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Ferramenta, acciai, rottami e metalli: il pensiero dei quattro sindacati di Assofermet
Esprimo sensazioni e valutazioni circa l’attività ed andamento di mercato del nostro comparto merceologico che, trattando solo o prevalentemente prodotti finiti, certamente si prospetta e forse si comporta in modo leggermente diverso da quello delle materie prime e dei semilavorati. Cercherò, quindi, di darne una rapida rappresentazione con l’aggiunta di alcune considerazioni che riguardano la nostra Associazione e gli intenti del nostro Sindacato Ferramenta che ho l’onore e l’onere di presiedere da circa 2 anni.
Nel corrente anno, il nostro settore continua a beneficiare di un andamento piuttosto favorevole, iniziato nel 2005, che ha trovato continuità pure nel 2006 e ciò, nonostante i graduali, ma sensibili, aumenti di costo delle materie prime che, fortunatamente, non hanno indotto analoghi aumenti del costo complessivo dei prodotti finiti da noi trattati.
La cosa è naturalmente più vera per quella parte degli assortimenti costituiti principalmente da prodotti d’importazione dall’area dollaro o di monete a questa collegate, come in particolare il RMB cinese. Da questa nazione provengono, infatti, in quantità sempre più consistenti, molti ed importanti articoli tipici del nostro settore che, oltre ad avere il pregio del prezzo contenuto, ormai, nella maggior parte dei casi, sono anche qualitativamente all’altezza della situazione e, se l’importatore è attento nella scelta del fornitore e vigile nei controlli preventivi, sono anche in linea con le normative comunitarie, giustamente sempre più severe per questi prodotti.
Inoltre, sul fronte dei costi, il rallentamento in atto nel 2007 della tendenza a successivi aumenti del costo del denaro, che nel 2006 si era manifestato in modo più rapido e consistente, ha parzialmente limitato il disagio degli operatori costretti a ricorrere al credito per problemi di liquidità.
Tuttavia, hanno sofferto questa situazione principalmente gli operatori meno privilegiati dalle banche e/o quelli di certe aree geografiche dove vi sono spesso tassi più onerosi che altrove ed una più diffusa pratica del ritardato di pagamento. Situazione che li penalizza tuttora.
Nel corso dell’anno il nostro settore, e noi Assofermet di conseguenza, siamo stati pesantemente impegnati a comprendere e districarci nei meandri della gestione imposta dalle nuove norme europee riguardanti i c.d. RAEE: vale a dire la gestione dei Rifiuti d’Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, che il decreto attuativo in materia, di recentissima emanazione, ha finalmente attivato dopo un lunghissimo periodo di preparazione ed attesa.
Ciò sta creando un’altra serie di problemi nel nostro comparto merceologico, che certamente, almeno in prima fase, renderanno ancora più difficile lo sviluppo se non addirittura la sopravvivenza di alcuni piccoli e medi commercianti di ferramenta ed utensileria già pesantemente penalizzati dall’incalzare sempre più minaccioso della Grande Distribuzione Organizzata che va ad assumere, anche nel nostro settore, una dimensione ed importanza strategica sempre più consistente. E’ anche per tale motivo che Assofermet Ferramenta sta valutando attentamente la possibilità concreta d’iniziare un dialogo con questa categoria d’imprenditori del settore GD, con i quali sarebbe forse preferibile avere dei leali e costruttivi scambi di vedute piuttosto che assumere atteggiamenti di confronto poco collaborativi se non addirittura conflittuali.
La cosa, tra l’altro, potrebbe essere anzi agevolata ove si consideri che la nostra Associazione, nel corso dell’anno è stata accolta con entusiasmo in seno all’EDRA (European Diy Retail Association) che, raggruppando i principali operatori Europei del fai da te, è il più vicino al settore che in Italia si chiama Ferramenta.
Inoltre, Assofermet, essendo l'unica associazione nazionale che rappresenta a livello istituzionale il nostro vasto comparto merceologico, non poteva restare fuori di tale situazione in quanto, in Europa, certamente non esiste nel nostro settore un'altro organismo più prestigioso di EDRA.
Terminando possiamo affermare che le iniziative intraprese dal nostro sindacato mirano soprattutto all’allargamento della partecipazione ad Assofermet da parte dei dettaglianti di Ferramenta che in Italia, con le loro circa 14.000 licenze ancora attive, costituiscono un potenziale importante per le nuove iscrizioni in Associazione.
La sfida continua e siamo certi che con la buona volontà di tutti coloro che, assieme al Direttore ed ottimi collaboratori di Sede Assofermet, ci stanno dando il massimo della loro attività e competenza, riusciremo a conseguire i risultati che riteniamo indispensabili per lo sviluppo ed importanza che la nostra organizzazione deve continuare a rappresentare sui mercati di nostra competenza ed interesse».
Il cambio epocale citato da Fabio Riva ha portato effetti positivi lungo tutta la filiera siderurgica, compreso l’ambito distributivo. Il valore è cresciuto, ma i ruoli sono cambiati ed anche la distribuzione deve seguirli. Il processo di concentrazione non ci lascia immuni. Le mutazioni del mercato hanno dato una spinta alla maggior managerialità all’interno delle imprese. È un passo obbligato perché l’esplosione dei prezzi e del costo del denaro ha trascinato verso l’alto anche l’entità del capitale circolante. Ogni operazione, oggi, è economicamente e finanziariamente più gravosa. La concentrazione a livello produttivo ha portato ad una maggior coordinamento nelle politiche delle società. A valle, invece, gli utilizzatori pongono una forte resistenza a remunerare il servizio offerto dal commercio. Eppure, proprio il servizio è il baricentro della nostra attività, il nostro ruolo.
Tra le “note dolenti” vi è un mercato italiano del rottame molto frazionato e poca chiarezza lungo la filiera dove a volte c’è chi si muove senza contratto. È un quadro piuttosto scuro, conseguenza anche di uno scarso dialogo con i produttori siderurgici e della disponibilità interna di rottame inadeguata rispetto alla domanda delle acciaierie.
I problemi normativi non sono ancora risolti. Ogni certezza viene distrutta e ciò obbliga gli operatori a dover cambiare continuamente le strategie. Con Assofermet stiamo lavorando per accrescere la professionalità dei nostri associati. “Qualificazione e professionalità” sono i nostri obiettivi.
Il rame ha registrato, nei primi cinque mesi, un andamento molto positivo con prezzi in ascesa e buona disponibilità. In maggio il ribasso per via di prese di beneficio all’Lme. Poi, le quotazioni hanno ripreso a salire tra luglio ed agosto fino all’effetto negativo dei subprime statunitensi. L’ottone è stato connotato da un inizio d’anno in crescita con molta domanda e poca offerta. I centri di servizio hanno avuto buoni margini ma la speculazione finanziaria ha soffiato sul fuoco facendo gonfiare il circolante e generando maggiori casi di insoluto. L’alluminio è stato poco appetibile per i grandi investitori e le quotazioni hanno oscillato in un range più ristretto. I prezzi sono comunque buoni e non ci sono problemi di disponibilità. Il nickel, al contrario, ha risentito pesantemente dell’influenza dei fondi d’investimento, prima polverizzando ogni record al rialzo e poi correggendo drasticamente dopo aver generato costi altissimi dell’inox e forte calo della sua domanda. Lo zinco mantiene una buona disponibilità, lo stagno vanta buoni consumi e erode quote al piombo che, da parte sua, ha vissuto un 2007 all’insegna di domanda e prezzi in forte salita.
Nel corrente anno, il nostro settore continua a beneficiare di un andamento piuttosto favorevole, iniziato nel 2005, che ha trovato continuità pure nel 2006 e ciò, nonostante i graduali, ma sensibili, aumenti di costo delle materie prime che, fortunatamente, non hanno indotto analoghi aumenti del costo complessivo dei prodotti finiti da noi trattati.
La cosa è naturalmente più vera per quella parte degli assortimenti costituiti principalmente da prodotti d’importazione dall’area dollaro o di monete a questa collegate, come in particolare il RMB cinese. Da questa nazione provengono, infatti, in quantità sempre più consistenti, molti ed importanti articoli tipici del nostro settore che, oltre ad avere il pregio del prezzo contenuto, ormai, nella maggior parte dei casi, sono anche qualitativamente all’altezza della situazione e, se l’importatore è attento nella scelta del fornitore e vigile nei controlli preventivi, sono anche in linea con le normative comunitarie, giustamente sempre più severe per questi prodotti.
Inoltre, sul fronte dei costi, il rallentamento in atto nel 2007 della tendenza a successivi aumenti del costo del denaro, che nel 2006 si era manifestato in modo più rapido e consistente, ha parzialmente limitato il disagio degli operatori costretti a ricorrere al credito per problemi di liquidità.
Tuttavia, hanno sofferto questa situazione principalmente gli operatori meno privilegiati dalle banche e/o quelli di certe aree geografiche dove vi sono spesso tassi più onerosi che altrove ed una più diffusa pratica del ritardato di pagamento. Situazione che li penalizza tuttora.
Nel corso dell’anno il nostro settore, e noi Assofermet di conseguenza, siamo stati pesantemente impegnati a comprendere e districarci nei meandri della gestione imposta dalle nuove norme europee riguardanti i c.d. RAEE: vale a dire la gestione dei Rifiuti d’Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, che il decreto attuativo in materia, di recentissima emanazione, ha finalmente attivato dopo un lunghissimo periodo di preparazione ed attesa.
Ciò sta creando un’altra serie di problemi nel nostro comparto merceologico, che certamente, almeno in prima fase, renderanno ancora più difficile lo sviluppo se non addirittura la sopravvivenza di alcuni piccoli e medi commercianti di ferramenta ed utensileria già pesantemente penalizzati dall’incalzare sempre più minaccioso della Grande Distribuzione Organizzata che va ad assumere, anche nel nostro settore, una dimensione ed importanza strategica sempre più consistente. E’ anche per tale motivo che Assofermet Ferramenta sta valutando attentamente la possibilità concreta d’iniziare un dialogo con questa categoria d’imprenditori del settore GD, con i quali sarebbe forse preferibile avere dei leali e costruttivi scambi di vedute piuttosto che assumere atteggiamenti di confronto poco collaborativi se non addirittura conflittuali.
La cosa, tra l’altro, potrebbe essere anzi agevolata ove si consideri che la nostra Associazione, nel corso dell’anno è stata accolta con entusiasmo in seno all’EDRA (European Diy Retail Association) che, raggruppando i principali operatori Europei del fai da te, è il più vicino al settore che in Italia si chiama Ferramenta.
Inoltre, Assofermet, essendo l'unica associazione nazionale che rappresenta a livello istituzionale il nostro vasto comparto merceologico, non poteva restare fuori di tale situazione in quanto, in Europa, certamente non esiste nel nostro settore un'altro organismo più prestigioso di EDRA.
Terminando possiamo affermare che le iniziative intraprese dal nostro sindacato mirano soprattutto all’allargamento della partecipazione ad Assofermet da parte dei dettaglianti di Ferramenta che in Italia, con le loro circa 14.000 licenze ancora attive, costituiscono un potenziale importante per le nuove iscrizioni in Associazione.
La sfida continua e siamo certi che con la buona volontà di tutti coloro che, assieme al Direttore ed ottimi collaboratori di Sede Assofermet, ci stanno dando il massimo della loro attività e competenza, riusciremo a conseguire i risultati che riteniamo indispensabili per lo sviluppo ed importanza che la nostra organizzazione deve continuare a rappresentare sui mercati di nostra competenza ed interesse».
Andrea Gabrielli: presidente del sindacato nazionale dei commercianti in acciai
Il cambio epocale citato da Fabio Riva ha portato effetti positivi lungo tutta la filiera siderurgica, compreso l’ambito distributivo. Il valore è cresciuto, ma i ruoli sono cambiati ed anche la distribuzione deve seguirli. Il processo di concentrazione non ci lascia immuni. Le mutazioni del mercato hanno dato una spinta alla maggior managerialità all’interno delle imprese. È un passo obbligato perché l’esplosione dei prezzi e del costo del denaro ha trascinato verso l’alto anche l’entità del capitale circolante. Ogni operazione, oggi, è economicamente e finanziariamente più gravosa. La concentrazione a livello produttivo ha portato ad una maggior coordinamento nelle politiche delle società. A valle, invece, gli utilizzatori pongono una forte resistenza a remunerare il servizio offerto dal commercio. Eppure, proprio il servizio è il baricentro della nostra attività, il nostro ruolo.
Romano Pezzotti, presidente del sindacato nazionale dei commercianti in rottami ferrosi
Tra le “note dolenti” vi è un mercato italiano del rottame molto frazionato e poca chiarezza lungo la filiera dove a volte c’è chi si muove senza contratto. È un quadro piuttosto scuro, conseguenza anche di uno scarso dialogo con i produttori siderurgici e della disponibilità interna di rottame inadeguata rispetto alla domanda delle acciaierie.
I problemi normativi non sono ancora risolti. Ogni certezza viene distrutta e ciò obbliga gli operatori a dover cambiare continuamente le strategie. Con Assofermet stiamo lavorando per accrescere la professionalità dei nostri associati. “Qualificazione e professionalità” sono i nostri obiettivi.
Carmelo Paolucci, presidente del sindacato nazionale dei commercianti in metalli non ferrosi
Il rame ha registrato, nei primi cinque mesi, un andamento molto positivo con prezzi in ascesa e buona disponibilità. In maggio il ribasso per via di prese di beneficio all’Lme. Poi, le quotazioni hanno ripreso a salire tra luglio ed agosto fino all’effetto negativo dei subprime statunitensi. L’ottone è stato connotato da un inizio d’anno in crescita con molta domanda e poca offerta. I centri di servizio hanno avuto buoni margini ma la speculazione finanziaria ha soffiato sul fuoco facendo gonfiare il circolante e generando maggiori casi di insoluto. L’alluminio è stato poco appetibile per i grandi investitori e le quotazioni hanno oscillato in un range più ristretto. I prezzi sono comunque buoni e non ci sono problemi di disponibilità. Il nickel, al contrario, ha risentito pesantemente dell’influenza dei fondi d’investimento, prima polverizzando ogni record al rialzo e poi correggendo drasticamente dopo aver generato costi altissimi dell’inox e forte calo della sua domanda. Lo zinco mantiene una buona disponibilità, lo stagno vanta buoni consumi e erode quote al piombo che, da parte sua, ha vissuto un 2007 all’insegna di domanda e prezzi in forte salita.
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