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Saint-Gobain per il sociale
Ora che si sta uscendo gradualmente dalla fase dell’emergenza sanitaria più drammatica, diviene della massima importanza individuare e mettere a punto il più rapidamente possibile interventi strutturali contro il Coronavirus.
Saint-Gobain, leader mondiale dell’edilizia sostenibile, presente in Italia da oltre 130 anni, ha deciso di sostenere, insieme a Fondazione Sodalitas, di cui è socio, e ad altre quattro aziende associate, il progetto di ricerca “Covid-19: oltre l’emergenza”, che si propone di offrire al Sistema Sanitario Nazionale le risposte di volta in volta più efficaci per debellare i nuovi focolai Covid-19 che ci potranno colpire nel prossimo futuro.
Il progetto è stato definito insieme al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano, universalmente riconosciuto come punto d’eccellenza nella lotta al Coronavirus, diretto dal Professor Massimo Galli.
La prima parte del progetto sarà dedicata ad eseguire la tracciatura epidemiologica molecolare del Covid-19 con l’obiettivo di studiarne il patrimonio genetico per ricostruire l’origine dell’epidemia, definirne l’andamento e le traiettorie di dispersione nel territorio del Nord Italia.
Ciò avverrà attraverso la mappatura molecolare del virus stesso, isolando e sequenziando ceppi ottenuti da pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere e la successiva ricostruzione dell’albero filogenetico e filogeografico per evidenziare i percorsi dell’epidemia.
La seconda parte sarà quindi rivolta a mettere a punto le possibili risposte farmacologiche basate su una serie di composti antivirali e a testarne direttamente l’efficacia in vitro.
L’obiettivo finale è avere una conoscenza più approfondita del virus e tentare di avere pronte le risposte farmacologiche in caso di nuovi futuri focolai. E’ di fondamentale importanza non farsi trovare impreparati di fronte ad una nuova possibile ripresa epidemica del Covid-19, e costruire risposte efficaci e sostenibili in una prospettiva di lungo termine.
.
In linea con la sua missiondi progettare, produrre e distribuire materiali e soluzioni per il benessere di ciascuno di noi e il futuro di tutti, da sempre Saint-Gobain si impegna per dare un positivo contributo in ambito sociale.
Diversi i progetti realizzati in questi anni in tutto il mondo, anche grazie alla Fondazione Saint-Gobain Initiatives, che fin dalla sua nascita nel 2008, ha potuto contare sull’impegno degli stessi dipendenti ed ex dipendenti in pensione chiamati a proporre, promuovere e sostenere progetti di solidarietà.
E proprio in virtù di questo spirito di solidarietà e responsabilità sociale, non sono mancati piccoli e grandi gesti per aiutare chi in questo particolare momento storico è stato maggiormente colpito.
Sin dalle prime settimane, i team di Saint-Gobain si sono impegnati per aiutare il personale medico, i clienti, i dipendenti e le loro famiglie.
Tra le tante iniziative, Francia e Brasile, seguiti da Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna e Nord America, hanno adattato le proprie capacità produttive per realizzare mascherine, scudi facciali, vestiario e piccole componenti di apparecchiature mediche, ove possibile anche grazie alla tecnologia della stampa 3D.
In molti Paesi sono state donate le scorte di DPI alle autorità sanitarie regionali o agli ospedali locali, e sono state organizzate da parte dei dipendenti delle collette per supportare le strutture sanitarie.
Saint-Gobain, leader mondiale dell’edilizia sostenibile, presente in Italia da oltre 130 anni, ha deciso di sostenere, insieme a Fondazione Sodalitas, di cui è socio, e ad altre quattro aziende associate, il progetto di ricerca “Covid-19: oltre l’emergenza”, che si propone di offrire al Sistema Sanitario Nazionale le risposte di volta in volta più efficaci per debellare i nuovi focolai Covid-19 che ci potranno colpire nel prossimo futuro.
Il progetto è stato definito insieme al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano, universalmente riconosciuto come punto d’eccellenza nella lotta al Coronavirus, diretto dal Professor Massimo Galli.
La prima parte del progetto sarà dedicata ad eseguire la tracciatura epidemiologica molecolare del Covid-19 con l’obiettivo di studiarne il patrimonio genetico per ricostruire l’origine dell’epidemia, definirne l’andamento e le traiettorie di dispersione nel territorio del Nord Italia.
Ciò avverrà attraverso la mappatura molecolare del virus stesso, isolando e sequenziando ceppi ottenuti da pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere e la successiva ricostruzione dell’albero filogenetico e filogeografico per evidenziare i percorsi dell’epidemia.
La seconda parte sarà quindi rivolta a mettere a punto le possibili risposte farmacologiche basate su una serie di composti antivirali e a testarne direttamente l’efficacia in vitro.
L’obiettivo finale è avere una conoscenza più approfondita del virus e tentare di avere pronte le risposte farmacologiche in caso di nuovi futuri focolai. E’ di fondamentale importanza non farsi trovare impreparati di fronte ad una nuova possibile ripresa epidemica del Covid-19, e costruire risposte efficaci e sostenibili in una prospettiva di lungo termine.
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In linea con la sua missiondi progettare, produrre e distribuire materiali e soluzioni per il benessere di ciascuno di noi e il futuro di tutti, da sempre Saint-Gobain si impegna per dare un positivo contributo in ambito sociale.
Diversi i progetti realizzati in questi anni in tutto il mondo, anche grazie alla Fondazione Saint-Gobain Initiatives, che fin dalla sua nascita nel 2008, ha potuto contare sull’impegno degli stessi dipendenti ed ex dipendenti in pensione chiamati a proporre, promuovere e sostenere progetti di solidarietà.
E proprio in virtù di questo spirito di solidarietà e responsabilità sociale, non sono mancati piccoli e grandi gesti per aiutare chi in questo particolare momento storico è stato maggiormente colpito.
Sin dalle prime settimane, i team di Saint-Gobain si sono impegnati per aiutare il personale medico, i clienti, i dipendenti e le loro famiglie.
Tra le tante iniziative, Francia e Brasile, seguiti da Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna e Nord America, hanno adattato le proprie capacità produttive per realizzare mascherine, scudi facciali, vestiario e piccole componenti di apparecchiature mediche, ove possibile anche grazie alla tecnologia della stampa 3D.
In molti Paesi sono state donate le scorte di DPI alle autorità sanitarie regionali o agli ospedali locali, e sono state organizzate da parte dei dipendenti delle collette per supportare le strutture sanitarie.
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