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Ferramenta servizio pubblico: ripartiamo da qui
Nelle scorse settimane, all'indomani del primo Decreto governativo, quello dell'11 marzo, avevamo pubblicato un articolo dal titolo "La ferramenta è servizio pubblico".
Un articolo in cui spiegavamo che le rivendite di ferramenta, nel rispetto ovviamente delle misure di sicurezza previste, vengono considerate attività commerciali necessarie per gli artigiani chiamati a interventi d’emergenza e per i privati che, approfittando del negozio di prossimità, possono evitare di effettuare maggiori spostamenti per raggiungere aree commerciali più ampie, contenendo così il rischio contagio.
Il negozio di prossimità in queste settimane ha svolto, appunto, un servizio pubblico. E continua a farlo, nonostante l'approvvigionamento sia diventato sempre più complicato, a seguito alla chiusura di diversi grossisti (avvenuta in alcuni casi in via volontaria dopo il Decreto dell'11 marzo, e poi imposta a tutti dal Decreto del 22 marzo, salvo richiesta esplicita al Prefetto competente, che ha consentito a tanti distributori, e di conseguenza a tante ferramenta, di continuare a svolgere il proprio lavoro di pubblica utilità).
Ed è proprio dalla pubblica utilità che bisogna oggi ripartire.
Negozi di prossimità, considerati necessari dal Governo nel momento più difficile della nostra storia recente, sono il simbolo di una filiera fondamentale.
Assofermet Ferramenta ha in queste ore evidenziato due aspetti fondamentali che non possiamo non condividere: il senso di responsabilità di tutti gli attori della filiera nell'onorare tutti i pagamenti, e la voglia di ripartire in maniera graduale, ma decisa.
L'associazione "vuole essere in prima linea a difesa della correttezza tra concorrenti e accogliendo l’appello della produzione a pagare i fornitori, chiede parimenti lo stesso impegno alla clientela dei grossisti, affinché con senso di responsabilità onori i propri impegni.
Sperando che la situazione di emergenza si risolva il prima possibile, auspichiamo in una ripresa del lavoro trasparente ed omogenea su tutto il territorio italiano".
La curva dei contagi ci dà effettivamente speranza su una possibile ripartenza in tempi ragionevoli, con tutte le misure di sicurezza necessarie per salvaguardare la salute della fascia più debole ed esposta.
Coniugare salute ed economia: la sfida di oggi.
Un articolo in cui spiegavamo che le rivendite di ferramenta, nel rispetto ovviamente delle misure di sicurezza previste, vengono considerate attività commerciali necessarie per gli artigiani chiamati a interventi d’emergenza e per i privati che, approfittando del negozio di prossimità, possono evitare di effettuare maggiori spostamenti per raggiungere aree commerciali più ampie, contenendo così il rischio contagio.
Il negozio di prossimità in queste settimane ha svolto, appunto, un servizio pubblico. E continua a farlo, nonostante l'approvvigionamento sia diventato sempre più complicato, a seguito alla chiusura di diversi grossisti (avvenuta in alcuni casi in via volontaria dopo il Decreto dell'11 marzo, e poi imposta a tutti dal Decreto del 22 marzo, salvo richiesta esplicita al Prefetto competente, che ha consentito a tanti distributori, e di conseguenza a tante ferramenta, di continuare a svolgere il proprio lavoro di pubblica utilità).
Ed è proprio dalla pubblica utilità che bisogna oggi ripartire.
Negozi di prossimità, considerati necessari dal Governo nel momento più difficile della nostra storia recente, sono il simbolo di una filiera fondamentale.
Assofermet Ferramenta ha in queste ore evidenziato due aspetti fondamentali che non possiamo non condividere: il senso di responsabilità di tutti gli attori della filiera nell'onorare tutti i pagamenti, e la voglia di ripartire in maniera graduale, ma decisa.
L'associazione "vuole essere in prima linea a difesa della correttezza tra concorrenti e accogliendo l’appello della produzione a pagare i fornitori, chiede parimenti lo stesso impegno alla clientela dei grossisti, affinché con senso di responsabilità onori i propri impegni.
Sperando che la situazione di emergenza si risolva il prima possibile, auspichiamo in una ripresa del lavoro trasparente ed omogenea su tutto il territorio italiano".
La curva dei contagi ci dà effettivamente speranza su una possibile ripartenza in tempi ragionevoli, con tutte le misure di sicurezza necessarie per salvaguardare la salute della fascia più debole ed esposta.
Coniugare salute ed economia: la sfida di oggi.
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