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L’impatto zero diventa un trend
Un’indagine commissionata da Henkel ad Astra Ricerche su un campione di 2.000 persone indica che dal 2000 al 2006 la responsabilità ambientale ha aumentato la sua importanza del 78%, a scapito, per esempio, della domanda di qualità che è scesa dal 62% al 51% nello stesso periodo.
Un trend, quello dell’impatto zero, che è già stato colto da molte industrie leader per accattivarsi le simpatie dei consumatori più eco-consapevoli. Vediamo qualche esempio.
Indesit ha importato dagli Stati Uniti la moda del venerdì casual: le giacche e le cravatte vengono sostituite dalle t-shirt e si diminuisce l’uso dei condizionatori.
Ricoh recupera e ricicla il 50% dei prodotti che immette sul mercato e impone ai dipendenti l’uso esclusivo di mezzi pubblici per almeno una settimana all’anno. Inoltre investe 1,3 milioni di euro all’anno per promuovere progetti a sostegno dell’ambiente.
Panorama, settimanale del gruppo Mondadori, si è impegnata a mettere a dimora un numero adeguato di alberi tale da sopperire alle emissioni di anidride carbonica causate dai suoi processi produttivi.
Mediaworld a febbraio ha varato l’iniziativa Pro Green per informare i consumatori sui vantaggi economici e ambientali degli elettrodomestici bianchi di classe A e delle lampade a basso consumo (con incrementi di vendite del 70% su questi prodotti).
Un’iniziativa analoga, sulle lampadine a basso consumo, l’ha intrapresa Obi, l’unica insegna GDS brico che vende pannelli solari, con la collaborazione di Legambiente.
Whirlpool Europe ha lanciato lavatrici a impatto ridotto con purificazione delle acque grigie residue.
Henkel ha ridotto - e fatto sapere ai consumatori - che dal 2002 al 2006 ha ridotto del 30% i rifiuti non riutilizzabili e del 27% i consumi di energia.
Un trend, quello dell’impatto zero, che è già stato colto da molte industrie leader per accattivarsi le simpatie dei consumatori più eco-consapevoli. Vediamo qualche esempio.
Indesit ha importato dagli Stati Uniti la moda del venerdì casual: le giacche e le cravatte vengono sostituite dalle t-shirt e si diminuisce l’uso dei condizionatori.
Ricoh recupera e ricicla il 50% dei prodotti che immette sul mercato e impone ai dipendenti l’uso esclusivo di mezzi pubblici per almeno una settimana all’anno. Inoltre investe 1,3 milioni di euro all’anno per promuovere progetti a sostegno dell’ambiente.
Panorama, settimanale del gruppo Mondadori, si è impegnata a mettere a dimora un numero adeguato di alberi tale da sopperire alle emissioni di anidride carbonica causate dai suoi processi produttivi.
Mediaworld a febbraio ha varato l’iniziativa Pro Green per informare i consumatori sui vantaggi economici e ambientali degli elettrodomestici bianchi di classe A e delle lampade a basso consumo (con incrementi di vendite del 70% su questi prodotti).
Un’iniziativa analoga, sulle lampadine a basso consumo, l’ha intrapresa Obi, l’unica insegna GDS brico che vende pannelli solari, con la collaborazione di Legambiente.
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Henkel ha ridotto - e fatto sapere ai consumatori - che dal 2002 al 2006 ha ridotto del 30% i rifiuti non riutilizzabili e del 27% i consumi di energia.
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