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Negozi di ferramenta aperti: la situazione negli altri Paesi europei

20 March 2020
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In questi giorni diversi Paesi europei stanno adottando, sulla scia di quanto fatto in Italia la scorsa settimana, misure restrittive nei confronti delle attività considerate non necessarie, con la conseguente chiusura temporanea di tanti esercizi commerciali.
E' noto che in Italia la ferramenta è stata considerata necessaria, e per questo la filiera può continuare a restare operativa sul territorio; per conoscere meglio la situazione all'estero, abbiamo contattato i nostri partner stranieri per scoprire come sia stato considerato il nostro comparto nei rispettivi Paesi europei.
Vi anticipiamo che la ferramenta è vista come attività necessaria quasi ovunque, con la sola eccezione della Spagna, dove però fin da subito in alcune regioni (che godono di una maggiore autonomia) si è deciso di continuare a tenere aperto nonostante le indicazioni diverse da parte del Governo, e attualmente la situazione è ancora poco chiara.
Ma andiamo con ordine, analizzando i Paesi singolarmente:
 

UCRAINA

E' stata la prima nazione in ordine cronologico a prendere provvedimenti, già l’11 marzo scorso, proprio come l’Italia, e anche lì i DIY stores hanno avuto il permesso di restare aperti, pur con forti limitazioni di orario e di numero di accessi.
Il paragone con la situazione italiana in questo caso finisce qui, perché la realtà distributiva ucraina è profondamente diversa, fatta di grossi centri da migliaia di metri quadri e una quota di piccoli negozi molto marginale, per cui ogni parallelismo che vada oltre il semplice comparto merceologico non può reggere.
 

FRANCIA

E’ di lunedì 16 marzo il provvedimento con cui il presidente Macron ha imposto numerose limitazioni su tutto il territorio francese e il destino del mondo della ferramenta è stato oggetto di numerosi cambi di opinione nel corso della giornata, viste le notizie che si sono susseguite.
Se al mattino il quotidiano Le Parisien escludeva che i centri brico potessero restare aperti, in realtà nel decreto erano esplicitamente inserite tra le attività autorizzate quelle relative al commerce de détail de matériaux de construction, quincaillerie, peintures et verres en magasin spécialisé, dando quindi l’impressione che i piccoli negozi potessero continuare ad operare, pur con tutte le misure di sicurezza del caso, mentre i grandi centri brico, che in Francia sono una realtà economicamente e politicamente importante, dovevano chiudere.
Sarà stato forse per via di questo peso politico, oppure per un semplice ripensamento, fatto sta che nei decreti attuativi il permesso di tenere aperto è stato allargato a tutti i negozi che vendono prodotti di bricolage, senza distinzioni di sorta.
 

SPAGNA

Il decreto regio del 14 marzo ha escluso i negozi di ferramenta da quelle attività giudicate necessarie: ciò ha scatenato una vera "rivolta" nel settore, come ci ha raccontato Marta Jimenez, giornalista di CdeComunication, dato che inizialmente i grossisti potevano restare aperti e servivano i negozi di quelle regioni autonome che continuavano a operare sul territorio in una fase di incertezza e di scarso coordinamento nazionale.
"I negozi di ferramenta in Spagna non sono autorizzati ad aprire" ci ha detto Marta Jimenez, "Lavorano a porte chiuse, assistendo alle emergenze dei loro clienti via telefono ed e-mail, mentre in alcune regioni, come la Galizia, sono aperti quei negozi che effettuano forniture industriali. In teoria, quelli con licenze all'ingrosso possono essere aperti su tutto il territorio nazionale, ma ci arrivano notizie di diverse chiusure, da parte delle forze dell'ordine, di attività simili. C'è molta mancanza di coordinamento e immagino che la situazione peggiorerà nei prossimi giorni; mi aspetto che a breve si arrivi alla chiusura di tutti i negozi di ferramenta ancora aperti, come quelli di aree fino a oggi più tranquille come le Isole Canarie".
 

GERMANIA

In Germania, i negozi di DIY-ferramenta potranno rimanere aperti quando entrerà in vigore la chiusura dei negozi al dettaglio. E' quanto concordato dal governo nazionale e dai governi dei 16 stati federali, i quali hanno indicato che questi negozi devono garantire che l'entrata sia regolamentata e che siano evitate le code.
"Il nostro governo concorda in pieno con ciò che è stato fatto in Italia, per quanto riguarda la scelta di inserire i prodotti che si vendono in ferramenta come necessari per la vita quotidiana" ci rivela Rainer Strnad, direttore di DIY International"I negozi che vendono prodotti DIY e i garden center in Germania sono esplicitamente autorizzati a rimanere aperti, mentre molti altri negozi non alimentari dovranno chiudere le loro porte. Ovviamente, i negozi che resteranno aperti dovranno osservare tutte le nuove stringenti misure di sicurezza".

ULTIMO AGGIORNAMENTO: MERCOLEDI' 18 MARZO - ORE 10:00