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DPI: il punto della situazione secondo ANIMA
ANIMA, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine, rappresenta il comparto della sicurezza attraverso la presenza al suo interno di tre associazioni: Assosic, Associazione italiana fabbricanti e commercianti prodotti antinfortunistici, Ciadi, Unione costruttori impianti e apparecchiature di insonorizzazione e Uman, Associazione dei costruttori di materiali antincendio.
Abbiamo chiesto al presidente di ANIMA, Sandro Bonomi, la sua opinione sul settore dei DPI rappresentati da Assosic.
Mondopratico: Come interviene la vostra associazione per contrastare la diffusione di prodotti non conformi?
Sandro Bonomi: Dobbiamo continuare a individuare le “filiere illegali” con una rete informativa che sia visibile agli utilizzatori e a tutti coloro che sono a contatto con i DPI (distributori, rivenditori, consulenti sicurezza) e permettere un’agevole e trasparente selezione degli operatori rispettosi delle regole.
Fornitori e clienti-utilizzatori sono accomunati dallo stesso interesse: conoscere la nuova Direttiva e attivarsi per predisporre l’applicazione al fine di ottenere un rafforzamento incisivo della sorveglianza sul mercato. La revisione della Direttiva sui DPI si impone ora come necessaria per armonizzare l’applicazione delle normative laddove, in un mondo globale, persistono notevoli differenze di applicazione.
Mondopratico: Quali sono gli aspetti più importanti di questa nuova direttiva?
Sandro Bonomi: La Revisione della Direttiva sui DPI, in pubblicazione probabilmente nel 2012, è attualmente in studio presso ESF, European Safety Federation, di cui Assosic è socio fondatore. La mission di Assosic, consiste nel dare visibilità agli operatori che adottano modelli organizzativi e processi in grado di garantire la qualità e la conformità dei loro prodotti e servizi.
Riteniamo fondamentale diffondere consapevolezza sulla rilevanza della Direttiva. La conformità del prodotto è un diritto e un dovere.
I punti sotto osservazione della Revisione della Direttiva di particolare interesse per tutti gli operatori del mercato della sicurezza sono: l’introduzione della limitazione della validità delle “Certificazioni CE di Tipo”, i principi generali per la redazione delle istruzioni per l’uso, la Dichiarazione CE di conformità. Tra gli argomenti attualmente non presenti, ma che i costruttori europei ritengono comunque importante inserire: l’obbligo di formazione per la vendita di DPI a privati attraverso la grande distribuzione organizzata o negozi di ferramenta, con particolare attenzione ai Dispositivi di Protezione Individuale di III categoria; regolamentazione della vendita di DPI attraverso internet.
L’immissione sul mercato di prodotti non conformi e soprattutto la loro diffusione in tempi di crisi economica rappresenta un rischio per i lavoratori e i datori di lavoro, un danno per l’immagine dell’intero settore, una minaccia per la sostenibilità economica degli operatori eccellenti non sufficientemente tutelati da una sorveglianza efficace.
Abbiamo chiesto al presidente di ANIMA, Sandro Bonomi, la sua opinione sul settore dei DPI rappresentati da Assosic.
Mondopratico: Come interviene la vostra associazione per contrastare la diffusione di prodotti non conformi?
Sandro Bonomi: Dobbiamo continuare a individuare le “filiere illegali” con una rete informativa che sia visibile agli utilizzatori e a tutti coloro che sono a contatto con i DPI (distributori, rivenditori, consulenti sicurezza) e permettere un’agevole e trasparente selezione degli operatori rispettosi delle regole.
Fornitori e clienti-utilizzatori sono accomunati dallo stesso interesse: conoscere la nuova Direttiva e attivarsi per predisporre l’applicazione al fine di ottenere un rafforzamento incisivo della sorveglianza sul mercato. La revisione della Direttiva sui DPI si impone ora come necessaria per armonizzare l’applicazione delle normative laddove, in un mondo globale, persistono notevoli differenze di applicazione.
Mondopratico: Quali sono gli aspetti più importanti di questa nuova direttiva?
Sandro Bonomi: La Revisione della Direttiva sui DPI, in pubblicazione probabilmente nel 2012, è attualmente in studio presso ESF, European Safety Federation, di cui Assosic è socio fondatore. La mission di Assosic, consiste nel dare visibilità agli operatori che adottano modelli organizzativi e processi in grado di garantire la qualità e la conformità dei loro prodotti e servizi.
Riteniamo fondamentale diffondere consapevolezza sulla rilevanza della Direttiva. La conformità del prodotto è un diritto e un dovere.
I punti sotto osservazione della Revisione della Direttiva di particolare interesse per tutti gli operatori del mercato della sicurezza sono: l’introduzione della limitazione della validità delle “Certificazioni CE di Tipo”, i principi generali per la redazione delle istruzioni per l’uso, la Dichiarazione CE di conformità. Tra gli argomenti attualmente non presenti, ma che i costruttori europei ritengono comunque importante inserire: l’obbligo di formazione per la vendita di DPI a privati attraverso la grande distribuzione organizzata o negozi di ferramenta, con particolare attenzione ai Dispositivi di Protezione Individuale di III categoria; regolamentazione della vendita di DPI attraverso internet.
L’immissione sul mercato di prodotti non conformi e soprattutto la loro diffusione in tempi di crisi economica rappresenta un rischio per i lavoratori e i datori di lavoro, un danno per l’immagine dell’intero settore, una minaccia per la sostenibilità economica degli operatori eccellenti non sufficientemente tutelati da una sorveglianza efficace.
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