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Via libera alla RFID
Il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha firmato lo scorso 13 luglio un Decreto Ministeriale con il quale vengono completamente liberalizzate le radio frequenze per i dispositivi RFID (Radio Frequency Identification, l’indentificazione a radiofrequenza).
La sigla RFID si riferisce ai nuovi dispositivi che leggono le informazioni identificative di un determinato prodotto registrate su supporti informatici (microchip), senza far ricorso (come nei codici a barre) al contatto fisico tra lettore e dispositivo contenete l’informazione, ma attraverso le onde radio che trasmettono poi le informazioni a una banca dati per la relativa gestione.
Le RFID operanti sulle bande di frequenza cosiddette UHF, liberalizzate ora in Italia con il Decreto del Ministero delle Comunicazioni, introducono un notevole cambiamento anche rispetto ad analoghe applicazioni finora in uso (per esempio il Telepass). La caratteristica particolare di questi nuovi dispositivi consiste nel fatto che essi utilizzano delle TAG (etichette elettroniche) passive, vale a dire senza bisogno di alimentazione a batteria, per cui sono estremamente leggere, di basso costo e facilmente leggibili ed aggiornabili.
Grazie alla tecnologia RFID i cittadini italiani potranno beneficiare di nuovi vantaggiosi servizi, sotto il profilo della sicurezza (per esempio la tracciabilità degli alimenti, i servizi per la salute, la lotta contro la contraffazione dei medicinali), della comodità (per esempio attese ridotte alle casse dei supermercati, gestione più accurata e affidabile dei bagagli presso gli aeroporti, pagamenti automatizzati) e dell'accessibilità (per esempio nel settore della sanità la RFID è potenzialmente in grado di innalzare il livello di qualità delle cure e di sicurezza dei pazienti e di migliorare il rispetto delle prescrizioni terapeutiche).
I dispositivi RFID non sono semplici etichette elettroniche: questa tecnologia, se associata a basi di dati o a reti di comunicazione (internet), rappresenta un mezzo particolarmente efficace perla fornitura di nuovi servizi. Le applicazioni RFID sono in effetti considerate la porta d'ingresso verso una nuova fase di sviluppo della società dell'informazione, spesso denominata "internet degli oggetti", nella quale internet non collega soltanto computer e terminali di comunicazione, ma anche quasi tutti gli oggetti appartenenti al nostro ambiente quotidiano: dai vestiti ai beni di consumo ecc.
Nel commercio al dettaglio la RFID potrebbe contribuire a limitare l'azzeramento delle scorte, la consistenza del magazzino e i furti.
Si consideri che entro la fine del 2007 la catena americana Wal-Mart coinvolgerà più di mille punti vendita nel suo progetto RFID e gli attuali fornitori che utilizzano questa tecnologia (circa 300) diventeranno 600.
La sigla RFID si riferisce ai nuovi dispositivi che leggono le informazioni identificative di un determinato prodotto registrate su supporti informatici (microchip), senza far ricorso (come nei codici a barre) al contatto fisico tra lettore e dispositivo contenete l’informazione, ma attraverso le onde radio che trasmettono poi le informazioni a una banca dati per la relativa gestione.
Le RFID operanti sulle bande di frequenza cosiddette UHF, liberalizzate ora in Italia con il Decreto del Ministero delle Comunicazioni, introducono un notevole cambiamento anche rispetto ad analoghe applicazioni finora in uso (per esempio il Telepass). La caratteristica particolare di questi nuovi dispositivi consiste nel fatto che essi utilizzano delle TAG (etichette elettroniche) passive, vale a dire senza bisogno di alimentazione a batteria, per cui sono estremamente leggere, di basso costo e facilmente leggibili ed aggiornabili.
Grazie alla tecnologia RFID i cittadini italiani potranno beneficiare di nuovi vantaggiosi servizi, sotto il profilo della sicurezza (per esempio la tracciabilità degli alimenti, i servizi per la salute, la lotta contro la contraffazione dei medicinali), della comodità (per esempio attese ridotte alle casse dei supermercati, gestione più accurata e affidabile dei bagagli presso gli aeroporti, pagamenti automatizzati) e dell'accessibilità (per esempio nel settore della sanità la RFID è potenzialmente in grado di innalzare il livello di qualità delle cure e di sicurezza dei pazienti e di migliorare il rispetto delle prescrizioni terapeutiche).
I dispositivi RFID non sono semplici etichette elettroniche: questa tecnologia, se associata a basi di dati o a reti di comunicazione (internet), rappresenta un mezzo particolarmente efficace perla fornitura di nuovi servizi. Le applicazioni RFID sono in effetti considerate la porta d'ingresso verso una nuova fase di sviluppo della società dell'informazione, spesso denominata "internet degli oggetti", nella quale internet non collega soltanto computer e terminali di comunicazione, ma anche quasi tutti gli oggetti appartenenti al nostro ambiente quotidiano: dai vestiti ai beni di consumo ecc.
Nel commercio al dettaglio la RFID potrebbe contribuire a limitare l'azzeramento delle scorte, la consistenza del magazzino e i furti.
Si consideri che entro la fine del 2007 la catena americana Wal-Mart coinvolgerà più di mille punti vendita nel suo progetto RFID e gli attuali fornitori che utilizzano questa tecnologia (circa 300) diventeranno 600.
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