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Verso il codice a barre perfetto
“Verso il codice a barre perfetto”: questo il titolo del convegno organizzato il 10 ottobre scorso a Milano da Indicod-Ecr (Istituto per le imprese di beni di consumo) in collaborazione con Alfacod (sistemi di identificazione automatica mobile computing) e A Bancolini Symbol (sistemi per l’identificazione e la raccolta dati nell’industria). All’evento hanno partecipato circa 200 rappresentanti di imprese del largo consumo e fornitori di soluzioni tecnologiche, attratti dal tema, di forte attualità.
Il codice a barre, infatti, ha 30 anni ma non li dimostra: continua a godere di ottima salute e sono molti i contributi che darà anche nell’immediato futuro, come è stato evidenziato nel corso dell’incontro, scandito da una serie di interventi di addetti ai lavori.
Sono stati anzitutto presentati i risultati dell’indagine affidata da Indicod-Ecr e IRI Information Resources sulla qualità di lettura dei codici a barre alla barriera casse dei punti di vendita della distribuzione. Dalle parole di Pierluigi Carlini, business and consumer insight vice president di IRI Information Resources, è emerso che i problemi di lettura del codice a barre interessano solo l’1,2% dei prodotti che passano a scanner. Sono maggiormente concentrati sugli articoli dove si “demanda” la gestione dell’etichetta col codice a barre al punto vendita (prodotti pre-etichettati) o direttamente al cliente (prodotti pesati), in particolare del reparto ortofrutta. I problemi più frequenti sono legati a una “etichetta danneggiata” e a una “cattiva qualità di stampa” e vengono risolti direttamente alla cassa dal personale del punto vendita. Ne deriva che non si possono considerare trascurabili anche gli altri impatti che la scarsa qualità della codifica ha sulla logistica, sulla customer satisfaction, sul category management e, non ultima, sull’introduzione dei processi di automazione della spesa come le nuove tecnologie di self scanning e self check out.
Su tali evoluzioni della barriera casse si sono concentrati gli interventi di Katia Lucchesi, direttore sistemi informativi di Coop Estense, e di Marino Vignati, direttore sistemi informativi di Auchan: dai casi aziendali che hanno proposto risulta chiaramente come la condizione necessaria per il successo di queste nuove applicazioni self scanning e self check out sia una buona qualità del codice a barre sulla confezione, che non deve dare problemi di leggibilità.
Ma entriamo più nel dettaglio. Il progetto Salvatempo sperimentato da Coop è un’applicazione di self scanning che consente al cliente di leggere il codice a barre dei prodotti mano a mano che li acquista grazie a uno scanner che gli viene consegnato all’ingresso. Quindi non è più richiesto, alla cassa, di mettere i prodotti sul nastro ed eseguirne la lettura, ma solo di effettuare il pagamento, con un significativo risparmio di tempo: non solo perché minimizza le code alle casse, ma anche perché permette al consumatore di maneggiare gli articoli una sola volta e, dallo scaffale, di disporli direttamente nelle buste della spesa.
Sono molti anche i plus in termini di esperienza d’acquisto e quindi di customer satisfaction: per esempio durante la spesa il cliente è assistito da uno strumento in grado di dare informazioni supplementari sugli articoli e sul negozio e di avere sotto controllo quanto sta spendendo.
Il Salvatempo sta dando buoni risultati: è presente in 6 ipermercati emiliani e in 1 leccese e in 20 supermercati per un totale di oltre 4.200 terminali installati - la più grande installazione europea si trova all’iper Grandemilia di Modena con 520 terminali.
La soluzione Cassamica di Auchan è, invece, un’applicazione di self check out che consente al cliente di essere completamente autonomo anche nella fase finale della spesa, quindi nello scanning dei prodotti, nel loro insacchettamento e nel pagamento finale, grazie a una speciale cassa self service che comprende: scanner, monitor, unità di pagamento elettronico, contanti e un’area sacchetti.
Ad oggi, sono state installate 214 Cassamica in un totale di 44 punti vendita, e tra i benefici già riscontrati per i clienti e per il punto vendita si registrano la maggiore rapidità dell’uscita dei clienti, la minore coda alle casse e la possibilità di ottimizzare la pianificazione dell’apertura delle casse.
Nell’ultimo intervento affidato a Paola Carpentiere, project manager gestione e sviluppo standard di Indicod-Ecr, è stato presentato il nuovo codice a barre battezzato GS1 DataBar (Rss - Reduced space symbology) che sarà introdotto dal 1° gennaio 2010: è stata stabilita questa data per consentite alle aziende di adeguare i propri scanning e data collection al nuovo standard.
Si tratta di un codice a barre lineare caratterizzato da dimensioni minori rispetto all’Ean/Upc e dalla capacità di contenere un maggior numero di informazioni, oltre al codice identificativo del prodotto.
Grazie a queste sue peculiarità, potrà essere applicato sui prodotti più difficili da “marcare”, come quelli più piccoli, oppure gli alimentari freschi a peso variabile e gli articoli che richiedono la stampa di informazioni supplementari (come il numero di lotto, il peso netto, il prezzo, ecc.). Utilizzando questo nuovo standard per la codifica sarà inoltre possibile tracciare completamente la filiera alimentare e gestire più efficacemente attività mirate di controllo dei flussi logistici e di category management.
Il codice a barre, infatti, ha 30 anni ma non li dimostra: continua a godere di ottima salute e sono molti i contributi che darà anche nell’immediato futuro, come è stato evidenziato nel corso dell’incontro, scandito da una serie di interventi di addetti ai lavori.
La qualità di lettura dei codici a barre alla barriera casse dei punti di vendita della distribuzione
Sono stati anzitutto presentati i risultati dell’indagine affidata da Indicod-Ecr e IRI Information Resources sulla qualità di lettura dei codici a barre alla barriera casse dei punti di vendita della distribuzione. Dalle parole di Pierluigi Carlini, business and consumer insight vice president di IRI Information Resources, è emerso che i problemi di lettura del codice a barre interessano solo l’1,2% dei prodotti che passano a scanner. Sono maggiormente concentrati sugli articoli dove si “demanda” la gestione dell’etichetta col codice a barre al punto vendita (prodotti pre-etichettati) o direttamente al cliente (prodotti pesati), in particolare del reparto ortofrutta. I problemi più frequenti sono legati a una “etichetta danneggiata” e a una “cattiva qualità di stampa” e vengono risolti direttamente alla cassa dal personale del punto vendita. Ne deriva che non si possono considerare trascurabili anche gli altri impatti che la scarsa qualità della codifica ha sulla logistica, sulla customer satisfaction, sul category management e, non ultima, sull’introduzione dei processi di automazione della spesa come le nuove tecnologie di self scanning e self check out.
Self-scanning e self check-out: il progetto Salvatempo e la soluzione Cassamica
Su tali evoluzioni della barriera casse si sono concentrati gli interventi di Katia Lucchesi, direttore sistemi informativi di Coop Estense, e di Marino Vignati, direttore sistemi informativi di Auchan: dai casi aziendali che hanno proposto risulta chiaramente come la condizione necessaria per il successo di queste nuove applicazioni self scanning e self check out sia una buona qualità del codice a barre sulla confezione, che non deve dare problemi di leggibilità.
Ma entriamo più nel dettaglio. Il progetto Salvatempo sperimentato da Coop è un’applicazione di self scanning che consente al cliente di leggere il codice a barre dei prodotti mano a mano che li acquista grazie a uno scanner che gli viene consegnato all’ingresso. Quindi non è più richiesto, alla cassa, di mettere i prodotti sul nastro ed eseguirne la lettura, ma solo di effettuare il pagamento, con un significativo risparmio di tempo: non solo perché minimizza le code alle casse, ma anche perché permette al consumatore di maneggiare gli articoli una sola volta e, dallo scaffale, di disporli direttamente nelle buste della spesa.
Sono molti anche i plus in termini di esperienza d’acquisto e quindi di customer satisfaction: per esempio durante la spesa il cliente è assistito da uno strumento in grado di dare informazioni supplementari sugli articoli e sul negozio e di avere sotto controllo quanto sta spendendo.
Il Salvatempo sta dando buoni risultati: è presente in 6 ipermercati emiliani e in 1 leccese e in 20 supermercati per un totale di oltre 4.200 terminali installati - la più grande installazione europea si trova all’iper Grandemilia di Modena con 520 terminali.
La soluzione Cassamica di Auchan è, invece, un’applicazione di self check out che consente al cliente di essere completamente autonomo anche nella fase finale della spesa, quindi nello scanning dei prodotti, nel loro insacchettamento e nel pagamento finale, grazie a una speciale cassa self service che comprende: scanner, monitor, unità di pagamento elettronico, contanti e un’area sacchetti.
Ad oggi, sono state installate 214 Cassamica in un totale di 44 punti vendita, e tra i benefici già riscontrati per i clienti e per il punto vendita si registrano la maggiore rapidità dell’uscita dei clienti, la minore coda alle casse e la possibilità di ottimizzare la pianificazione dell’apertura delle casse.
GS1 DataBar: il codice a barre del futuro
Nell’ultimo intervento affidato a Paola Carpentiere, project manager gestione e sviluppo standard di Indicod-Ecr, è stato presentato il nuovo codice a barre battezzato GS1 DataBar (Rss - Reduced space symbology) che sarà introdotto dal 1° gennaio 2010: è stata stabilita questa data per consentite alle aziende di adeguare i propri scanning e data collection al nuovo standard.
Si tratta di un codice a barre lineare caratterizzato da dimensioni minori rispetto all’Ean/Upc e dalla capacità di contenere un maggior numero di informazioni, oltre al codice identificativo del prodotto.
Grazie a queste sue peculiarità, potrà essere applicato sui prodotti più difficili da “marcare”, come quelli più piccoli, oppure gli alimentari freschi a peso variabile e gli articoli che richiedono la stampa di informazioni supplementari (come il numero di lotto, il peso netto, il prezzo, ecc.). Utilizzando questo nuovo standard per la codifica sarà inoltre possibile tracciare completamente la filiera alimentare e gestire più efficacemente attività mirate di controllo dei flussi logistici e di category management.
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