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Prezzi energia e sicurezza approvvigionamenti, una lotta contro i rincari
Lo straordinario aumento dei costi energetici sta impattando molto negativamente sull’operatività delle aziende di tutti i settori.
Unitamente ai diffusi rincari e alla scarsa reperibilità di materie prime, infatti, si registra un pesante rallentamento della produzione industriale e delle vendite, che sta già provocando, a sua volta, una frenata della ripresa avviatasi nel 2021.
Secondo Achille Fornasini - docente all’Università di Brescia e coordinatore dell’osservatorio congiunturale di Anima Confindustria - «le cause che hanno condotto all’esplosione dei prezzi del gas naturale, ingrediente indispensabile alla generazione di energia elettrica, sono essenzialmente di natura geopolitica, ma che hanno tuttavia trovato sponda nella speculazione finanziaria: la progressiva contrazione delle forniture di gas naturale da parte della Russia ha ridotto al minimo le scorte europee, suscitando timori di un’incombente penuria invernale. Una crisi che si è poi aggravata con la sospensione dell’approvazione del gasdotto Nord Stream 2 pretesa dall’ente regolatore tedesco per l’energia. Il solo squilibrio tra domanda e offerta non spiega tuttavia il fenomeno dell’eccezionale escalation dei prezzi del gas, ma è diventato pretesto per operazioni di carattere speculativo, fondate sul moltiplicatore della leva finanziaria e su strumenti derivati che hanno influenzato e distorto i mercati, prescindendo dai fondamentali.
Vi è tuttavia da ritenere che lo sblocco delle forniture russe di gas anche attraverso il nuovo gasdotto possa ricostituire lo stoccaggio europeo, togliendo motivazioni alla speculazione. I tempi burocratici richiesti dalla Germania e dalla ratifica dell’Unione Europea per l’approvazione del gasdotto lasciano presagire, quantomeno, un calo di tensione entro la fine dell’inverno».
Nella fase centrale della transizione energetica, l’approvvigionamento di gas è fondamentale per la sicurezza del sistema energetico nazionale, ma l’Italia deve puntare a una maggiore differenziazione delle fonti e al migliore consumo energetico tramite l’utilizzo di tecnologie efficienti. «Le aziende della meccanica – afferma Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – e non solo, si sono viste raddoppiare i costi di produzione in meno di un anno; è necessario puntare a una riduzione dei consumi energetici. Le nuove tecnologie della meccanica italiana, sviluppate in un’ottica di efficienza e risparmio energetico, possono dare un importante contributo alla svolta green del nostro Paese. Il Pnrr è una grande opportunità da sfruttare al meglio, tramite l’incentivo di tecnologie e prodotti che possano abbattere le emissioni e ridurre i consumi energetici: l'Italia dovrà continuare nel suo percorso "green", incentivando la necessaria transizione energetica e risolvendo meccanismi amministrativi e burocratici molto spesso limitanti.
In questo scenario – continua Nocivelli – l’idrogeno potrà giocare, nei prossimi anni, un ruolo importante nella transizione, rendendo l’Italia maggiormente indipendente dal punto di vista della produzione e dell’approvvigionamento energetico. Il mondo della Meccanica rappresentato da Anima è pronto a questa nuova fase, ma mancano oggi tutti i meccanismi di supporto per la nascita di un vero mercato dell’idrogeno – dall’offerta alla domanda finale. Siamo comunque fiduciosi, tramite la collaborazione di tutto il mondo di Confindustria con le istituzioni, di arrivare a sviluppare una strategia concreta per il futuro».
Il presidente Nocivelli prosegue: «In questo periodo storico così complesso ci stanno affliggendo antagonismi geopolitici e incertezze di scenario: i prossimi due mesi saranno fondamentali per comprendere quale posizione assumere e quali iniziative intraprendere, al fine di migliorare i costi energetici per tutto il sistema italiano. C’è coscienza che l’aumento della disponibilità di energie rinnovabili potrà garantire alternative sostenibili nell’ambito dell’approvvigionamento energetico ma nel contempo siamo consapevoli che ci vorranno anni per portare a compimento questi processi. Come Anima Confindustria proseguiremo la nostra attività di monitoraggio dei prezzi e sensibilizzazione del mondo industriale e istituzionale per tutto il 2022».
Unitamente ai diffusi rincari e alla scarsa reperibilità di materie prime, infatti, si registra un pesante rallentamento della produzione industriale e delle vendite, che sta già provocando, a sua volta, una frenata della ripresa avviatasi nel 2021.
Secondo Achille Fornasini - docente all’Università di Brescia e coordinatore dell’osservatorio congiunturale di Anima Confindustria - «le cause che hanno condotto all’esplosione dei prezzi del gas naturale, ingrediente indispensabile alla generazione di energia elettrica, sono essenzialmente di natura geopolitica, ma che hanno tuttavia trovato sponda nella speculazione finanziaria: la progressiva contrazione delle forniture di gas naturale da parte della Russia ha ridotto al minimo le scorte europee, suscitando timori di un’incombente penuria invernale. Una crisi che si è poi aggravata con la sospensione dell’approvazione del gasdotto Nord Stream 2 pretesa dall’ente regolatore tedesco per l’energia. Il solo squilibrio tra domanda e offerta non spiega tuttavia il fenomeno dell’eccezionale escalation dei prezzi del gas, ma è diventato pretesto per operazioni di carattere speculativo, fondate sul moltiplicatore della leva finanziaria e su strumenti derivati che hanno influenzato e distorto i mercati, prescindendo dai fondamentali.
Vi è tuttavia da ritenere che lo sblocco delle forniture russe di gas anche attraverso il nuovo gasdotto possa ricostituire lo stoccaggio europeo, togliendo motivazioni alla speculazione. I tempi burocratici richiesti dalla Germania e dalla ratifica dell’Unione Europea per l’approvazione del gasdotto lasciano presagire, quantomeno, un calo di tensione entro la fine dell’inverno».
Nella fase centrale della transizione energetica, l’approvvigionamento di gas è fondamentale per la sicurezza del sistema energetico nazionale, ma l’Italia deve puntare a una maggiore differenziazione delle fonti e al migliore consumo energetico tramite l’utilizzo di tecnologie efficienti. «Le aziende della meccanica – afferma Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – e non solo, si sono viste raddoppiare i costi di produzione in meno di un anno; è necessario puntare a una riduzione dei consumi energetici. Le nuove tecnologie della meccanica italiana, sviluppate in un’ottica di efficienza e risparmio energetico, possono dare un importante contributo alla svolta green del nostro Paese. Il Pnrr è una grande opportunità da sfruttare al meglio, tramite l’incentivo di tecnologie e prodotti che possano abbattere le emissioni e ridurre i consumi energetici: l'Italia dovrà continuare nel suo percorso "green", incentivando la necessaria transizione energetica e risolvendo meccanismi amministrativi e burocratici molto spesso limitanti.
In questo scenario – continua Nocivelli – l’idrogeno potrà giocare, nei prossimi anni, un ruolo importante nella transizione, rendendo l’Italia maggiormente indipendente dal punto di vista della produzione e dell’approvvigionamento energetico. Il mondo della Meccanica rappresentato da Anima è pronto a questa nuova fase, ma mancano oggi tutti i meccanismi di supporto per la nascita di un vero mercato dell’idrogeno – dall’offerta alla domanda finale. Siamo comunque fiduciosi, tramite la collaborazione di tutto il mondo di Confindustria con le istituzioni, di arrivare a sviluppare una strategia concreta per il futuro».
Il presidente Nocivelli prosegue: «In questo periodo storico così complesso ci stanno affliggendo antagonismi geopolitici e incertezze di scenario: i prossimi due mesi saranno fondamentali per comprendere quale posizione assumere e quali iniziative intraprendere, al fine di migliorare i costi energetici per tutto il sistema italiano. C’è coscienza che l’aumento della disponibilità di energie rinnovabili potrà garantire alternative sostenibili nell’ambito dell’approvvigionamento energetico ma nel contempo siamo consapevoli che ci vorranno anni per portare a compimento questi processi. Come Anima Confindustria proseguiremo la nostra attività di monitoraggio dei prezzi e sensibilizzazione del mondo industriale e istituzionale per tutto il 2022».
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