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Roberto Fadda e il DIY in Italia
Confermato di recente presidente di Sistema, è anche presidente di Bricolife e amministratore delegato del Gruppo di famiglia, CFadda: il DIY è nel DNA di Roberto Fadda, il quale ci ha rilasciato questa interessante intervista sulle novità nel 2019.
Negli ultimi anni è diventato uno dei punti di riferimento del DIY italiano.
Sardo, amministratore delegato di CFadda, è prima stato eletto presidente di Bricolife (consorzio con oltre 80 punti vendita) e poi presidente di Sistema (gruppo d’acquisto che unisce Bricolife e Brico io): Roberto Fadda ci racconta il mercato e le tendenze dell’anno appena iniziato.
Roberto Fadda: Sono soddisfatto della rinnovata fiducia ricevuta da parte dei colleghi, avvenuta in un clima di totale stima reciproca.
Sistema sta crescendo in maniera importante: basti pensare che abbiamo iniziato nel condividere la partnership con 75 fornitori e ad oggi abbiamo stretto collaborazioni con oltre 110 fornitori.
Gli obiettivi riguardano quindi il rafforzamento di questi accordi e l’ampliamento della rete con nuovi fornitori, lavorando insieme al miglioramento delle performance di rotazione dei prodotti e sulla logistica. Siamo soddisfatti e sono certo che la crescita sarà costante anche nei prossimi anni.
MondoPratico: Gli impegni non ti mancano: presidente di Sistema, presidente di Bricolife e amministratore delegato di CFadda, l’azienda di famiglia. Da vero esperto di DIY in Italia, cosa ti aspetti da questo 2019?
Roberto Fadda: È vero, gli impegni sono numerosi ma grazie all’intesa con le persone con cui collaboro, alla passione per il lavoro e alla voglia di fare, tutto diventa più facile. Il 2019 si è aperto con segnali più incoraggianti rispetto al 2018 e questo ci fa ben sperare sul breve termine, anche se oggi è sempre più difficile fare previsioni. Le condizioni climatiche hanno un peso sempre maggiore sulle decisioni d’acquisto dei consumatori, sia nella stagione estiva, sia in quella invernale e i trend altalenanti rendono quindi azzardato prevedere come e quanto si spenderà per la piccola manutenzione domestica.
Roberto Fadda: Siamo un’azienda centenaria e da sempre lavoriamo con l’obiettivo di reinvestire nel nostro territorio, è infatti recente l’apertura del nuovo punto vendita CFadda ad Iglesias.
In tutto il corso del 2018 abbiamo operato per il bene dell’azienda: anche in quest’ottica va letta la chiusura del negozio di Sestu, decisa a malincuore per i problemi strutturali del punto vendita, che subiva enormi disagi e criticità in periodi di pioggia. È necessario prendere coscienza delle problematiche, che siano strutturali o di redditività, e fare delle scelte, per quanto dolorose, per la tutela di tutta l’azienda.
Con solo un milione e mezzo di abitanti e un reddito pro capite non certo elevato, la Sardegna negli ultimi anni è diventata un territorio molto ambito dai principali player della distribuzione brico, alimentare ed elettronica. La sfida di restare competitivi sul territorio si fa dunque di anno in anno sempre più serrata, ma noi crediamo nel nostro lavoro e puntiamo a crescere sempre di più, certi di poter fare la nostra parte nel nostro mercato.
Roberto Fadda: L’ingresso del Gruppo Papino, con i suoi 36 punti vendita di cui 5 brico, è solo l’ultimo tassello di un percorso di maturità fatto in questi anni. Volontà di crescere, la condivisione delle esperienze e la massima trasparenza: sono questi i cardini del consorzio, che oggi con 86 negozi si conferma tra i player più dinamici del mercato.
MondoPratico: La scelta di non racchiudere tutti i punti vendita sotto un’insegna comune può essere messa in discussione in futuro o la tendenza è conservare l’autonomia di ogni singolo socio?
Roberto Fadda: Non ci precludiamo la possibilità, in futuro, di dare maggiore importanza all’insegna Bricolife, nonostante al momento la nostra priorità sia ancora il marchio storico dei nostri soci. Siamo tutti fortemente radicati nel nostro territorio, abbiamo un marchio riconosciuto e ciò è un valore inestimabile, che non va assolutamente perso.
MondoPratico: Lo stesso discorso vale anche per il marchio privato del consorzio?
Roberto Fadda: Nell’ultimo anno abbiamo dato un’accelerata al progetto private label lanciando marchi di diverse merceologie: Tintech nelle vernici, Supherba nelle macchine da giardino e Briolux nell’illuminazione.
Tintech comprende una gamma che spazia dagli smalti alle pitture, agli impregnanti, e verrà completata a breve da una nuova linea di pennelli.
Con Supherba invece quest’anno abbiamo portato a 15 le referenze del mondo giardino.
Miriamo così a offrire ai nostri clienti il giusto bilanciamento tra private label e gli storici marchi del bricolage, da sempre segno distintivo dei nostri negozi.
Alla base di queste scelte c’è la massima condivisione con tutte le aziende aderenti al network Bricolife. Per questo la nostra crescita non è mai una questione di quantità, bensì di qualità, coinvolgendo insegne che siano in grado di condividere il progetto, le idee e i valori del consorzio.
Roberto Fadda: Sono sicuro che il negozio fisico abbia ancora margini di crescita, nonostante l’e-commerce continui a guadagnare quote di mercato. Questo perché abbiamo ancora tanti potenziali clienti che possiamo avvicinare al mondo del bricolage e ci sono aspetti che il commercio elettronico oggi non è in grado di soddisfare, che noi dobbiamo essere bravi a cavalcare.
Con CFadda già lavoriamo online ed è per noi un canale in crescita; va detto però che i nostri clienti continuano a preferire il negozio fisico, nonostante le cifre importanti del commercio elettronico che sembra oggi inarrestabile.
In futuro credo che resisterà il negozio fisico ma evoluto, quello che sarà stato in grado di aggiornarsi con la tecnologia. Il punto di forza del negozio fisico è e resterà sempre il rapporto che si crea col consumatore: la fiducia e le sensazioni positive che si instaurano durante un contatto diretto non potranno mai essere sostituite da un mezzo elettronico, per questo io credo nel negozio fisico. Forse tra 10 anni il 25enne “nativo digitale” acquisterà solo online, ma ci sarà ancora una grande quota di consumatori che continuerà a preferire l’acquisto tradizionale. Detto ciò, è ovvio che se il mercato dovesse davvero andare in un’unica direzione non ci faremo trovare impreparati: stiamo lavorando bene, con la massima umiltà, per esser pronti in qualsiasi caso.
Negli ultimi anni è diventato uno dei punti di riferimento del DIY italiano.
Sardo, amministratore delegato di CFadda, è prima stato eletto presidente di Bricolife (consorzio con oltre 80 punti vendita) e poi presidente di Sistema (gruppo d’acquisto che unisce Bricolife e Brico io): Roberto Fadda ci racconta il mercato e le tendenze dell’anno appena iniziato.
Sistema
MondoPratico: Partiamo dalla rinnovata fiducia dei soci di Sistema, sfociata nella conferma della tua carica di Presidente…Roberto Fadda: Sono soddisfatto della rinnovata fiducia ricevuta da parte dei colleghi, avvenuta in un clima di totale stima reciproca.
Sistema sta crescendo in maniera importante: basti pensare che abbiamo iniziato nel condividere la partnership con 75 fornitori e ad oggi abbiamo stretto collaborazioni con oltre 110 fornitori.
Gli obiettivi riguardano quindi il rafforzamento di questi accordi e l’ampliamento della rete con nuovi fornitori, lavorando insieme al miglioramento delle performance di rotazione dei prodotti e sulla logistica. Siamo soddisfatti e sono certo che la crescita sarà costante anche nei prossimi anni.
MondoPratico: Gli impegni non ti mancano: presidente di Sistema, presidente di Bricolife e amministratore delegato di CFadda, l’azienda di famiglia. Da vero esperto di DIY in Italia, cosa ti aspetti da questo 2019?
Roberto Fadda: È vero, gli impegni sono numerosi ma grazie all’intesa con le persone con cui collaboro, alla passione per il lavoro e alla voglia di fare, tutto diventa più facile. Il 2019 si è aperto con segnali più incoraggianti rispetto al 2018 e questo ci fa ben sperare sul breve termine, anche se oggi è sempre più difficile fare previsioni. Le condizioni climatiche hanno un peso sempre maggiore sulle decisioni d’acquisto dei consumatori, sia nella stagione estiva, sia in quella invernale e i trend altalenanti rendono quindi azzardato prevedere come e quanto si spenderà per la piccola manutenzione domestica.
CFadda
MondoPratico: In questa chiacchierata a 360 gradi sul mercato, partiamo dalla tua azienda di famiglia, CFadda: come è andato il 2018?Roberto Fadda: Siamo un’azienda centenaria e da sempre lavoriamo con l’obiettivo di reinvestire nel nostro territorio, è infatti recente l’apertura del nuovo punto vendita CFadda ad Iglesias.
In tutto il corso del 2018 abbiamo operato per il bene dell’azienda: anche in quest’ottica va letta la chiusura del negozio di Sestu, decisa a malincuore per i problemi strutturali del punto vendita, che subiva enormi disagi e criticità in periodi di pioggia. È necessario prendere coscienza delle problematiche, che siano strutturali o di redditività, e fare delle scelte, per quanto dolorose, per la tutela di tutta l’azienda.
Con solo un milione e mezzo di abitanti e un reddito pro capite non certo elevato, la Sardegna negli ultimi anni è diventata un territorio molto ambito dai principali player della distribuzione brico, alimentare ed elettronica. La sfida di restare competitivi sul territorio si fa dunque di anno in anno sempre più serrata, ma noi crediamo nel nostro lavoro e puntiamo a crescere sempre di più, certi di poter fare la nostra parte nel nostro mercato.
Bricolife
MondoPratico: In Bricolife è di questi giorni l’ingresso di un nuovo socio siciliano: anche qui non vi fermate mai…Roberto Fadda: L’ingresso del Gruppo Papino, con i suoi 36 punti vendita di cui 5 brico, è solo l’ultimo tassello di un percorso di maturità fatto in questi anni. Volontà di crescere, la condivisione delle esperienze e la massima trasparenza: sono questi i cardini del consorzio, che oggi con 86 negozi si conferma tra i player più dinamici del mercato.
MondoPratico: La scelta di non racchiudere tutti i punti vendita sotto un’insegna comune può essere messa in discussione in futuro o la tendenza è conservare l’autonomia di ogni singolo socio?
Roberto Fadda: Non ci precludiamo la possibilità, in futuro, di dare maggiore importanza all’insegna Bricolife, nonostante al momento la nostra priorità sia ancora il marchio storico dei nostri soci. Siamo tutti fortemente radicati nel nostro territorio, abbiamo un marchio riconosciuto e ciò è un valore inestimabile, che non va assolutamente perso.
MondoPratico: Lo stesso discorso vale anche per il marchio privato del consorzio?
Roberto Fadda: Nell’ultimo anno abbiamo dato un’accelerata al progetto private label lanciando marchi di diverse merceologie: Tintech nelle vernici, Supherba nelle macchine da giardino e Briolux nell’illuminazione.
Tintech comprende una gamma che spazia dagli smalti alle pitture, agli impregnanti, e verrà completata a breve da una nuova linea di pennelli.
Con Supherba invece quest’anno abbiamo portato a 15 le referenze del mondo giardino.
Miriamo così a offrire ai nostri clienti il giusto bilanciamento tra private label e gli storici marchi del bricolage, da sempre segno distintivo dei nostri negozi.
Alla base di queste scelte c’è la massima condivisione con tutte le aziende aderenti al network Bricolife. Per questo la nostra crescita non è mai una questione di quantità, bensì di qualità, coinvolgendo insegne che siano in grado di condividere il progetto, le idee e i valori del consorzio.
Negozio fisico vs e-commerce
MondoPratico: Oggi tra negozio fisico e negozio elettronico c’è in corso una importante sfida: alla lunga, chi credi che prevarrà?Roberto Fadda: Sono sicuro che il negozio fisico abbia ancora margini di crescita, nonostante l’e-commerce continui a guadagnare quote di mercato. Questo perché abbiamo ancora tanti potenziali clienti che possiamo avvicinare al mondo del bricolage e ci sono aspetti che il commercio elettronico oggi non è in grado di soddisfare, che noi dobbiamo essere bravi a cavalcare.
Con CFadda già lavoriamo online ed è per noi un canale in crescita; va detto però che i nostri clienti continuano a preferire il negozio fisico, nonostante le cifre importanti del commercio elettronico che sembra oggi inarrestabile.
In futuro credo che resisterà il negozio fisico ma evoluto, quello che sarà stato in grado di aggiornarsi con la tecnologia. Il punto di forza del negozio fisico è e resterà sempre il rapporto che si crea col consumatore: la fiducia e le sensazioni positive che si instaurano durante un contatto diretto non potranno mai essere sostituite da un mezzo elettronico, per questo io credo nel negozio fisico. Forse tra 10 anni il 25enne “nativo digitale” acquisterà solo online, ma ci sarà ancora una grande quota di consumatori che continuerà a preferire l’acquisto tradizionale. Detto ciò, è ovvio che se il mercato dovesse davvero andare in un’unica direzione non ci faremo trovare impreparati: stiamo lavorando bene, con la massima umiltà, per esser pronti in qualsiasi caso.
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