti, abbiamo visto impazzire prezzi, abbiamo visto stravolgere qualsiasi legge di mercato. Diventa quindi molto difficile fare delle previsioni, che potrebbero essere smentite o disattese nel giro di pochissimo tempo. Ci sono però alcuni punti cardine del nostro settore che hanno “tenuto” nel tempo, anche nei periodi più strani o difficili.
In Italia la figura del grossista di ferramenta, che era stata messa in discussione nei primi anni Novanta pensando che potesse “capitolare” come in Francia e in altri Paesi europei, per essere spiazzata dalla Gdo, è una figura fondamentale nella filiera distributiva per tutte le aziende produttrici italiane ed europee che vogliono tutelare i loro prodotti al fine di giungere al consumatore finale nel modo più corretto possibile.
Il grossista si pone a metà della filiera, tra produttore e rivenditore, con l’intento di accollarsi l’onere di mantenere sempre adeguati stock di magazzino e permettere al rivenditore di attingere al bisogno just in time.
Riteniamo infine che ogni figura presente sul mercato attuale della ferramenta (dal grossista, alla Gdo, al rivenditore, piuttosto che l’e-commerce) abbia un suo futuro. Ognuna avrà l’onere di sapersi ritagliare uno spazio adeguato nel proprio canale, per giungere al consumatore finale.
“L’investimento è stato realizzato nell’ambito del piano di sviluppo industriale approvato dalla società, con l’intento di liberare capacità produttiva, ottimizzare la saturazione volumetrica di stoccaggio, conseguire maggiore velocità e flessibilità operativa nelle operazioni di picking”: Giovanni Gemignani, titolare del grossista veneto Fabrizio Ovidio (socio Gieffe) insieme a Alessandro Boraso, amministrazione, e Massimo Trevisan, ufficio acquisti, ci descrivono così l’investimento fatto per il nuovo magazzino automatizzato, che oggi conferisce un ulteriore valore aggiunto sul mercato all’azienda veneta.
MondoPratico: Partiamo dalla grande novità del 2024, il nuovo magazzino automatico: quali sono state le motivazioni che vi hanno portato a fare questo importante investimento e quale ritorno vi aspetti?
Fabrizio Ovidio: Dopo un’intensa attività di valutazione delle principali soluzioni per l’automazione intralogistica disponibili nel mercato, abbiamo selezionato la tecnologia (ASRS) Autostore per la gestione della minuteria e dei prodotti di piccola dimensione.
L’impianto, realizzato da Element Logic Italia, è composto da 12.000 bins, 13 robots, 3 baie carosello.
A completamento di tale sistema è stata realizzata una linea di movimentazione, trasporto e smistamento automatico dei colli diretti all’area di spedizione/consolidamento pallet.
Tale investimento è stato realizzato nell’ambito del piano di sviluppo industriale approvato dalla società, con l’intento di liberare capacità produttiva, ottimizzare la saturazione volumetrica di stoccaggio, conseguire maggiore velocità e flessibilità operativa nelle operazioni di picking. Tali interventi permetteranno di consolidare la nostra posizione di leadership, anche tecnologica, consentendoci di proporci al mercato quale player evoluto, capace di garantire i migliori livelli di efficienza e servizio a un mercato sempre più esigente e orientato all’omnicanalità.
È un progetto molto ambizioso che comporta un importante investimento sia sul profilo finanziario sia sul piano delle risorse umane, con procedure innovative che stravolgono (positivamente) l’assetto logistico.
MondoPratico: Il nostro mercato negli ultimi anni ha goduto dell’effetto della pandemia, salvo poi subire notevoli problemi a causa della situazione geopolitica, dell’aumento dei prezzi di materie prime e dei ritardi (e dei costi) delle importazioni: qual è a vostro parere la situazione attuale e come pensate che si svilupperanno i prossimi mesi?
F.O.: Dal 2020 ad oggi possiamo tranquillamente dire di aver visto di tutto. Con l’arrivo improvviso della pandemia l’intero comparto degli acquisti ha dovuto completamente rivedere e stravolgere il modo di acquistare. Il must era “avere materiale”; non c’era molto spazio quindi per le trattative per spuntare condizioni di maggior favore, anzi ci si trovava quasi sempre a dover accettare continui aumenti di prezzi senza margine di manovra, con l’unico e solo obiettivo di evadere più ordini possibili e soddisfare sempre più clienti.
Abbiamo visto listini prezzi variare di settimana in settimana e percepito che la priorità dei nostri clienti rivenditori era quella di soddisfare un’improvvisa e crescente domanda della gente comune che, chiusa in casa, si dedicava sempre più al fai da te.
Passata la pandemia, confidavamo in una sorta di stabilizzazione del mercato a livello globale. Ciò non è avvenuto, dato che già nel febbraio
2022, con lo scoppio del conflitto Russia–Ucraina, si è dovuto gestire al meglio l’approvvigionamento di materiale, talvolta obbligandoci a trovare nuove fonti produttive alternative.
Solo a metà 2023, nonostante la situazione in Ucraina non si fosse risolta, abbiamo visto che su alcune merceologie i prezzi incominciavano a flettere, sebbene molto lentamente. Anche in questo caso si sono rese necessarie nuove strategie e politiche commerciali, con l’intento di far beneficiare i clienti di condizioni più convenienti, senza mai trascurare il materiale giacente a magazzino, a volte acquistato a prezzi ben più sfavorevoli.
La nuova crisi in Estremo Oriente ha reso molto più complesso e oneroso sotto ogni profilo il reperimento di merci provenienti da Paesi extra UE. I noli marittimi hanno ripreso quota in breve tempo e i lead times si sono dilatati, passando dai 40 giorni canonici di navigazione, ai 60-70 giorni dalla data di carico dei container.
A tutte queste complicazioni di carattere geopolitico va aggiunto il fatto che da metà 2023 i consumi e i volumi delle vendite si stanno ridimensionando e assumono sempre più le “sembianze” degli anni pre-pandemia.
MondoPratico: A vostro parere, come è cambiato in questi ultimi anni il cliente della ferramenta? Quali sono le armi a disposizione dei negozianti per mantenere attiva la clientela e intercettare i nuovi potenziali clienti? La velocità del servizio è sempre più richiesta dai vostri clienti negozianti: come fate a garantirla?
F.O.: Il consumatore di ferramenta, di articoli per il fai da te, elettroutensili, giardinaggio e home è un cliente che si è notevolmente “evoluto”
nel tempo. È un consumatore attento alla qualità del prodotto, e soprattutto molto attento al prezzo. Naviga abitualmente sul web e acquista moltissimo in internet. Notiamo però che più il valore intrinseco del prodotto da acquistare cresce, meno si rivolge ai siti web per l’acquisto.
Spesso infatti preferisce avere consigli, supporto e consulenza dal punto vendita sapendo di poter poi contare anche su un servizio di assistenza post-vendita adeguato in caso di bisogno.
Le armi in mano al negozio tradizionale sono il servizio e la consulenza, la fiducia data da anni di presenza nel mercato, la certezza che il prezzo fatto non è speculativo, ma rispecchia le “necessità di sopravvivenza” del negoziante. Guai però perdere vendite, guai cedere alla logica del “se me lo chiedono lo ordino”, stare al passo con il mercato, con le novità con le esigenze del consumatore è obbligatorio.
Il cliente rivenditore si sta reinventando, cercando di dare maggiore visibilità al proprio negozio per fronteggiare sia il mondo web sia la Gdo di settore (sempre molto incalzante e aggressiva).
Uno degli strumenti che tutt’ora sortisce buoni effetti e maggiore calpestio nel punto vendita è il classico “giornalino promozionale cartaceo”. Recenti statistiche e sondaggi di mercato dimostrano che presentarsi al pubblico con un volantino promozionale fa incrementare sia il numero di clienti sia il numero degli scontrini, creando attrattività e curiosità nel consumatore.
Dal canto nostro si cerca di garantire velocità (l’investimento nell’automazione del magazzino è proiettato a questo fine…) nell’evasione e nelle
consegne, perché solo con il servizio al cliente si può essere competitivi rispetto alla concorrenza.
MondoPratico: Il Triveneto è un’area che storicamente è sempre stata ben coperta dai distributori all’ingrosso di ferramenta, e negli ultimi anni ha visto anche l’approdo di nuovi grossisti geograficamente più lontani: come si resiste a questa concorrenza così agguerrita?
F.O.: Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito alla scomparsa di alcune realtà locali operanti nel canale ingrosso di ferramenta. Questo ha permesso di abbattere qualsiasi forma di “barriera geografica”, lasciando spazio all’entrata massiva di molti player provenienti da svariate parti d’Italia.
La concorrenza è sempre stata un fattore stimolante per il mercato; la competitività fa emergere il meglio di ogni realtà. Quando però correttezza e gentlemen agreement passano in secondo piano e subentra un’eccessiva mania di “espansionismo”, si creano delle situazioni spiacevoli di politiche al ribasso. Noi cerchiamo di guardare avanti, facendoci a volte promotori di una nuova forma di concorrenza, interfacciandoci anche con alcuni competitors, definendo politiche e dinamiche comuni che tutelino il corretto posizionamento dei prezzi.
Ovvio che poi ognuno fa il suo gioco, e qui le strategie commerciali vanno dalla profondità di gamma al servizio alle azioni promozionali…
MondoPratico: Come immaginate il nostro mercato in futuro? Grossisti, negozianti, e-commerce, grande distribuzione: chi pensate rischi di essere tagliato fuori in futuro?
F.O.: Come si è detto prima, in poco più di quattro anni abbiamo visto di tutto; siamo diventati resilienti, abbiamo visto impazzire prezzi, abbiamo visto stravolgere qualsiasi legge di mercato. Diventa quindi molto difficile fare delle previsioni, che potrebbero essere smentite o disattese nel giro di pochissimo tempo. Ci sono però alcuni punti cardine del nostro settore che hanno “tenuto” nel tempo, anche nei periodi più strani o difficili.
In Italia la figura del grossista di ferramenta, che era stata messa in discussione nei primi anni Novanta pensando che potesse “capitolare” come in Francia e in altri Paesi europei, per essere spiazzata dalla Gdo, è una figura fondamentale nella filiera distributiva per tutte le aziende produttrici italiane ed europee che vogliono tutelare i loro prodotti al fine di giungere al consumatore finale nel modo più corretto possibile.
Il grossista si pone a metà della filiera, tra produttore e rivenditore, con l’intento di accollarsi l’onere di mantenere sempre adeguati stock di magazzino e permettere al rivenditore di attingere al bisogno just in time.
Riteniamo infine che ogni figura presente sul mercato attuale della ferramenta (dal grossista, alla Gdo, al rivenditore, piuttosto che l’e-commerce) abbia un suo futuro. Ognuna avrà l’onere di sapersi ritagliare uno spazio adeguato nel proprio canale, per giungere al consumatore finale.
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