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Giorgio Amigoni: la nuova generazione di Ferritalia
E’ stato il primo a sorprendersi per la scelta fatta dai propri colleghi, che lo hanno eletto presidente nonostante la giovane età e l’ingresso relativamente recente di Ferramenta Adda, la sua azienda di famiglia, all’interno di Ferritalia. Ma il tempo per i festeggiamenti è durato poco, perché Giorgio Amigoni ha voluto ringraziare fin da subito con i fatti i propri soci per la nomina ricevuta, mettendosi al lavoro per portare avanti gli ambiziosi progetti del più grande gruppo di grossisti di ferramenta del nostro Paese.
Mondo Pratico: Lei rappresenta la nuova generazione di Ferritalia: come ha preso la notizia di questo prestigioso incarico?
Giorgio Amigoni: La mia nomina a presidente di Ferritalia è stata una sorpresa molto gradita. Sono stato sinceramente colpito dalla fiducia e dalla stima mostrata nei miei confronti da tutti i soci. Diventare presidente è una cosa che mi dà grande soddisfazione. In Ferritalia oggi ci sono molti giovani e il fatto che i "senior" diano questa fiducia ai giovani è certamente un fatto non scontato.
Mondo Pratico: Quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere Ferritalia sotto la sua presidenza?
Giorgio Amigoni: Gli obiettivi primari di Ferritalia, nell’ottica di continuità con la presidenza appena conclusa di Marco Fabrizio, saranno principalmente due, uno che dovrà realizzarsi tra noi soci e l’altro destinato ai nostri clienti. Il primo è basato sulla volontà di far coincidere sempre più gli interessi della singola azienda con quelli del gruppo. Con il secondo, invece, puntiamo a promuovere sempre più i nostri marchi e il concetto di Centro Specializzato Maurer, per rendere visibile sul punto vendita qualcosa di nuovo capace di comunicare direttamente al cliente finale.
Mondo Pratico: Da sempre Ferritalia ha puntato forte sui propri marchi: una scelta che sta dando i frutti sperati…
Giorgio Amigoni: E’ vero, abbiamo sempre investito tanto sui nostri marchi: Maurer, Papillon, Yamato, Maurer Plus e Dunker. Una recente ricerca ha dimostrato che il nostro marchio è sempre più noto presso i rivenditori, e ciò ci ripaga degli sforzi e degli investimenti fatti in questi anni.
E’ difficile fare oggi progetti a lunga scadenza, ma l’idea dei soci di puntare forte sui marchi si è rivelata una scelta vincente. La logica dei marchi ti consente sempre più di fare gruppo, pur mantenendo forte e inalterata l’identità di tutti i soci. Partiamo da un vantaggio nei confronti dei concorrenti, quello di essere partiti per primi. Ma sarebbe un errore gongolarci su questo vantaggio: se ci fermassimo, chi ci insegue potrebbe recuperare il gap. Per noi la scelta dei marchi è decisiva.
Mondo Pratico: Altro punto fermo di Ferritalia è la ferma chiusura alla Gds…
Giorgio Amigoni: La scelta di tutelare la rivendita tradizionale, a dispetto delle insegne di grande distribuzione specializzata, è stata corretta: proprio nella logica del marchio, diamo una garanzia al nostro cliente tradizionale con dei brand dedicati ed esclusivi. Personalmente devo ammettere che anni fa, quando il gruppo operò questa netta scelta di campo, ero piuttosto scettico: oggi invece mi rendo conto che quella decisione fu corretta e lungimirante, e la fiducia mostrata dai nostri clienti negozianti in questi anni lo conferma ampiamente. Ma attenzione, la nostra scelta di non guardare alla GD non è dettata da presunzione, è semplicemente il modo migliore per tutelare la nostra clientela e i nostri marchi.
Mondo Pratico: Anche perché da un certo punto di vista la GD non va ignorata, ma studiata…
Giorgio Amigoni: Assolutamente sì. Ignorare la GD sarebbe una mossa poco furba da parte nostra. In grande distribuzione sono dei maestri nell’invogliare la clientela a entrare nel negozio e a incentivare gli stessi all’acquisto. Quando parliamo di insegne di un certo livello ci troviamo a che fare con punti vendita puliti, organizzati, ordinati, in cui il personale è formato e attrezzato a far sentire a proprio agio i clienti: è in questo che il negoziante tradizionale deve assolutamente migliorare, e sono queste le caratteristiche della GD che bisognerebbe adeguare al nostro canale.
Mondo Pratico: Quali sono le merceologie che stanno aiutando il comparto in questo delicatissimo momento di mercato?
Giorgio Amigoni: Tutte! Non ci precludiamo nessuna merceologia e monitoriamo le possibilità che il mercato offre. Siamo un gruppo che copre tutta Italia e abbiamo anche un socio spagnolo, conosciamo il mercato internazionale, abbiamo la possibilità di cogliere le esigenze dei clienti in un panorama piuttosto ampio.
C’è da aggiungere un aspetto fondamentale che riguarda l’evoluzione del ruolo del grossista nel nostro mercato: distribuiamo così tante merceologie che la definizione di grossista di ferramenta risulta ormai riduttiva. Il filo conduttore è sicuramente ciò che riguarda la casa, il giardino, il lavoro, l’hobby e la sicurezza, ma si sviluppa oggi in tantissime diramazioni.
Mondo Pratico: Si può dire che se per il negoziante vale il discorso della specializzazione, per il grossista il discorso è inverso…
Giorgio Amigoni: In questo momento storico, diversificare è stata ed è tuttora l’unica strada per restare competitivi sul mercato. Fungiamo sempre più da magazzino per i nostri clienti, ma non solo: ormai facciamo anche da banca, siamo diventati anche consulenti e, in alcuni casi, addirittura dei confidenti. I nostri agenti visitano due volte alla settimana i clienti: sappiamo che il nostro destino è legatissimo a quello dei nostri clienti. Storicamente il grossista ha sempre dovuto avere la merce in casa e dibarcamenarsi tra i tempi di consegna dei fornitori e la fretta di ricevere la consegna da parte del negoziante. Oggi però il nostro compito si è fatto più arduo perché i tempi di consegna dei fornitori sostanzialmente non sono cambiati, mentre il negoziante chiede di ridurre sempre più il tempo d’attesa per non rischiare di perdere il proprio cliente. Di conseguenza oggi noi grossisti abbiamo un ruolo di cuscinetto sempre più importante: il produttore ha le sue esigenze, il negoziante è sul campo e vuole subito la merce, e il grossista deve necessariamente soddisfare entrambi.
Mondo Pratico: Immagino che questo processo evolutivo coinvolga anche Ferramenta Adda…
Giorgio Amigoni: Ovvio. Nel corso degli anni ci siamo specializzati nell’edilizia ma, in seguito alle difficoltà che ha incontrato di recente il mercato edile, abbiamo dovuto sviluppare un assortimento che non fosse solo edile: siamo così tornati sulla ferramenta, sul giardinaggio, sul materiale elettrico, e oggi guardiamo anche ai casalinghi, al riscaldamento e clima, alla fumisteria; tutti comparti che hanno migliorato il fatturato. Dobbiamo essere sempre più capaci di dare servizio: non possiamo più aspettare passivamente il cliente, ma visitarlo e, con la nostra preparazione professionale, tenere saldo il rapporto. L’agente consiglia il cliente e gli trasferisce tutte le informazioni utili alla sua crescita: i nostri punti vendita hanno tanto da lavorare, anche, come detto, ispirandosi a modelli virtuosi.
Mondo Pratico: Il suo incarico come presidente del più grande gruppo di grossisti di ferramenta d’Italia si inserisce in un momento storico in cui il nostro Paese sta decisamente soffrendo: quali sono le sue sensazioni e le sue aspettative?
Giorgio Amigoni: Parlando con amici e imprenditori in questi anni di crisi mi sono accorto che il pericolo più grande che si corre è la perdita del desiderio e della passione per il lavoro e per l'impresa. C'è ancora, oggi, presente nelle persone e negli imprenditori, il desiderio di fare, di costruire qualcosa, di conoscere sempre di più se stessi e il mondo. Il lavoro da questo punto di vista è un'opportunità privilegiata per fare esperienza del nesso tra libertà di fare e responsabilità. La politica, essenziale e irrinunciabile, perlomeno non ostacoli questa iniziativa con una pressione fiscale abnorme, leggi e regolamenti che dimostrano una sostanziale sfiducia nelle imprese: questo certamente non aiuta la ripresa.
Mondo Pratico: Lei rappresenta la nuova generazione di Ferritalia: come ha preso la notizia di questo prestigioso incarico?
Giorgio Amigoni: La mia nomina a presidente di Ferritalia è stata una sorpresa molto gradita. Sono stato sinceramente colpito dalla fiducia e dalla stima mostrata nei miei confronti da tutti i soci. Diventare presidente è una cosa che mi dà grande soddisfazione. In Ferritalia oggi ci sono molti giovani e il fatto che i "senior" diano questa fiducia ai giovani è certamente un fatto non scontato.
Mondo Pratico: Quali sono gli obiettivi che si prefigge di raggiungere Ferritalia sotto la sua presidenza?
Giorgio Amigoni: Gli obiettivi primari di Ferritalia, nell’ottica di continuità con la presidenza appena conclusa di Marco Fabrizio, saranno principalmente due, uno che dovrà realizzarsi tra noi soci e l’altro destinato ai nostri clienti. Il primo è basato sulla volontà di far coincidere sempre più gli interessi della singola azienda con quelli del gruppo. Con il secondo, invece, puntiamo a promuovere sempre più i nostri marchi e il concetto di Centro Specializzato Maurer, per rendere visibile sul punto vendita qualcosa di nuovo capace di comunicare direttamente al cliente finale.
Mondo Pratico: Da sempre Ferritalia ha puntato forte sui propri marchi: una scelta che sta dando i frutti sperati…
Giorgio Amigoni: E’ vero, abbiamo sempre investito tanto sui nostri marchi: Maurer, Papillon, Yamato, Maurer Plus e Dunker. Una recente ricerca ha dimostrato che il nostro marchio è sempre più noto presso i rivenditori, e ciò ci ripaga degli sforzi e degli investimenti fatti in questi anni.
E’ difficile fare oggi progetti a lunga scadenza, ma l’idea dei soci di puntare forte sui marchi si è rivelata una scelta vincente. La logica dei marchi ti consente sempre più di fare gruppo, pur mantenendo forte e inalterata l’identità di tutti i soci. Partiamo da un vantaggio nei confronti dei concorrenti, quello di essere partiti per primi. Ma sarebbe un errore gongolarci su questo vantaggio: se ci fermassimo, chi ci insegue potrebbe recuperare il gap. Per noi la scelta dei marchi è decisiva.
Mondo Pratico: Altro punto fermo di Ferritalia è la ferma chiusura alla Gds…
Giorgio Amigoni: La scelta di tutelare la rivendita tradizionale, a dispetto delle insegne di grande distribuzione specializzata, è stata corretta: proprio nella logica del marchio, diamo una garanzia al nostro cliente tradizionale con dei brand dedicati ed esclusivi. Personalmente devo ammettere che anni fa, quando il gruppo operò questa netta scelta di campo, ero piuttosto scettico: oggi invece mi rendo conto che quella decisione fu corretta e lungimirante, e la fiducia mostrata dai nostri clienti negozianti in questi anni lo conferma ampiamente. Ma attenzione, la nostra scelta di non guardare alla GD non è dettata da presunzione, è semplicemente il modo migliore per tutelare la nostra clientela e i nostri marchi.
Mondo Pratico: Anche perché da un certo punto di vista la GD non va ignorata, ma studiata…
Giorgio Amigoni: Assolutamente sì. Ignorare la GD sarebbe una mossa poco furba da parte nostra. In grande distribuzione sono dei maestri nell’invogliare la clientela a entrare nel negozio e a incentivare gli stessi all’acquisto. Quando parliamo di insegne di un certo livello ci troviamo a che fare con punti vendita puliti, organizzati, ordinati, in cui il personale è formato e attrezzato a far sentire a proprio agio i clienti: è in questo che il negoziante tradizionale deve assolutamente migliorare, e sono queste le caratteristiche della GD che bisognerebbe adeguare al nostro canale.
Mondo Pratico: Quali sono le merceologie che stanno aiutando il comparto in questo delicatissimo momento di mercato?
Giorgio Amigoni: Tutte! Non ci precludiamo nessuna merceologia e monitoriamo le possibilità che il mercato offre. Siamo un gruppo che copre tutta Italia e abbiamo anche un socio spagnolo, conosciamo il mercato internazionale, abbiamo la possibilità di cogliere le esigenze dei clienti in un panorama piuttosto ampio.
C’è da aggiungere un aspetto fondamentale che riguarda l’evoluzione del ruolo del grossista nel nostro mercato: distribuiamo così tante merceologie che la definizione di grossista di ferramenta risulta ormai riduttiva. Il filo conduttore è sicuramente ciò che riguarda la casa, il giardino, il lavoro, l’hobby e la sicurezza, ma si sviluppa oggi in tantissime diramazioni.
Mondo Pratico: Si può dire che se per il negoziante vale il discorso della specializzazione, per il grossista il discorso è inverso…
Giorgio Amigoni: In questo momento storico, diversificare è stata ed è tuttora l’unica strada per restare competitivi sul mercato. Fungiamo sempre più da magazzino per i nostri clienti, ma non solo: ormai facciamo anche da banca, siamo diventati anche consulenti e, in alcuni casi, addirittura dei confidenti. I nostri agenti visitano due volte alla settimana i clienti: sappiamo che il nostro destino è legatissimo a quello dei nostri clienti. Storicamente il grossista ha sempre dovuto avere la merce in casa e dibarcamenarsi tra i tempi di consegna dei fornitori e la fretta di ricevere la consegna da parte del negoziante. Oggi però il nostro compito si è fatto più arduo perché i tempi di consegna dei fornitori sostanzialmente non sono cambiati, mentre il negoziante chiede di ridurre sempre più il tempo d’attesa per non rischiare di perdere il proprio cliente. Di conseguenza oggi noi grossisti abbiamo un ruolo di cuscinetto sempre più importante: il produttore ha le sue esigenze, il negoziante è sul campo e vuole subito la merce, e il grossista deve necessariamente soddisfare entrambi.
Mondo Pratico: Immagino che questo processo evolutivo coinvolga anche Ferramenta Adda…
Giorgio Amigoni: Ovvio. Nel corso degli anni ci siamo specializzati nell’edilizia ma, in seguito alle difficoltà che ha incontrato di recente il mercato edile, abbiamo dovuto sviluppare un assortimento che non fosse solo edile: siamo così tornati sulla ferramenta, sul giardinaggio, sul materiale elettrico, e oggi guardiamo anche ai casalinghi, al riscaldamento e clima, alla fumisteria; tutti comparti che hanno migliorato il fatturato. Dobbiamo essere sempre più capaci di dare servizio: non possiamo più aspettare passivamente il cliente, ma visitarlo e, con la nostra preparazione professionale, tenere saldo il rapporto. L’agente consiglia il cliente e gli trasferisce tutte le informazioni utili alla sua crescita: i nostri punti vendita hanno tanto da lavorare, anche, come detto, ispirandosi a modelli virtuosi.
Mondo Pratico: Il suo incarico come presidente del più grande gruppo di grossisti di ferramenta d’Italia si inserisce in un momento storico in cui il nostro Paese sta decisamente soffrendo: quali sono le sue sensazioni e le sue aspettative?
Giorgio Amigoni: Parlando con amici e imprenditori in questi anni di crisi mi sono accorto che il pericolo più grande che si corre è la perdita del desiderio e della passione per il lavoro e per l'impresa. C'è ancora, oggi, presente nelle persone e negli imprenditori, il desiderio di fare, di costruire qualcosa, di conoscere sempre di più se stessi e il mondo. Il lavoro da questo punto di vista è un'opportunità privilegiata per fare esperienza del nesso tra libertà di fare e responsabilità. La politica, essenziale e irrinunciabile, perlomeno non ostacoli questa iniziativa con una pressione fiscale abnorme, leggi e regolamenti che dimostrano una sostanziale sfiducia nelle imprese: questo certamente non aiuta la ripresa.
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